Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli
Di seguito, il testo dell'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulle Rems. "All'inizio furono i manicomi, poi nacquero gli OPG (Ospedali psichiatrici giudiziari), quindi le Rems (Residenze per l'esecuzione della ...
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Di seguito, il testo dell'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulle Rems.
"All'inizio furono i manicomi, poi nacquero gli OPG (Ospedali psichiatrici giudiziari), quindi le Rems (Residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza), doveva essere tutto risolto: 'Assolutamente no!'
Lo dimostra il personaggio agli onori della cronaca locale, gravato da ben 18 procedimenti penali, dichiarato seminfermo di mente e socialmente pericoloso! Bene, questo soggetto è libero in quanto non c'è posto nella Rems e lo stesso Procuratore aggiunto Giovannini, afferma che purtroppo, non è un caso isolato, ma un problema ricorrente. Non si accede alle Rems per un problema di 'overbooking', ed il delinquente è stato messo in lista d'attesa.
A mio avviso, questo è il risultato del fallimento di una politica che non è riuscita a conciliare principi nobili, quali il superamento degli OPG, con una adeguata risposta detentiva-psichiatrica sul territorio.
Il cambiamento che andava sostenuto con mezzi ed idee non è stato attuato compiutamente e lo dimostrano le 98 persone psichicamente instabili e socialmente pericolose in stato di libertà in Italia come da Relazione del Parlamento del 31/12/2015.
Ricordo che negli OPG, attuali Rems, non albergavano mammolette, ma un certo Donato Bilancia, il killer delle prostitute con 17 omicidi alle spalle e 13 ergastoli. C'è un certo Chiatti Luigi che ha stuprato ed ammazzato 2 bambini; c'è un certo “Hannibal” così soprannominato perchè non contento di aver ucciso sua madre ne ha mangiato i visceri, successivamente detenuto in carcere ha ammazzato il compagno di cella e si è cibato dei suoi intestini.
Quindi, abbiamo a che fare non con semplici malati, ma detenuti-malati.
Dove voglio arrivare, voglio ribadire che il solo personale sanitario e le guardie giurate (corpo privato) delle Rems non bastano, sarebbero indispensabili le guardie carcerarie, in quanto personale delle forze dell'ordine debitamente addestrato a trattare con persone che hanno infranto la legge. Inoltre, la legge afferma che i compiti di custodia devono essere demandati alle “Forze dell'ordine”, quindi: dove sono le Forze dell'Ordine? Le guardie giurate private delle Rems non sono Forze dell'Ordine e lo dimostra anche il caso del paziente piromane giudicato socialmente pericoloso per sé e per gli altri, fuggito dalla “Casa degli Svizzeri” nell'agosto 2015 ed era il secondo paziente/detenuto sfuggito al controllo.
Ormai sussistono pochi dubbi che il soggiorno in una Rems sia carente in virtù di ritardi ed inadempienza da parte di Stato e regioni ed i magistrati e gli psichiatri sono lasciati soli a gestire il problema.
Concetto ribadito anche dal Presidente dell'Ordine dei Medici di Bologna dottor Pizza che, a dicembre 2015, intervenne a difesa di 41 psichiatri che espressero preoccupazioni sulla gestione delle Rems, soprattutto per problemi inerenti alla carenza di organico ed alle scarse erogazioni di fondi dedicati. Il Sindacato locale dei medici del Dipartimento di Psichiatria espresse forti preoccupazioni anche riguardo alla tutela della propria salute/sicurezza e quella degli stessi detenuti.
Sfugge il dato oggettivo che questi non sono semplici malati, ma delinquenti condannati con sentenze passate in giudicato e che possono reiterare il delitto commesso, vedasi il paziente detenuto Chiatti che ha più volte ribadito che se lasciato libero, continuerebbe ad ammazzare.
Non solo, considerato che nulla è cambiato nella legislazione psichiatrica e nelle reali possibilità di cura delle malattie mentali, mentre tutto è cambiato nel mandato di cura dello psichiatra, ci si trova in una curiosa inversione dei ruoli; il magistrato prescrive la cura e lo psichiatra ha l'obbligo di attuare la pena, che ora però ora si chiama cura e nessuno degli attori si può sottrarre a questa assurda pantomima! Nessun medico potrà mai accettare di sottoporre le sue scelte terapeutiche ad esigenze di controllo sociale e se considero un atto di civiltà il superamento degli OPG, però non vedo valide alternative sul territorio e tanto meno le Rems e la sottovalutazione del problema può ingenerare pericoli per i cittadini.
Ribadisco che al personale sanitario, attualmente presente nelle Rems, non devono essere demandati compiti di custodia che a loro non competono ed è da rivedere il concetto di pericolosità sociale, perchè al di là della becera demagogia, concordo con gli psichiatri che ribadiscono due punti chiave:
1) l'attribuzione della pericolosità sociale per i motivi psichiatrici non poggia su certezze ma presunzioni; dal momento che sono molte le variabili esterne che entrano in gioco,
2) è estremamente complesso definire la linea di demarcazione fra libera scelta del comportamento delinquenziale, da quella condizionata da un effettivo disturbo mentale, pertanto la componente medica e quella legale devono interfacciarsi per perseguire il bene comune, in quanto sussistono pochi dubbi che il soggiorno in una Rems sia decisamente migliore rispetto alla permanenza nella cella di un carcere ed è indispensabile valutare bene ciò che è una malattia psichiatrica, da ciò che è puro comportamento delinquenziale del malvivente che è alla ricerca di vantaggi secondari che la residenza nelle Rems garantisce.
Pertanto, dico basta al falso buonismo riassunto nella frase: 'Nessuno tocchi Caino', mentre nessuno pensa mai alla fine che farà 'quel povero Cristo' di Abele!"