Question Time, chiarimenti sul trasferimento dell'impianto OMC di via Casarini
L'assessore Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Michele Campaniello (Partito Democratico) sul trasferimento dell'impianto OMC di via Casarini.Domanda del consigliere Campaniello"Com’è noto, l'imp...
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L'assessore Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Michele Campaniello (Partito Democratico) sul trasferimento dell'impianto OMC di via Casarini.
Domanda del consigliere Campaniello
"Com’è noto, l'impianto della OMC (ex OGR) di Via Casarini, entro il 30 giugno 2018, si trasferirà presso la nuova sede di Via del Lazzaretto.
Per effetto del predetto trasferimento, una parte dei dipendenti, verranno reimpiegati presso il nuovo sito produttivo mentre, allo stato, è ancora incerto il futuro di 11 dipendenti della Domino Multiservice, società appaltatrice di Trenitalia spa; su questo argomento sono già intervenuto lo scorso lunedì, auspicando che si possa trovare una soluzione in tempi rapidi, che possa salvaguardare il mantenimento dei livelli occupazionali.
L’elemento di novità che è emerso negli ultimi giorni riguarda l’area di circa 120 mila metri quadri dove attualmente si trova il sito produttivo di Via Casarini che, stante quanto si apprende dagli organi di stampa, verrà presa in gestione dalla società delle FS che gestisce gli immobili, si presume, in ottica di una valorizzazione e successiva vendita dei terreni.
L’area in questione, è stata riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente sito di interesse nazionale, mi risulta infatti che, è stato stanziato un milione di euro per i primi lavori di bonifica.
Da tempo, le associazioni dei familiari delle vittime dell’amianto hanno chiesto al gruppo Ferrovie dello Stato che in quell’area venissero previsti dei presidi in ricordo delle vittime dell’amianto.
Appello che mi risulta non essere stato mai raccolto dal gruppo Ferrovie dello Stato.
Tutti ricordiamo, inoltre, che poco meno di un anno fa, il museo delle ex officine OGR di Bologna ha rischiato di finire a Napoli, trasferimento che si è riusciti ad evitare grazie all’intervento provvidenziale della Presidente del Consiglio Regionale Simonetta Saliera.
In quella occasione era stato anche richiesto un intervento urbanistico per vincolare l’area delle ex Ogr in modo che in loco fossero assunte delle misure per mantenere viva la memoria di quelle vicende (mi riferisco alle morti per l’amianto) che riguardano il passato ma che purtroppo riguardano anche il presente di quei lavoratori delle loro famiglie e di tutta la Città di Bologna.
Alla luce di quanto sopra chiedo alla Giunta,
anzitutto un parere politico su questa vicenda e se è stata portata a conoscenza che l’area in questione sarebbe stata ceduta alla società che per il gruppo FS di occupa della gestione degli immobili".
Risposta dell'assessore Orioli
"Gentile consigliere, la sua ricostruzione dell’attuale stato dell’area delle OGR corrisponde sostanzialmente a quanto a nostra conoscenza, tuttavia mi sembrano importanti alcune precisazioni.
Tutti sappiamo,perché è una notizia che ci viene anche raccontata dalle persone che ci lavorano e dai sindacati, che l’area delle OGR è in via di dismissione e che le attività che essa oggi ospita saranno trasferite al Lazzaretto.
Probabilmente la ragione per cui i giornali scrivono che l’area OGR sarà ceduta ad FS Sistemi urbani, cioè alla società del gruppo Ferrovie che si occupa della valorizzazione delle aree ferroviarie dismesse, è che questa è la prassi che tutte le aree dismesse normalmente seguono.
Io devo però precisare a questo proposito che noi abbiamo contatti costanti con la società FS Sistemi urbani, in corso anche in questo periodo e alla luce dei nostri contatti al momento non emerge alcuna prospettiva di valorizzazione dell’area, di fatto questo passaggio a FS Sistemi urbani non è avvenuto ne' sembra imminente, va ricordato che FS Sistemi urbani possiede un consistente patrimonio già valorizzato e disponibile agli investimenti nella città di Bologna, quindi penso che non ci sia bisogno neanche di un'urgenza da questo punto di vista.
Va precisato anche che qualsiasi ipotesi di valorizzazione deve necessariamente confrontarsi con il procedimento avviato dal Ministero dell’Ambiente, che ha dichiarato le Officine Grandi Riparazioni di Bologna sito contaminato di interesse nazionale, è l'unico sito di questo tipo presente nella nostra città.
Il Comune di Bologna, nell'ambito di questo procedimento, ha fornito al Ministero le informazioni necessarie alla individuazione e perimetrazione del sito e posso dire che siamo in attesa a giorni della convocazione formale della Conferenza dei servizi che avrà luogo a metà del mese e dovrà procedere alla definizione di tutti gli aspetti necessari per l’emanazione del decreto di perimetrazione del sito. Una volta emesso il decreto, il Ministero potrà procedere con la caratterizzazione del sito.
Alla luce di questa procedura, gestita interamente dal Ministero, ritengo che le ipotesi di valorizzazione dell’area annunciate dalla stampa siano da considerarsi, per l’appunto, ipotesi ancora molto lontane nel tempo.
E’ però alla nostra attenzione il tema posto dall’Associazione familiari e vittime dell’amianto, con la quale ci stiamo confrontando per trovare una soluzione, anche temporanea, alla collocazione dei materiali oggi custoditi nell’area OGR. Riteniamo che quell’area sia un luogo della Memoria importantissimo per la città di Bologna, e che la Memoria non possa andare dispersa, neppure per cedere il campo ad un necessario procedimento di verifica della situazione ambientale e di bonifica dell’area".