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Question Time, chiarimenti sull'impatto ambientale del Passante di Bologna

L'assessora all'Ambiente, Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sull'impatto ambientale del Passante di Bologna. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Bruna G...

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L'assessora all'Ambiente, Valentina Orioli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sull'impatto ambientale del Passante di Bologna. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Bruna Gambarelli.

Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Visti gli articoli di stampa relativi al via libero del Ministero dell'Ambiente sul Passante di Mezzo che risulta essere 'l'opzione migliore fra quelle considerate e che non genererà nuovo traffico'.
Visto quanto dichiarato nel parere del Ministero, dove i risultati delle campagne di indagini locali hanno confermato che la qualità dell'aria nell'area del progetto del Passante è: 'del tutto comparabile, ed in alcuni casi migliore, di quella rilevata dalla centralina Arpae di Porta San Felice'.
Vista l'iniziativa di alcune associazioni ambientaliste di mettere in atto dal 2018 una rete di centraline, che sarà gestita dai cittadini, per misurare il livello di NO2 in città.
Pone la seguente domanda di attualità:
per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sull'argomento;
per sapere cosa pensa l'Amministrazione sull'iniziativa promossa da queste associazioni;
per sapere se l'Amministrazione non ritiene che questo progetto possa manifestarsi come una mancanza di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni".

Risposta dell'assessora Orioli letta in aula dall'assessore Gambarelli
"Come premessa della risposta si fornisce qualche elemento sull'assetto della rete di monitoraggio della qualità dell'aria. L'attuale rete regionale, riconfigurata nel gennaio 2013, è composta da 47 stazioni di monitoraggio distribuite sul territorio regionale secondo i criteri di rappresentatività del territorio e di economicità del sistema di monitoraggio e considerando l'integrazione dei dati rilevati in siti fissi con i modelli numerici della diffusione, trasporto e trasformazione chimica degli inquinanti.
Questo assetto risponde alla normativa, ovvero alla Direttiva Comunitaria 2008/50/CE “relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa” recepita dal Decreto Legislativo del 13 agosto 2010. La rete di misura è inoltre certificata secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008.
L'evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha fatto sì che oggi siano disponibili sistemi semplificati di rilevazione di inquinanti economici e di utilizzo semplice, sistemi che la Direttiva del 2008 non poteva contemplare.
Questi sistemi sono alla base di diverse esperienze di monitoraggio “dal basso” che sono nate in molti casi dalla preoccupazione dei cittadini di acquisire il maggior numero possibile di dati e informazione in una situazione percepita di criticità ambientale.
Cito come esempio la rete europea luftdaten.info che riporta misure di PM10 fatte su tutto il territorio europeo (9 punti di misura si trovano a Bologna).
Lo stesso progetto Europeo Iscape portato avanti da Arpae e dall'Università, sul monitoraggio dell'aria in ambito urbano, prevede nei prossimi mesi l'attivazione di un living lab per il monitoraggio da parte di un gruppo di volontari con dispositivi mobili
Chiederemo ad Arpae un aiuto per capire e valutare l'attendibilità dei valori misurati con questi sistemi; tuttavia, al di là di questi elementi tecnici, l'Amministrazione dà una lettura positiva di questa iniziativa di monitoraggio. I motivi di questa valutazione sono due.
Il primo è che questo progetto dimostra una crescita di consapevolezza, di attenzione e di preoccupazione verso l'inquinamento atmosferico che è un tema sul quale abbiamo bisogno della collaborazione più ampia possibile perché la città possa dare il suo contributo alla graduale soluzione del problema.
Il secondo elemento è che disporre di un numero più ampio di dati rappresenta un utile elemento di supporto e integrazione delle conoscenze che già abbiamo e dei monitoraggi svolti da Arpae o da altri soggetti.
Rispetto all'ultima domanda ci tengo a precisare che questa Amministrazione orienta sistematicamente la sua azione alla applicazione del principio di sussidiarietà, di cui all’art. 118 della Costituzione, assumendo cioè il dovere di sostenere e valorizzare l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, volta al perseguimento di finalità di interesse generale. Un esempio su tutti è il lavoro che stiamo facendo da anni sui “patti di collaborazione” e sulla applicazione del regolamento dei beni comuni. Non vediamo questa iniziativa come “mancanza di fiducia” ma piuttosto come una assunzione di responsabilità e una volontà di partecipare attivamente alle politiche pubbliche".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:39
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