Giorno della Memoria, seduta solenne del Consiglio comunale. L'intervento del Sindaco Virginio Merola
Questa mattina il Consiglio comunale si è riunito in seduta solenne in occasione del Giorno della Memoria. Di seguito l'intervento del Sindaco Virginio Merola che ha concluso la seduta. "Da ieri nel nostro stadio Renato dall’Ara il nome ...
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Questa mattina il Consiglio comunale si è riunito in seduta solenne in occasione del Giorno della Memoria. Di seguito l'intervento del Sindaco Virginio Merola che ha concluso la seduta.
"Da ieri nel nostro stadio Renato dall’Ara il nome di Arpad Weisz fa parte a pieno titolo della storia del nostro sport cittadino e delle nostra città.
Una decisione che abbiamo festeggiato assieme a tanti bambini che mi avevano chiesto attraverso una raccolta di firme di compiere questo gesto. L’allenatore ebreo ungherese la cui storia è stata strappata dall’oblio da un nobile lavoro giornalistico è ormai un patrimonio della nostra città e la sua storia si fa largo anche fuori da Bologna. Vorrei partire da qui, dal fatto più vicino in termini temporali, perché dobbiamo essere tutti assieme orgogliosi di quello che stiamo facendo nella nostra città per tenere vivo e efficace il senso di questa parola: memoria.
La memoria non può essere una tela di Penelope che si disfa per poi ricominciare da capo. Il rischio c’è ma sta a noi tutti fare in modo che non sia così. E qui a Bologna sono convinto che non corriamo questo rischio. Lo dico pensando agli occhi dei bambini che ieri erano allo Stadio, al loro orgoglio, in un certo senso, di essere stati parte di qualcosa di “giusto”, nel percorso che ha portato all’intitolazione della curva a Weisz.
E allora possiamo tornare al senso profondo della parola memoria, quella di essere motore di impegno civico, di azioni, di fatti e anche di cambiamento e mai di percorsi a ritroso.
In questa città lo facciamo anche forti, permettetemi, di un profondo rapporto con la Comunità ebraica, un rapporto che curiamo e difendiamo con ostinazione da ogni possibile strumentalizzazione e attacco.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella quest’anno ha utilizzato parole importanti, per nulla rituali, che ci fortificano ancora di più a proseguire su questa strada. Riascoltiamole, queste parole: “Le leggi razziali rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagina infamante della nostra storia”. Lo ringraziamo veramente perché non esiste una dittatura buona di qualsiasi colore essa sia. In particolare non esiste un fascismo buono e non esiste un fascismo del buon governo. Di questo vorrei che qui fossimo veramente tutti convinti.
Per questo dobbiamo chiedere scusa per quello che è accaduto 80 anni fa con le leggi razziali. Con un po’ di emozione, guardando il Presidente (della Comunità ebraica ndr) e guardando il rabbino, vi chiedo scusa. Era il 1938, quando improvvisamente a bambini e ragazzi non fu più permesso di frequentare la scuola, solo perché erano ebrei. Così come molti insegnanti vennero allontanati dal loro insegnamento in nome di un'ideologia totalitaria che si è inventata il concetto di razza, che nella scienza non esiste perché noi siamo tutti della stessa specie umana, e sottolineo umana. E' un monito che dobbiamo ricordare, perché dobbiamo stare molto attenti ai dettagli della nostra vita quotidiana, anche contemporanea: chi aggredisce, chi offende, chi insulta, chi dice 'buttiamo fuori quello e tutti i nostri problemi sono risolti' contribuisce all'inizio di una brutta storia, che non si deve ripetere.
Il virus più grande dal quale dobbiamo tutti immunizzarci, con un vaccino obbligatorio nelle nostre coscienze, e in questo ambito non sono ammessi scetticismi, è quello dell’indifferenza. La storia, anche quella presente, ce lo insegna e ci sta dando diversi moniti in questo senso.
Però abbiamo tutta la capacità per poter raccogliere e prevenire questi moniti, care ragazze e cari ragazzi.
Avete un sindaco che si emoziona e si invecchia però è tosto come siete voi adesso.
Li possiamo raccogliere, questi moniti, perché siamo Bologna, semplicemente, medaglia d’oro della Resistenza e medaglia d’oro al valor civile".