Question Time, chiarimenti sulle rette per vitto e trasporto legati ai servizi socio-riabilitativi diurni e residenziali
L'assessore alla Sanità e Welfare Giuliano Barigazzi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Addolorata Palumbo (Movimento 5 Stelle) e Paola Francesca Scarano (Lega Nord) sulle re...
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L'assessore alla Sanità e Welfare Giuliano Barigazzi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Addolorata Palumbo (Movimento 5 Stelle) e Paola Francesca Scarano (Lega Nord) sulle rette per vitto e trasporto legati ai servizi socio-riabilitativi diurni e residenziali.
La domanda della consigliera Palumbo:
"Premesso che i disabili gravi e le loro famiglie da anni hanno pagato contributi al Comune per vitto e trasporto legati ai servizi socio-riabilitativi diurni e residenziali.
Premesso che il Comune ha dichiarato che dal 2016 non riscuote più questi contributi ma i disabili sono intenzionati a chiedere i rimborsi delle somme riscosse dall’Amministrazione in questi anni. Visti gli articoli di stampa apparsi relativi alla sentenza del Tar che boccia parzialmente il Comune per queste rette fatte pagare ai disabili gravi.
Pone la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politico-amministrativa dal Sindaco e dalla Giunta sul tema, per sapere dall’Amministrazione perché non c’è stata la volontà politica di trovare un accordo per risolvere questo problema senza dovere giungere ad una sentenza del giudice e per sapere dall’Amministrazione come intende procedere qualora venisse richiesta la restituzione di queste somme versate indebitamente dai disabili in questi anni".
La domanda della consigliera Scarano:
"In base ad alcuni articoli di stampa, chiedo al Signor Sindaco e alla Giunta un proprio pensiero nel merito; cosa intenda fare l'Amministrazione dopo la sentenza del TAR che ha dichiarato illegittime le richieste del Comune per ottenere il pagamento delle contribuzioni per i costi di vitto e di trasporto legati ai servizi socio-riabilitativi diurni e residenziali rivolti ai disabili gravi.
La risposta dell'assessore Barigazzi:
"Ho dovuto ricostruire anche io perché è una vicenda che viene molto da lontano, addirittura un regolamento del 1993. Sulla prima domanda che fa la consigliera Palumbo, è stato fatto credo perché allora l'Amministrazione ritenesse di essere nel giusto, nel senso che esisteva un sistema di leggi fino al 2016 che era composto da fonti nazionali e da fonti regionali. Quelle regionali davano la possibilità di computare anche i redditi esenti Irpef nel calcolo sulla capacità contributiva, di cui il Comune allora si avvalse per quanto riguardava i destinatari di prestazioni socio-sanitarie soggette a compartecipazione. Credo che il Comune ritenesse allora di potere adire a questa normativa regionale che dava la possibilità di fare quello che poi ha fatto e quindi è andato avanti. Ovviamente consigliere sto dicendo una cosa che hanno fatto altri, quindi presumo io che quello fossero le motivazioni, quindi dopo è andata avanti il contenzioso, dato che ogni parte riteneva di avere ragione.
Dal 2016 questo problema non c'è più, perché il Comune di Bologna si è adeguato a una normativa mutata che va nel senso di questa sentenza, quindi noi questo problema non lo avremmo più perché la normativa ha spazzato via di fatto tutte le condizioni del precedente contenzioso. Questa sentenza è stata impugnata di fronte al Consiglio di Stato a ottobre, dal Comune, in quanto anche proprio rifacendosi alle normative di carattere regionale si ritiene che non sia stato adeguatamente considerato il valore di quella norma regionale che aveva previsto, come poi avrebbe confermato anche la nuova normativa ISEE, la legittimità di computare nel calcolo della capacità economica anche i redditi esenti Irpef.
E' ovvio che rispetteremo la sentenza, poi il Consiglio di Stato farà finalmente chiarezza, io mio auguro, su questa vicenda. Stiamo ricostruendo l'entità, anche io ho chiesto agli Uffici e potrò essere più preciso la prossima volta, ma credo che sia una entità non di poco conto, perché stiamo parlando davvero di tanti anni.
Consigliera Palumbo, ho letto bene la sentenza e il provvedimento del Tar non condanna il Comune al rimborso, dice proprio non condanna alla "ripetizione di quanto ricevuto", è verso la fine della sentenza, molto complessa, un po' tecnica, ma mi pare anche l'Ufficio legale mi conforta nel dire che non condanna alla ripetizione che in termine giuridico significa al rimborso, ma dice che il Comune non può proseguire l'azione per il recupero di quanto successivamente richiesto. Quindi il comune non può più fare operazioni di recupero, non è tenuto per quanto riguarda questo primo provvedimento del Tar a rimborsare. Con il Consiglio di Stato capiremo qual è il finale di questa vicenda piuttosto lunga e molto complessa che a mio parere non dovremmo più ripetere, perché è bene che diciamo che tra Amministrazione e cittadino sia più chiaro il rapporto, ma almeno con la nuova normativa questo problema non lo abbaio per i prossimi anni. Appena avrò degli sviluppi su questo tema, sia in termini quantitativi che in termini di cosa accadrà anche con l'appello al Consiglio di Stato, sarò mia cura ovviamente informare il Consiglio comunale".
