Comunicati stampa

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Istruttoria pubblica sulla pianificazione urbanistica dell'area dello Stadio comunale e dei Prati di Caprara. L'intervento del consigliere Tomei (Coalizione Civica - quartiere Porto-Saragozza)

Di seguito l'intervento di Fausto Tomei, consigliere del Quartiere Porto-Saragozza (Coalizione Civica) alla seduta di oggi dell'Istruttoria pubblica sulla pianificazione urbanistica dell'area dello Stadio comunale e dei Prati di Caprara."Vorrei comin...

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Di seguito l'intervento di Fausto Tomei, consigliere del Quartiere Porto-Saragozza (Coalizione Civica) alla seduta di oggi dell'Istruttoria pubblica sulla pianificazione urbanistica dell'area dello Stadio comunale e dei Prati di Caprara.

"Vorrei cominciare con una domanda che ho posto al sindaco e alla giunta due anni fa: Come volete essere ricordati? Come coloro che sacrificarono aree naturali e sportive sull’altare della speculazione, o come coloro che realizzarono una straordinario progetto per il futuro della città?

Sono passati due anni, manifestazioni con migliaia di cittadini, ravvedimenti eclatanti a cui non è seguito, però, alcun processo operativo. E ci ritroviamo di nuovo a quel punto: muro contro muro, i cittadini che propongono una straordinaria opportunità per il futuro della città, l’amministrazione, o almeno una parte dell’amministrazione, ancorati come cozze allo scoglio del cemento. Una parte pronta a ripetere gli errori del Novecento.

In luglio scrissi una lettera pubblica al Sindaco e all’assessore Lepore. Provando a illustrare un piano complessivo per l’area ovest della città, a partire dall’intervento diretto sullo stadio e la rinuncia all’outlet, così da sgombrare il campo dalla partita delle compensazioni. In una intervista su rete7 il Sindaco ha ammesso di aver letto la lettera, di essersi ispirato a questa per la decisione sullo stadio e di conservarla gelosamente. Sono molto orgoglioso di questo cambio di passo. Ma sono anche molto testardo. Il Sindaco ha detto di custodire quella lettera in un cassetto. Ebbene, vorrei oggi chiedergli di tirarla fuori, perché in quella lettera non c’è solo lo stadio, né tantomeno le sole mie idee sull’area Ovest della città. In quella lettera provai a riassumere gli sforzi, l’iniziativa e soprattutto le proposte di tanti cittadini bolognesi, organizzati nei modi più articolati e diversi: sono le proposte del comitato, di coalizione civica, di tanti cittadini ed elettori di questa città.

Non ho qui il tempo di tornarci analiticamente, posso tuttavia richiamare i titoli: il cierrebi e la sua vocazione sportiva e pubblica, la stazione SFM ai prati - la possibilità di arrivare allo Stadio e Ospedale senza utilizzare l'auto - la vocazione dei prati ovest come polo scientifico e universitario - Fondazione Golinelli - università di ingegneria al lazzaretto. Immaginiamo solo la possibilità per gli studenti fuori sede di spostarsi in pochi min dalla stazione centrale all'università grazie alla stazione SFM. Segnalo che le case che si vogliono costruire ai Prati di Caprara, sono già al Lazzaretto: invendute e sfitte. 

Un’ultima parola sulla questione chiave dell’Istruttoria pubblica: i Prati di Caprara est. Il mito del parco pubblico è una bufala. Costruire un parco significa fare esattamente quello che ha visto e raccontato il ragazzo residente poco fa: alberi distrutti e triturati, voragini, milioni di metri cubi di terreno movimentati o portati in discarica, per poi piantare alberelli che tra vent'anni, forse, torneranno ad avere l’effetto fitodepurativo attuale.

Un parco al posto di un bosco significa far prevalere l’uomo sulla natura, mentre i cittadini vi chiedono un cambio di paradigma: far prevalere la natura sull'uomo e sul cemento.

Sulle bonifiche, ci sono state date indicazioni molto chiare: l'ingegner Bruni ha spiegato che la legge impone - giustamente- la bonifica bellica per aprire qualunque cantiere. Ma per aprire un bosco, non serve nessun cantiere, quindi non è obbligata la bonifica bellica. Per la bonifica ambientale si può procedere come ha spiegato perfettamente il dottor Trentanovi. Come si fa a Berlino e in tutta europa per i boschi urbani: la zonizzazione.

Un'apertura progressiva del bosco. Laddove l'analisi dei suoli, che sta svolgendo Arpae, mostrerà che questi sono compatibili con l'uso pubblico, aprire subito quella parte di bosco e sentieri a tutti i cittadini. Mentre laddove i valori saranno troppo elevati, lasciare quella parte di bosco recintato a fare il suo lavoro di depurazione, per poi aprirlo successivamente, quando i valori saranno tornati a norma.

I tempi della foresta e della natura, non sono quelli dei cantieri e del cemento, sono i tempi dei nostri figli e nipoti. La città di Bologna potrà godersi il bosco per secoli.

Chiudo con la domanda con la quale ho cominciato: come volete essere ricordati?".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:43
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