Question Time, chiarimenti sugli sfratti da case Acer
L'assessore Virginia Gieri ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica) sugli sfratti da case Acer.Domanda della consigliera Clancy:"Viste le notizie relative...
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L'assessore Virginia Gieri ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica) sugli sfratti da case Acer.
Domanda della consigliera Clancy:
"Viste le notizie relative allo sgombero di due appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica in zona Corticella e Barca, viste le immediate proteste e il successivo incontro con l'Amministrazione, si chiede al Sindaco e alla Giunta se durante l'incontro siano state individuate soluzioni per i nuclei familiari e le persone coinvolte; se non fosse possibile evitare il ricorso allo sgombero forzato e quali iniziative siano state messe in campo scongiurare un tale esito; una valutazione sull'accaduto e in generale sulla situazione di precarietà abitativa di molti nuclei familiari".
Risposta dell'assessore Gieri:
"Naturalmente sto alla domanda che mi era stata posta in forma scritta, ma farò anche un commento su altro. Riguardo ai due casi, non posso qui per ragioni ovvie parlare nello specifico delle situazioni, ci tengo però a dare delle informazioni. Il primo formato dalla signora anziana e da suo figlio adulto è un nucleo che io ho incontrato, è un nucleo su cui c'era sì un problema riguardo alla mancanza di diritto a stare nell'appartamento e a questo è stata aggiunta anche una corposa morosità. Il nucleo era stato contattato precedentemente dal servizi sociali, più di una volta, e non si è mai voluto presentare, quindi si è sempre sottratto alla presa in carico. Siccome parliamo della prima ingiunzione nel 2013, faccio presente che l'ufficiale giudiziario ha fatto ben 24 accessi in quell'appartamento prima di procedere allo sfratto, questo per dire che c'è stato tutto il tempo e tutta la volontà di trovare una soluzione in tempi opportuni. Ovviamente anche Acer ha incontrato spesso il nucleo. Da subito, dopo che è stato effettuato lo sgombero, i servizi sociali hanno fatto delle proposte che sono state le stesse identiche proposte che io ho fatto nell'interlocuzione personale con la famiglia. Ci tengo a dirlo, i nostri assistenti sociali parlano la nostra stessa lingua, non è che l'assistente sociale a cui ci si rivolga faccia delle proposte che l'assessore cambia in corso d'opera trova altre soluzioni, l'iter è sempre lo stesso e deve essere quello che abbiamo sempre detto: bisogna essere in regola, nelle situazioni in cui non si è in regola si chiede un aiuto e in un regime di fiducia si trovano insieme le soluzioni. Non saremmo arrivati a quel punto se ci si fosse mossi prima, soprattutto da parte della famiglia. Le proposte che sono state fatte a questo nucleo sono quelle che sapete, sono quelle che abbiamo a disposizione per la pronta accoglienza, e la pronta accoglienza riguarda le situazioni che debbono essere protette, comunità alloggio o alberghi, in situazioni in cui abbiamo minori o anziani, e per quanto riguarda gli adulti sani abbiamo le strutture di ricovero che possono essere dormitori o altro. Queste sono state le offerte che sono state fatte la famiglia da subito, non quando sono arrivate qua, ma da subito, ci tengo a dirlo. La famiglia aveva accettato, poi ci ha ripensato, è venuta qui, io ho fatto la stessa proposta, hanno detto che ci avrebbero pensato, oggi sono ospiti da amici, hanno in questi giorni l'incontro con gli assistenti sociali che partiranno da li, perché intanto bisogna mettersi in relazione con i nostri servizi, questi sono nella nostra offerta di pronta accoglienza. Il caso verrà valutato, bisogni, redditi, le eventuali difficoltà. Dopo il passaggio può essere in un alloggio di transizione, per poi poter, se ci sono le condizioni, accedere all'edilizia pubblica o può avere altri tipi di soluzioni. Però l'accompagnamento di nuclei deve essere fatto in un regime di fiducia e di prese in carico, finora non è stato possibile.
Analogamente vale per quanto riguarda l'altro caso in cui avevamo un adulto solo. Quindi sì, bisogna muoversi prima, sì Acer è sempre a disposizione di quelle famiglie che evidenziano una difficoltà, un problema sul proprio contratto, un inizio di morosità, il fondo per la morosità incolpevole a disposizione dell'edilizia pubblica, quindi può essere utilizzato anche da coloro che hanno delle difficoltà, quello che è un grande errore, io continuo a ripeterlo, non solo occupare case, ma anche mettere in una situazione di irregolarità sperando che qualcuno venga a risolvere il tuo problema, no, ti ritroverai alla fine magari resisti un anno, due anni, tre anni, ad accumulare un debito e ti metterai fuori da un circuito virtuoso che ti determina poi l'acquisizione di un diritto per avere avere un alloggio pubblico. Quindi sì, noi lavoriamo ragionando sui nuclei, per fortuna non abbiamo centinaia di situazioni, ma meno di qualche decina di situazioni, i casi li conosciamo tutti, sono tutte persone in qualche maniera seguite, sappiamo di cosa parliamo e quindi non siamo sorpresi da questi esiti. Il mio invito è, e lo è sempre stato in queste situazioni, lo sapete, mettetevi in contatto con i servizi, con tutte le difficoltà del caso, i casi sono tanti, il nostro servizio sociale fa un lavoro delicatissimo, difficile, ma davvero è l'unica strada: regolarizzare le situazioni è l'unica strada per trovare il giusto esito di un bisogno. Io nel merito delle situazioni non mi sento di andare, però voglio prendere per buono quello che mi chiedeva la consigliera: si facciamo tutto con attenzione".
