Question Time, chiarimenti sull'iniziativa in città degli anti-gender
L'assessora alle Pari opportunità e Differenze di genere, Susanna Zaccaria, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sulla tappa bolognese del 'Bus della libertà' degli anti-gen...
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L'assessora alle Pari opportunità e Differenze di genere, Susanna Zaccaria, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sulla tappa bolognese del 'Bus della libertà' degli anti-gender.
Domanda d'attualità del consigliere Martelloni
"Vista la presenza e la sosta in piazza VIII Agosto nella giornata di ieri di un autobus facente parte di una campagna contro la presunta 'teoria gender' (Zic del 27 settembre) campagna che mira a stigmatizzare la libertà di insegnamento là dove si sono avviati progetti di educazione alle differenze e all'affettività e che propaganda un non meglio specificato 'ritorno alla normalità' con conseguente emarginazione di ciò che è considerato "diverso", con chiari risvolti discriminatori, chiede al Sindaco e alla Giunta:
se fossero a conoscenza di questa iniziativa;
se vi sia stata qualche tipo di autorizzazione da parte dell'Amministrazione Comunale e in ogni caso se vi siano stati contatti e di che natura con gli organizzatori;
quali siano le loro considerazioni in merito alla presenza di una tale iniziativa nella nostra città, anche alla luce della locale iniziativa che ha portato alla schedatura delle scuole in base alla presenza o meno nei piani formativi di programmi di educazione alle differenze con applicazione di 'bollini' di vario colore corrispondenti;
se non ritengano che l'Amministrazione, anche se non coinvolta nel rilascio di autorizzazioni, sia titolata a esprimere un parere ogni qualvolta si presentino in città iniziative così controverse e che rischiano di ledere la dignità e i diritti di molte cittadine e cittadini".
Risposta dell'assessora Zaccaria
"Sia la prima domanda è retorica nel senso che eravamo conoscenza perché questa iniziativa era già venuta in altre città ma mi sembra che rispetto a quello che è avvenuto altrove qui non abbiamo visto i manifesti, almeno non mi risulta ma nel caso segnalatemelo, è solo passato questo pullman per una mezz'oretta e vi confermo che dal Comune non è stata rilasciata alcuna autorizzazione, c'era un'autorizzazione della Questura, mi risulta, su questo ci tengo a sottolineare che ci sono delle competenze e della prassi, sappiamo chi autorizza cosa e sappiamo che un'eventuale consultazione francamente non credo possa superare quello che la legge stabilisce. Ci tengo però a entrare nel merito perché, secondo me, questa campagna non riguarda solo la transfobia, veramente c'è molto di più da dire rispetto a quanto segnalato dall'amministrazione De Magistris.
Questa campagna si pone in contrasto con tutte le azioni e le politiche di questa Amministrazione, le nostre politiche sono tutte volte a combattere qualunque forma di discriminazione. Questa campagna invece ha l'obiettivo di mantenere in essere quegli stereotipi che sono il terreno fertile su cui nasce e cresce la violenza di genere, l'omofobia, la transfobia e il razzismo.
Noi combattiamo con ogni mezzo l'idea che le persone non possano liberamente esprimere la propria identità, anche perché sappiamo bene, ma chiunque dovrebbe ormai smettere di avere questa visione miope perché il mondo non è così come lo si vuole rappresentare - per fortuna aggiungo io - è molto più vario, più complesso, ci deve essere spazio per l'identità e la tutela dei diritti. Dire che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine, significa mantenere in essere quel disequilibrio tra i generi che porta, ne dico proprio qualche esempio "le bambine non possono scegliere liberamente delle professioni perché non sono da femmine", "un bambino - che nella sua vita potenzialmente sarà padre - non può giocare con una bambola perché non deve fare la femminuccia". Questo è il terreno che si vuole mantenere vivo con questa campagna. Questo tentativo di racchiudere le persone dentro dei binari prestabiliti è francamente anacronistico- mi sento proprio di dirlo serenamente - però fa si che qualunque diversità che sia di genere, di provenienza, di orientamento sessuale, di identità sessuale, scateni delle azioni repressive che sono di violenza e di intolleranza. Si parla tanto di bullismo, anche il bullismo nasce, vive e cresce sull'incapacità di tollerare una differenza, quindi parliamo sempre della stessa cosa, non solo di transfobia, credo proprio che sia un argomento molto più ampio.
Mi ha molto infastidito che questa campagna abbia utilizzato degli slogan che servivano probabilmente ad imbonire - scusate il termine poco preciso - perché sui cartelloni c'era scritto "Basta violenza di genere" sotto mi dici però "mi raccomando manteniamo in essere quello che è il presupposto perché la violenza viva" e l'altra cosa, quando si parla di libertà credo che sia una parola che meriti molto rispetto. Libertà vuol dire che non sono io che dico alla gente cosa deve fare né tantomeno come deve essere.
Concludo parlando della questione relativa alle scuole, questa amministrazione attivamente svolge alcuni di questi programmi nelle scuole così come fanno moltissime associazioni del nostro territorio. Rispetto al recente tentativo di stigmatizzazione io mi auguro che nel corso di questo mandato la percentuale del 77% delle scuole che accettano questo tipo di programmi possa aumentare in maniera esponenziale fino ad arrivare al 100%
E mi piacerebbe veramente tanto che quel bollino rosso citato possa diventare un simbolo, non di stigmatizzazione, ma un vanto, proprio visivamente un simbolo, mi piacerebbe veramente tanto che in ogni scuola di ordine e grado del nostro territorio ci fosse un gigantesco bollino rosso davanti ad attestare che in questa città siamo veramente capace di rispettare e tutelare i diritti di tutti e che anche i nostri giovani lo sanno fare".
