Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sull'amento dei negozi di catene e dei centri commerciali e sulla progressiva scomparsa delle botteghe in centro storico

L'assessore all'Economia e promozione della città Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Massimo Bugani (Movimento 5 Stelle) sull'amento dei negozi di catene e dei ce...

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L'assessore all'Economia e promozione della città Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Massimo Bugani (Movimento 5 Stelle) sull'amento dei negozi di catene e dei centri commerciali e sulla progressiva scomparsa delle botteghe in centro storico.

La domanda del consigliere Bugani
"Visti gli articoli di stampa riguardanti l'aumento delle catene internazionali e il proliferare di centri commerciali, pongo la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero politico del Sindaco e della Giunta sull'argomento e se non ritiene che si debbano mettere in campo azioni per salvaguardare le tradizioni tipiche del nostro territorio".

La risposta dell'assessore Lepore
"Come ho già avuto modo di dire in commissione, condivido molto questa visione che tende a immaginare una tutela di quello che sono gli esercizi di vicinato e le botteghe storiche della nostra città. Io ho cercato in questi mesi di fare un intervento innanzitutto per costruire una nuova strategia alla luce di quelle che sono le normative nazionali e le possibilità di azione degli enti locali, è del tutto evidente che siamo di fronte a fenomeni che riguardano Bologna così come altre città italiane. Abbiamo già visto nel passato ondate di investimenti sulla grande distribuzione e trasformazioni rispetto agli usi e ai consumi della cittadinanza. E' del tutto evidente però che, da quando le liberalizzazioni hanno toccato il mondo del commercio, c'è stato un cambiamento di fase importante. Un cambiamento di fase soprattutto perché sono state sottratte all'amministrazione locale le possibilità di pianificare sotto certe soglie. Credo che Bologna abbia di fronte a sé un bivio, e l'ho già provato a dire in tantissimi interventi che ho fatto in commissione, sui giornali, in convegni e negli incontri che spesso faccio con i commercianti che, preoccupati, chiedono un aiuto all'amministrazione comunale. Noi siamo di fronte ad un bivio perché Bologna nei prossimi 5 anni cambierà in modo potente, penso che con l'arrivo del People Mover, il prossimo anno, toccheremo con mano quello che Bologna sarà, chiaramente non sarà il People Mover il motore di questo cambiamento ma sarà l'ennesimo salto in avanti che Bologna farà dal punto di vista delle sue relazioni internazionali.
Da sei anni siamo diventati una città turistica, è di nuovo aumentato il numero degli studenti in città, gli investimenti immobiliari sono di nuovo tornati a caratterizzare Bologna, abbiamo una forte presenza di aree dismesse, i nostri piani urbanistici sono tutti approvati, e questo è un tema in fondo abbastanza trasversale alle domande che mi sono state fatte.
Bologna nei prossimi anni sarà una città completamente diversa perché il nostro posizionamento, grazie all'Alta Velocità e all'aeroporto, sta cambiando e ha già cambiato l'economia e in parte anche la demografia della nostra città. Questo significa, ad esempio, che dal punto di vista finanziario immobiliare, molti si stanno concentrando sull'apertura di grandi catene o di esercizi della grande distribuzione, anche nuove che non sono mai entrate nel nostro territorio, perché probabilmente il residenziale è meno appetibile dal punto di vista degli investimenti. Io credo che ci sia bisogno, oltre che dell'urbanistica che è molto importante da questo punto di vista e mi pare che il Sindaco si sia già espresso anche recentemente su alcuni progetti in modo molto chiaro dicendo che al momento non siamo interessati a sviluppare alcune aree in quella chiave. Credo che sia importante che le amministrazioni tornino ad avere in mano la leva della pianificazione commerciale, per questo motivo noi in novembre presenteremo una proposta sull'applicazione del decreto Unesco, che riguarda il centro storico nello specifico (ma molte delle cose che vengono rilevate riguardano in effetti il centro storico) noi potremo andare a fare alcuni interventi e li guarderemo insieme, sulle nuove aperture, cercando anche di studiare un'applicazione del decreto e di altri regolamenti per quanto riguarda le botteghe storiche, si guardi al Diana, ma ce ne possono stare anche altri.
E' chiaro che ci muoviamo in un contesto che è quello della globalizzazione e delle liberalizzazioni a livello nazionale che hanno tolto agli enti locali la possibilità di governare questo fenomeno, invece noi ce ne dobbiamo riappropriare, inventandoci strumenti nuovi, facendo nuove proposte legislative a livello regionale e nazionale. Noi cercheremo di essere all'avanguardia come sempre lo siamo stati su alcuni temi, come l'innovazione amministrativa. Chiaramente pendenti saranno sempre per noi i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato però noi cercheremo di avanzare proposte coraggiose perché pensiamo che assolutamente nella trasformazione che Bologna sta avendo non bisogna fare passi indietro ma solo passi avanti. Quindi tutelare di più chi lavora, promuovere maggiormente chi investe e fa impresa a partire da chi già oggi lavora e fa impresa sul nostro territorio senza necessariamente rinunciare ad essere una città che cresce e che attrae investimenti di livello nazionale o internazionale".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:39
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