Question Time, chiarimenti sul disagio dovuto al caldo e sulle tensioni all'interno della Casa Circondariale Dozza
L'assessora alle Pari opportunità, Susanna Zaccaria, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Mirka Cocconcelli (Lega nord) e Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sul disagio dovuto al caldo e sulle tensioni all'interno della C...
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L'assessora alle Pari opportunità, Susanna Zaccaria, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Mirka Cocconcelli (Lega nord) e Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sul disagio dovuto al caldo e sulle tensioni all'interno della Casa Circondariale Dozza
Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli
In base all'articolo di stampa secondo il quale la Casa Circondariale Dozza è un 'forno' sia per i detenuti che per gli agenti penitenziari del Sinappe.. Anche il Garante dei detenuti del Comune di Bologna, Antonio Ianniello, denuncia le condizioni inumane e proibitive. Chiedo al Signor Sindaco ed alla Giunta un parere politico nel merito e quali provvedimenti intendano intraprendere per mitigare le condizioni di disagio di detenuti e agenti di polizia penitenziaria".
Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Premesso che, il Sindacato dei penitenziari Sinappe ed il Garante dei detenuti del Comune di Bologna hanno denunciato anche quest’anno le condizioni disagiate in cui vivono sia i detenuti del carcere della Dozza sia gli agenti penitenziari a causa del caldo infernale che raddoppia i suoi effetti all’interno di una struttura interamente in cemento; all’interno del carcere non sono presenti condizionatori o ventilatori; il Garante dei detenuti ha suggerito alcuni accorgimenti (come l’utilizzo di frigoriferi nei reparti detentivi o l’acquisto di ventilatori a pile) da mettere in atto per migliorare questa situazione disagevole; visti gli articoli di stampa apparsi in merito ai disagi espressi in premessa sulla qualità di vita nell’ambito della realtà carceraria; ritenuto che sarebbe necessario ed urgente tutelare la salute di coloro che vivono e lavorano presso la Casa Circondariale, intervenendo per trovare una soluzione definitiva a questi problemi che ogni anno si manifestano; pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema".
Seconda domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alle aggressioni subite da quattro agenti penitenziari al carcere della Dozza; viste le problematiche più volte espresse dal sindacato Sinappe sulle condizioni dei detenuti all’interno della struttura e sulle condizioni in cui sono costretti a lavorare gli agenti penitenziari; pone la seguente domanda di attualità: per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sulla tema; per sapere cosa pensa l’Amministrazione sulle azioni di protesta che gli agenti penitenziari hanno intenzione di attuare per fare emergere le problematiche che colpiscono non solo loro ma molte carceri italiane".
Risposta dell'assessora Zaccaria
"In merito alle domanda di attualità presentate dai consiglieri Cocconcelli e Piazza si osserva quanto segue: le domande poste dai consiglieri sollevano un problema purtroppo noto che si ripresenta ciclicamente ogni anno con l'aumento delle temperature e per il quale il Garante per i diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Bologna si è già da tempo attivato.
In realtà già alcuni mesi fa è stata inviata una nota congiunta sottoscritta dai Garanti nominati nell'ambito territoriale della Regione Emilia-Romagna (Garante regionale, Garante del Comune di Ferrara, Garante del Comune di Parma, Garante del Comune di Rimini e Garante del Comune di Bologna) insieme al Provveditorato regionale dell'Amministrazione Penitenziaria in cui si segnalava chiaramente un problema che si sarebbe proposto, mi sto riferendo alla questione del caldo, suggerendo una serie di accorgimenti da parte dell'Amministrazione Penitenziaria al fine di mitigare per tempo le condizioni di disagio dovute al clima.
Si sollecitavano interventi quali una diversa modulazione degli orari di permanenza all'aria aperta per le persone detenute, evitando le ore più calde (la permanenza all'aria aperta nell'orario pomeridiano è prevista in via ordinaria tendenzialmente fra le 13 e le 15), quindi questo può essere un problema; la previsione di menù giornalieri che contemplino alimenti consigliati durante la stagione estiva; l'agevolazione dell'utilizzo dei frigoriferi nei reparti detentivi; l'apertura del blindo delle celle durante l'orario notturno per far circolare l'aria; e l'acquisto di ventilatori, è chiaro che sappiamo benissimo quali sono le competenze, e questa azione congiunta voleva essere di sollecito a chi ha le competenze, e noi speriamo che tutti questi provvedimenti vengano effettivamente messi in atto.
