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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli

Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord)."Piscina Carmen Longo: il tetto rimane chiuso anche questa estate. Dopo 13 anni di lavori a singhiozzo, battaglie legali e un investimento di oltre 10 milioni di ...

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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).

"Piscina Carmen Longo: il tetto rimane chiuso anche questa estate.
Dopo 13 anni di lavori a singhiozzo, battaglie legali e un investimento di oltre 10 milioni di euro, il tetto della piscina Carmen Longo rimane inesorabilmente chiuso.
A maggio 2018, in risposta ad una mia domanda di question time, l'assessore Lepore affermava:'Considerato il lungo tempo intercorso tra l'ultimazione del sistema di movimentazione della copertura e la conclusione di tutti i lavori, si è ritenuto necessario e opportuno mettere in campo attività e verifiche, tutt'ora in corso, che consentiranno all'amministrazione di stabilire quando riattivare il sistema di movimentazione'. Tradotto dal burocratese il tetto rimarrà chiuso!
Inoltre, l’assessore aggiungeva: 'Il Comune di Bologna ha avviato tutte le procedure necessarie per verificare eventuali responsabilità esterne e, se accertate, si procederà con la richiesta di eventuali danni ai responsabili'.
A mio avviso è ora che chi ha sbagliato paghi perché è inconcepibile che il tetto della piscina non si apra, l’impianto di areazione tribune sia di la’ da venire e le gare si svolgano a 'porte chiuse', penalizzando nuotatori e tifosi che desiderano assistere alle gare; ricordo che le tribune possono ospitare circa 1200 persone.
E’ inconcepibile che il capro espiatorio di questa triste vicenda sia la FederNuoto Emilia-Romagna, subissata di lamentele da parte dei familiari che imputano ingiustamente alla FederNuoto i disservizi creatisi alla mancata apertura al pubblico delle tribune.
Benissimo ha fatto l’Ausl a non concedere l’agibilità all’impianto per il troppo calore e bene ha fatto la FederNuoto Emilia Romagna ed il Consorzio che gestisce la piscina a impedire l’accesso al pubblico per ovvi motivi di salute e di sicurezza.
Da medico specialista in medicina dello sport e da medico ex responsabile di eventi sportivi ribadisco che è doveroso impedire che gare e allenamenti si svolgano in condizioni ambientali avverse.
Rammento che rispettare la bio-climatologia in una piscina è fondamentale, in quanto un ambiente troppo caldo o umido, potrebbe determinare problematiche all’apparato cardiocircolatorio, respiratorio, emodinamico, con calo del rendimento degli atleti e colpi di calore negli spettatori.
Sappiamo tutti come un ambiente esterno opportunamente fresco, ionizzato, ventilato, deumidificato in qualsiasi piscina, ma soprattutto in quelle deputate allo svolgimento di campionati regionali e nazionali è una conditio sine qua non, affinché le gare si svolgano in totale sicurezza, in quanto viene assicurata una adeguata termodispersione.

Ricordo che la temp. dell’acqua deve essere preferibilmente di 26° Celsius con tolleranza di 1 grado (norme FIN ) e di 25° per l'ambiente esterno.
Chi nuota non solo odia le alte temperature perché impediscono prestazioni eccellenti, ma l'allenamento in ambiente troppo caldo o umido sottopone ad un carico di lavoro eccessivo, compromettendo la prestazione sportiva.
Problemi vi sono anche per gli spettatori se la bioclimatologia della piscina non assicura quelle caratteristiche di condizionamento ottimali.
Quindi non ha senso penalizzare i nuotatori e il pubblico e pertanto chiedo che l’amministrazione comunale si allerti al fine di ripristinare condizioni bio-climatologiche adeguate alla fruizione della piscina Carmen Longo".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:42
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