Question Time, chiarimenti sull'afflusso di cittadini ai Pronto soccorso a seguito del picco di influenza stagionale
L'assessore alla Sanità e Welfare Giuliano Barigazzi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sull'afflusso di cittadini ai Pronto soccorso a seguito ...
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L'assessore alla Sanità e Welfare Giuliano Barigazzi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sull'afflusso di cittadini ai Pronto soccorso a seguito del picco di influenza stagionale.
La domanda della consigliera Cocconcelli
"Influenza eccezionale, ondata di caldo eccezionale , nevicata eccezionale, gelicidio eccezionale
Questo è quello che leggiamo quotidianamente sulle cronache cittadine e che ci fanno credere gli amministratori locali, ma scorrendo le cronache degli anni scorsi si vede che, quello che viene definito eccezionale si ripete regolarmente ogni anno, puntuale come un orologio svizzero, quindi non è più una eccezione il sovraffollamento dei PS ma è la regola!
Anche lei assessore, come l’assessore precedente, afferma che la soluzione sono le Case della Salute che dovrebbero risolvere il caos PS, ma come affermato da Scotti, Segretario Generale Nazionale della FIMMG ( gennaio 2017) e da Vespa Segr. Prov..FIMMG Bo, così come sono strutturate, le Case della Salute non risolveranno mai la questione del sovraffollamento dei PS, perché le Case della Salute non potranno mai competere con i servizi di emergenza-urgenza dei PS.
Punto primo-non è previsto un servizio notturno, se non quello di una guardia medica , non essendo prevista la presenza di consulenti polispecialistici; mi dica Assessore come faccio materialmente a trattare un qualsiasi trauma di lieve-media entità se non ho un servizio di radiodiagnostica adeguato e non ho lo specialista ortopedico in struttura h24!!!
-non è presente all'interno della struttura un laboratorio analisi per eseguire semplici test ematici per una semplice colica renale/epatica o per un sospetto IMA o BPCO;
-un servizio ecodoppler, h 24, per un sospetto di flebotrombosi, con uno specialista che lo legga;
-il servizio di radiodiagnostica funzionante h 24, non esiste;
-voglio vedere le evidenze scientifiche che mi attestano che aprendo 10 case della salute riduco l’affollamento dei PS.
Le Case della Salute non hanno nulla a che vedere con i Ps, non sono sostitutive dei PS ma sono servizi aggiuntivi!!!
Assessore quali sono le case della salute attive a Bologna che hanno le suddette capacità diagnostico-strumentali sopracitate, h 24, che i pazienti richiedono in acuto?
L’ emergenza vera sta nel fatto che non si trovano 305 medici in tutta l’Emilia-Romagna per coprire servizi di continuità assistenziale (come denunciato da Vespa ad aprile 2017), in aggiunta al fatto che vi sono centinaia di posti vacanti per MMG e Pediatri da Piacenza a Rimini, in aggiunta alla chiusura di reparti, di ospedali periferici ed alla mancanza di personale sanitario che è ampiamente sottodimensionato rispetto alle esigenze odierne.
Chiedo al Signor Sindaco e alla Giunta
- quali politiche Lei Assessore Barigazzi ponga in essere per ovviare al falso messaggio mediatico relativo all’ iperafflusso influenzale che fa credere erroneamente all'utenza che i PS siano intasati solo dalle banali influenzine!!-
-se l' iperafflusso presso i PS cittadini sarà argomento che tratterete al prossimo tavolo della CTSS
Assessore Le chiedo, se non sarebbe più corretto affermare che gli organici ospedalieri e territoriali siano carenti rispetto alle nuove esigenze demografiche ed alle nuove esigenze di salute dei cittadini bolognesi,considerato che circa 100.000 bolognesi sono considerati anziani?
Inoltre, Le chiedo, il picco di traumi registrati al PS Maggiore ( come denunciato a pg. 2 del 16/01/2018 su Repubblica) che "c’azzecca" con il picco influenzale (male di stagione ampiamente prevedibile), a cui sicuramente non si può imputare l'iperafflusso presso gli ambulatori ortopedici cittadini? E quali poltiche ponga in essere per potenziare il trauma center cittadino".