La domanda della consigliera Palumbo:
"Premesso che i disabili gravi e le loro famiglie da anni hanno pagato contributi al Comune per vitto e trasporto legati ai servizi socio-riabilitativi diurni e residenziali.
Premesso che il Comune ha dichiarato che dal 2016 non riscuote più questi contributi ma i disabili sono intenzionati a chiedere i rimborsi delle somme riscosse dall’Amministrazione in questi anni. Visti gli articoli di stampa apparsi relativi alla sentenza del Tar che boccia parzialmente il Comune per queste rette fatte pagare ai disabili gravi.
Pone la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politico-amministrativa dal Sindaco e dalla Giunta sul tema, per sapere dall’Amministrazione perché non c’è stata la volontà politica di trovare un accordo per risolvere questo problema senza dovere giungere ad una sentenza del giudice e per sapere dall’Amministrazione come intende procedere qualora venisse richiesta la restituzione di queste somme versate indebitamente dai disabili in questi anni".
La domanda della consigliera Scarano:
"In base ad alcuni articoli di stampa, chiedo al Signor Sindaco e alla Giunta un proprio pensiero nel merito; cosa intenda fare l'Amministrazione dopo la sentenza del TAR che ha dichiarato illegittime le richieste del Comune per ottenere il pagamento delle contribuzioni per i costi di vitto e di trasporto legati ai servizi socio-riabilitativi diurni e residenziali rivolti ai disabili gravi.
La risposta dell'assessore Barigazzi:
"Ho dovuto ricostruire anche io perché è una vicenda che viene molto da lontano, addirittura un regolamento del 1993. Sulla prima domanda che fa la consigliera Palumbo, è stato fatto credo perché allora l'Amministrazione ritenesse di essere nel giusto, nel senso che esisteva un sistema di leggi fino al 2016 che era composto da fonti nazionali e da fonti regionali. Quelle regionali davano la possibilità di computare anche i redditi esenti Irpef nel calcolo sulla capacità contributiva, di cui il Comune allora si avvalse per quanto riguardava i destinatari di prestazioni socio-sanitarie soggette a compartecipazione. Credo che il Comune ritenesse allora di potere adire a questa normativa regionale che dava la possibilità di fare quello che poi ha fatto e quindi è andato avanti. Ovviamente consigliere sto dicendo una cosa che hanno fatto altri, quindi presumo io che quello fossero le motivazioni, quindi dopo è andata avanti il contenzioso, dato che ogni parte riteneva di avere ragione.
Dal 2016 questo problema non c'è più, perché il Comune di Bologna si è adeguato a una normativa mutata che va nel senso di questa sentenza, quindi noi questo problema non lo avremmo più perché la normativa ha spazzato via di fatto tutte le condizioni del precedente contenzioso. Questa sentenza è stata impugnata di fronte al Consiglio di Stato a ottobre, dal Comune, in quanto anche proprio rifacendosi alle normative di carattere regionale si ritiene che non sia stato adeguatamente considerato il valore di quella norma regionale che aveva previsto, come poi avrebbe confermato anche la nuova normativa ISEE, la legittimità di computare nel calcolo della capacità economica anche i redditi esenti Irpef.
E' ovvio che rispetteremo la sentenza, poi il Consiglio di Stato farà finalmente chiarezza, io mio auguro, su questa vicenda. Stiamo ricostruendo l'entità, anche io ho chiesto agli Uffici e potrò essere più preciso la prossima volta, ma credo che sia una entità non di poco conto, perché stiamo parlando davvero di tanti anni.
Consigliera Palumbo, ho letto bene la sentenza e il provvedimento del Tar non condanna il Comune al rimborso, dice proprio non condanna alla "ripetizione di quanto ricevuto", è verso la fine della sentenza, molto complessa, un po' tecnica, ma mi pare anche l'Ufficio legale mi conforta nel dire che non condanna alla ripetizione che in termine giuridico significa al rimborso, ma dice che il Comune non può proseguire l'azione per il recupero di quanto successivamente richiesto. Quindi il comune non può più fare operazioni di recupero, non è tenuto per quanto riguarda questo primo provvedimento del Tar a rimborsare. Con il Consiglio di Stato capiremo qual è il finale di questa vicenda piuttosto lunga e molto complessa che a mio parere non dovremmo più ripetere, perché è bene che diciamo che tra Amministrazione e cittadino sia più chiaro il rapporto, ma almeno con la nuova normativa questo problema non lo abbaio per i prossimi anni. Appena avrò degli sviluppi su questo tema, sia in termini quantitativi che in termini di cosa accadrà anche con l'appello al Consiglio di Stato, sarò mia cura ovviamente informare il Consiglio comunale".