Domanda della consigliera Clancy:
"Viste le notizie relative allo sgombero di due appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica in zona Corticella e Barca, viste le immediate proteste e il successivo incontro con l'Amministrazione, si chiede al Sindaco e alla Giunta se durante l'incontro siano state individuate soluzioni per i nuclei familiari e le persone coinvolte; se non fosse possibile evitare il ricorso allo sgombero forzato e quali iniziative siano state messe in campo scongiurare un tale esito; una valutazione sull'accaduto e in generale sulla situazione di precarietà abitativa di molti nuclei familiari".
Risposta dell'assessore Gieri:
"Naturalmente sto alla domanda che mi era stata posta in forma scritta, ma farò anche un commento su altro. Riguardo ai due casi, non posso qui per ragioni ovvie parlare nello specifico delle situazioni, ci tengo però a dare delle informazioni. Il primo formato dalla signora anziana e da suo figlio adulto è un nucleo che io ho incontrato, è un nucleo su cui c'era sì un problema riguardo alla mancanza di diritto a stare nell'appartamento e a questo è stata aggiunta anche una corposa morosità. Il nucleo era stato contattato precedentemente dal servizi sociali, più di una volta, e non si è mai voluto presentare, quindi si è sempre sottratto alla presa in carico. Siccome parliamo della prima ingiunzione nel 2013, faccio presente che l'ufficiale giudiziario ha fatto ben 24 accessi in quell'appartamento prima di procedere allo sfratto, questo per dire che c'è stato tutto il tempo e tutta la volontà di trovare una soluzione in tempi opportuni. Ovviamente anche Acer ha incontrato spesso il nucleo. Da subito, dopo che è stato effettuato lo sgombero, i servizi sociali hanno fatto delle proposte che sono state le stesse identiche proposte che io ho fatto nell'interlocuzione personale con la famiglia. Ci tengo a dirlo, i nostri assistenti sociali parlano la nostra stessa lingua, non è che l'assistente sociale a cui ci si rivolga faccia delle proposte che l'assessore cambia in corso d'opera trova altre soluzioni, l'iter è sempre lo stesso e deve essere quello che abbiamo sempre detto: bisogna essere in regola, nelle situazioni in cui non si è in regola si chiede un aiuto e in un regime di fiducia si trovano insieme le soluzioni. Non saremmo arrivati a quel punto se ci si fosse mossi prima, soprattutto da parte della famiglia. Le proposte che sono state fatte a questo nucleo sono quelle che sapete, sono quelle che abbiamo a disposizione per la pronta accoglienza, e la pronta accoglienza riguarda le situazioni che debbono essere protette, comunità alloggio o alberghi, in situazioni in cui abbiamo minori o anziani, e per quanto riguarda gli adulti sani abbiamo le strutture di ricovero che possono essere dormitori o altro. Queste sono state le offerte che sono state fatte la famiglia da subito, non quando sono arrivate qua, ma da subito, ci tengo a dirlo. La famiglia aveva accettato, poi ci ha ripensato, è venuta qui, io ho fatto la stessa proposta, hanno detto che ci avrebbero pensato, oggi sono ospiti da amici, hanno in questi giorni l'incontro con gli assistenti sociali che partiranno da li, perché intanto bisogna mettersi in relazione con i nostri servizi, questi sono nella nostra offerta di pronta accoglienza. Il caso verrà valutato, bisogni, redditi, le eventuali difficoltà. Dopo il passaggio può essere in un alloggio di transizione, per poi poter, se ci sono le condizioni, accedere all'edilizia pubblica o può avere altri tipi di soluzioni. Però l'accompagnamento di nuclei deve essere fatto in un regime di fiducia e di prese in carico, finora non è stato possibile.
Analogamente vale per quanto riguarda l'altro caso in cui avevamo un adulto solo. Quindi sì, bisogna muoversi prima, sì Acer è sempre a disposizione di quelle famiglie che evidenziano una difficoltà, un problema sul proprio contratto, un inizio di morosità, il fondo per la morosità incolpevole a disposizione dell'edilizia pubblica, quindi può essere utilizzato anche da coloro che hanno delle difficoltà, quello che è un grande errore, io continuo a ripeterlo, non solo occupare case, ma anche mettere in una situazione di irregolarità sperando che qualcuno venga a risolvere il tuo problema, no, ti ritroverai alla fine magari resisti un anno, due anni, tre anni, ad accumulare un debito e ti metterai fuori da un circuito virtuoso che ti determina poi l'acquisizione di un diritto per avere avere un alloggio pubblico. Quindi sì, noi lavoriamo ragionando sui nuclei, per fortuna non abbiamo centinaia di situazioni, ma meno di qualche decina di situazioni, i casi li conosciamo tutti, sono tutte persone in qualche maniera seguite, sappiamo di cosa parliamo e quindi non siamo sorpresi da questi esiti. Il mio invito è, e lo è sempre stato in queste situazioni, lo sapete, mettetevi in contatto con i servizi, con tutte le difficoltà del caso, i casi sono tanti, il nostro servizio sociale fa un lavoro delicatissimo, difficile, ma davvero è l'unica strada: regolarizzare le situazioni è l'unica strada per trovare il giusto esito di un bisogno. Io nel merito delle situazioni non mi sento di andare, però voglio prendere per buono quello che mi chiedeva la consigliera: si facciamo tutto con attenzione".