La risposta dell'assessore Barigazzi
"Non ho mai parlato di 'iperinfluenza' o fenomeni simili, mi interessano poco i dibattiti mediatici e le iperboli che sono usate per descrivere un fenomeno che è normale. Gli eventi epidemiologici stagionali sono conosciuti a priori, quello che non si conosce e non è puntualmente prevedibile è l'intensità, l'entità e l'evoluzione temporale. Non c'è quindi nessun evento eccezionale e proprio per questo è opportuno in questi casi rafforzare l'idea del Piano di gestione del sovraffollamento dei Pronto soccorsi, piano che finalmente comincia a essere predisposto dagli ospedali, anche su indicazioni da delibera regionale, ed è un piano che prevede la mobilitazione di risorse in termini di supporto diagnostico, di servizi di supporto e di posti letto aggiuntivi all'ordinaria dotazione in maniera progressiva, al fine di rispondere a queste necessità. Ad esempio: mediamente i ricoveri al Sant'Orsola il 10, 11 e 12 gennaio sono stati 33 in più della media, cosa che può portare dei disagi, ma non è un sovraffollamento, il numero di persone in più è l'equivalente del modulo di degenza ordinaria di un reparto. Poiché ci vogliono 8-10 giorni di durata media di degenza per pervenire alle dimissioni, di fatto abbiamo un reparto aggiuntivo funzionante. Ecco perché nel piano è previsto sia un incremento di risorse diagnostiche, ma anche l'aumento dei posti letto in dotazione per quella fase per arrivare anche al blocco dei ricoveri programmati esclusivamente per interventi di piccola entità, quindi né oncologici, né le urgenze.
In realtà a me pare che cominci a essere affrontata in un'ottica di sistema e di piano quella che credo sarà negli anni una buona risposta: organizzarsi per tempo, in quanto si sa che questo evento accadrà, permette poi di capire al momento quali sono le variazioni di intensità ed entità del fenomeno. Ripeto, non lo giudico un fenomeno eccezionale, ma che sempre di più con l'organizzazione interna può essere affrontato efficacemente.
Il tema Case della salute, anche se l'ho affrontato in un'intervista a tutto tondo, non ho mai detto che è un elemento per risolvere quel sovraffollamento. Ho detto invece che, come tutta la letteratura scientifica insegna e come i confronti internazionali insegnano, è con un ampliamento di tutte le componenti della sanità territoriale, che vuole dire Case della salute, medici di medicina generale, cure intermedie, che si possono affrontare i problemi del Pronto soccorso, non solo quando c'è l'influenza, ma sempre. Perché come lei ben sa, il 78% della spesa sanitaria è sui cronici e sui fragili, che sono quelli più a rischio di riacutizzazione delle patologie croniche. Allora la sanità territoriale, non solo le Case della salute, che non devono essere dei pronti soccorsi - non l'ho mai detto e non lo dirò mai -, sono quei luoghi, assieme alle cure intermedie che in questa città voglio sperimentare ed ampliare, che servono quando dimettiamo dagli ospedali. Nella delibera di istituzione delle cure intermedie, che sono posti aggiuntivi fuori dall'ospedale o posto tecnici dentro l'ospedale dove è possibile arrivare dal territorio senza passare dal Pronto soccorso. Sono quindi un altro tassello della sanità territoriale che deve riuscire a prendersi in carico i pazienti cronici e fragili e riuscire, in questo caso, a prevenire il riacutizzarsi che li porterebbe in pronto soccorso, ad accompagnarli nella stabilizzazione, che darebbe al pronto soccorso due possibilità: di non ricoverare inappropriatamente e di evitare ricoveri che sono appropriati, ma che è bene che, in quanto riacutizzazioni di una malattia cronica, non arrivino al pronto soccorso.
In questo senso dicevo che sono più misure di sanità territoriale, come insegna la letteratura in materia, che possono servire a determinare a livello di sistema la nostra capacità di tenere questa grande massa della popolazione nei percorsi di cura territoriali e far sì che il pronto soccorso diventi quello che deve essere: un'emergenza e urgenza particolarmente rilevante per i codici gialli e i codici rossi.
Un po' mi meraviglia la questione che lei pone sugli organici, in quanto almeno dai dati dell'Azienda, nel 2017 il piano di assunzioni di personale dirigente e di area sanitaria ha previsto 75 unità a tempo indeterminato, di cui 63 in ambito ospedaliero e 12 in quello territoriale, tra cui c'erano anche delle stabilizzazioni, e anche personale dirigente di area sanitaria a tempo determinato per 120 unità; in tutto 200 persone. Non credo che sia questo il tema, quindi. Questo per dire che non mettevo in relazione diretta case della salute e pronto soccorso, ma parlavo di una più ampia idea di sanità territoriale e il tema degli organici e della cronicità e fragilità che ponevo è quello che abbiamo di fronte per impedire episodi di sovraffollamento dei pronto soccorso".