Domanda d'attualità del consigliere Martelloni
"Vista la presenza e la sosta in piazza VIII Agosto nella giornata di ieri di un autobus facente parte di una campagna contro la presunta 'teoria gender' (Zic del 27 settembre) campagna che mira a stigmatizzare la libertà di insegnamento là dove si sono avviati progetti di educazione alle differenze e all'affettività e che propaganda un non meglio specificato 'ritorno alla normalità' con conseguente emarginazione di ciò che è considerato "diverso", con chiari risvolti discriminatori, chiede al Sindaco e alla Giunta:
se fossero a conoscenza di questa iniziativa;
se vi sia stata qualche tipo di autorizzazione da parte dell'Amministrazione Comunale e in ogni caso se vi siano stati contatti e di che natura con gli organizzatori;
quali siano le loro considerazioni in merito alla presenza di una tale iniziativa nella nostra città, anche alla luce della locale iniziativa che ha portato alla schedatura delle scuole in base alla presenza o meno nei piani formativi di programmi di educazione alle differenze con applicazione di 'bollini' di vario colore corrispondenti;
se non ritengano che l'Amministrazione, anche se non coinvolta nel rilascio di autorizzazioni, sia titolata a esprimere un parere ogni qualvolta si presentino in città iniziative così controverse e che rischiano di ledere la dignità e i diritti di molte cittadine e cittadini".
Risposta dell'assessora Zaccaria
"Sia la prima domanda è retorica nel senso che eravamo conoscenza perché questa iniziativa era già venuta in altre città ma mi sembra che rispetto a quello che è avvenuto altrove qui non abbiamo visto i manifesti, almeno non mi risulta ma nel caso segnalatemelo, è solo passato questo pullman per una mezz'oretta e vi confermo che dal Comune non è stata rilasciata alcuna autorizzazione, c'era un'autorizzazione della Questura, mi risulta, su questo ci tengo a sottolineare che ci sono delle competenze e della prassi, sappiamo chi autorizza cosa e sappiamo che un'eventuale consultazione francamente non credo possa superare quello che la legge stabilisce. Ci tengo però a entrare nel merito perché, secondo me, questa campagna non riguarda solo la transfobia, veramente c'è molto di più da dire rispetto a quanto segnalato dall'amministrazione De Magistris.
Questa campagna si pone in contrasto con tutte le azioni e le politiche di questa Amministrazione, le nostre politiche sono tutte volte a combattere qualunque forma di discriminazione. Questa campagna invece ha l'obiettivo di mantenere in essere quegli stereotipi che sono il terreno fertile su cui nasce e cresce la violenza di genere, l'omofobia, la transfobia e il razzismo.
Noi combattiamo con ogni mezzo l'idea che le persone non possano liberamente esprimere la propria identità, anche perché sappiamo bene, ma chiunque dovrebbe ormai smettere di avere questa visione miope perché il mondo non è così come lo si vuole rappresentare - per fortuna aggiungo io - è molto più vario, più complesso, ci deve essere spazio per l'identità e la tutela dei diritti. Dire che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine, significa mantenere in essere quel disequilibrio tra i generi che porta, ne dico proprio qualche esempio "le bambine non possono scegliere liberamente delle professioni perché non sono da femmine", "un bambino - che nella sua vita potenzialmente sarà padre - non può giocare con una bambola perché non deve fare la femminuccia". Questo è il terreno che si vuole mantenere vivo con questa campagna. Questo tentativo di racchiudere le persone dentro dei binari prestabiliti è francamente anacronistico- mi sento proprio di dirlo serenamente - però fa si che qualunque diversità che sia di genere, di provenienza, di orientamento sessuale, di identità sessuale, scateni delle azioni repressive che sono di violenza e di intolleranza. Si parla tanto di bullismo, anche il bullismo nasce, vive e cresce sull'incapacità di tollerare una differenza, quindi parliamo sempre della stessa cosa, non solo di transfobia, credo proprio che sia un argomento molto più ampio.
Mi ha molto infastidito che questa campagna abbia utilizzato degli slogan che servivano probabilmente ad imbonire - scusate il termine poco preciso - perché sui cartelloni c'era scritto "Basta violenza di genere" sotto mi dici però "mi raccomando manteniamo in essere quello che è il presupposto perché la violenza viva" e l'altra cosa, quando si parla di libertà credo che sia una parola che meriti molto rispetto. Libertà vuol dire che non sono io che dico alla gente cosa deve fare né tantomeno come deve essere.
Concludo parlando della questione relativa alle scuole, questa amministrazione attivamente svolge alcuni di questi programmi nelle scuole così come fanno moltissime associazioni del nostro territorio. Rispetto al recente tentativo di stigmatizzazione io mi auguro che nel corso di questo mandato la percentuale del 77% delle scuole che accettano questo tipo di programmi possa aumentare in maniera esponenziale fino ad arrivare al 100%
E mi piacerebbe veramente tanto che quel bollino rosso citato possa diventare un simbolo, non di stigmatizzazione, ma un vanto, proprio visivamente un simbolo, mi piacerebbe veramente tanto che in ogni scuola di ordine e grado del nostro territorio ci fosse un gigantesco bollino rosso davanti ad attestare che in questa città siamo veramente capace di rispettare e tutelare i diritti di tutti e che anche i nostri giovani lo sanno fare".