Con la stessa comunicazione sono stati poi richiesti anche degli interventi organizzativi, e sappiamo che parte dell'organizzazione, e qui mi sto collegando anche un po' all'altra domanda, è quella che purtroppo oggettivamente un po' aggrava due sezioni in particolare che guarda caso sono poi quelle dove si sono svolti anche gli ultimi episodi di aggressione, segnalati anche dagli articoli di stampa, mi riferisco alla sezione infermeria e alla sezione femminile.
La sezione infermeria in particolare è certamente una criticità per la nostra struttura detentiva perché presenta problemi di sovraffollamento transitorio, che si verifica spesso, in particolare quando ospita le persone in ingresso, in attesa di essere collocate nelle altre sezioni dopo aver effettuato gli screening sanitari, possono rimanere lì diversi giorni. Ma ospita anche oltre alle persone ricoverate per ragioni di natura sanitaria, anche persone che hanno problemi di natura psichiatrica, e detenuti che sono collocati per ragioni di opportunità, ad esempio per problemi di adattamento nella vita di comunità nelle sezioni ordinarie.
Sempre nella stessa sezione sono anche collocati i detenuti sottoposti a regime di grande sorveglianza, sotto il controllo visivo degli operatori, in ragione di valutazione relativa al rischio suicidario e le celle di isolamento, anche per motivi sanitari.
Vi si trovano quindi a convivere categorie non omogenee di detenuti che non possono stare insieme e per questo vige un regime di chiusura delle celle 20h su 24h, non potendo essere operativo il regime cosiddetto "a celle aperte".
Tutto questo per dire cosa? Che è una sezione particolarmente afflittiva, dove le condizioni di vita probabilmente sono ancora più difficoltose che in una sezione ordinaria.
Stessa cosa di può dire per la sezione femminile, in particolare perché il nostro carcere ospita l'articolazione per la tutela della salute mentale dove vengono ospitate donne con patologie psichiatriche che possono necessitare di osservazione o che manifestano l'insorgenza di questi problemi durante la detenzione. E' vero che quest'area ospita solo 4 donne ed è gestita dal Servizio Sanitario, essendo anche presente all’interno della stessa un presidio fisso infermieristico, seppur all'interno di un contesto totalmente detentivo (le pazienti sono ospitate all'interno di vere e proprie celle).
La descrizione di questi ambienti, quello infermieristico e quello femminile, porta probabilmente ad un inasprimento della condizione delle persone che ci sono che, unita a condizioni particolari come quella del caldo di cui abbiamo parlato, che già esasperano le condizioni personali di tutti, possono in parte contribuire al verificarsi di eventi critici in persone che sono già in una situazione di difficoltà. Il Garante mi segnala che questi problemi che io vi ho descritto sono problemi organizzativi che purtroppo ad oggi non sono risolvibili a causa della struttura fisica del carcere e dell'obbligo a far convivere diverse categorie di detenuti insieme, cosa che può comportare delle criticità. C'è molta attenzione su questo, io devo dire che, partecipando anche recentemente alla Commissione penale in Regione, questa cosa è davvero evidente, però evidentemente sono problemi che non sono delle novità e che quindi vanno seguiti e bisogna provare a risolverli.
Io sono d'accordo con le osservazioni che avete fatto rispetto alla necessità di una qualità delle carceri che sia conforme al rispetto dei diritti umani di chi è detenuto,e dico che c'è tutta la nostra attenzione, anche tramite il nostro Garante, che è molto attivo e molto propositivo, ad attivare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. Per quello che riguarda la Polizia Penitenziaria, che lei mi poneva all'attenzione nella domanda, credo che loro intraprenderanno delle azioni giuste da sostenere, nel senso che i sindacati si attiveranno con tutti gli strumenti che hanno a disposizione perché è una categoria sottoposta a situazioni di lavoro già di per se' gravose in cui le carceri hanno delle difficoltà ancora di più, ed è una categoria particolarmente a rischio rispetto all'incolumità personale come ben sappiamo proprio per gli episodi che sono citati. Mi limito a questo nel senso che anche tutte queste accortezze organizzative sono all'attenzione del nostro Garante e di conseguenza l'attenzione della Giunta, e si cercherà sicuramente di utilizzare tutto ciò che è a nostra disposizione per migliorare la condizione sia delle detenute e dei detenuti, che degli agenti di Polizia Penitenziaria".