Comunicati stampa

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Question time, chiarimenti sulla promozione e il rilancio della città

L'assessore all'Economia e promozione della città Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla promozione e il rilancio della ci...

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L'assessore all'Economia e promozione della città Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla promozione e il rilancio della città.

La domanda della consigliera Scarano
"Alla luce degli articoli di stampa riguardanti la svolta in ambito di promozione e rilancio della città e di investimenti da valutare da qui in avanti, si chiede al Sindaco ed alla Giunta il proprio pensiero nel merito; si chiede di sapere quali azioni e quali progetti l'Amministrazione Comunale abbia intenzione di mettere in campo per rilanciare la cultura, la musica e lo sport; quali siano i rapporti o gli eventuali accordi con i privati per rendere più efficiente una simile scelta politica".

La risposta dell'assessore Lepore
"Per quanti riguarda 'città del cibo' penso che la mia dichiarazione fosse abbastanza semplice, non oso chiamarla minito come lei l'ha definirla. Era un ragionamento molto semplice, cioè noi in questi anni abbiamo visto una crescita della nostra città nell'ambito della sua reputazione legata alla gastronomia, credo che non c'entri granché col tema delle ordinanze e dei pubblici esercizi, stiamo parlando della qualità della ristorazione, del lavoro degli chef, della reputazione che in generale l'offerta gastronomica della nostra città ha saputo conquistarsi in questi anni. Bologna è sempre stata, credo dalla sua fondazione, una città famosa per il cibo, diciamo che essere stata per troppi anni solo una città di fiera e non una città anche turistica ha causato un sfasamento fra la notorietà legata al cibo della nostra storia e l'effettiva capacità di offrire cibo di qualità, comunque riconosciuto a livello nazionale e internazionale, e i nostri ristoranti. Questo era in tutti i commenti dei visitatori della città fino a sei anni fa uno degli elementi preponderanti, alberghi troppo costosi, cibo scarso o comunque troppo costoso, insomma non abbiamo mai avuto particolari riconoscimenti da chi guarda da fuori la città su questo fronte. Da sei anni a questa parte non si può non dire che la gastronomia abbia assunto un ruolo importante, che le professioni all'interno di questo settore siano cresciute, sono nate scuole di formazione, sono aumentati gli investimenti, sono nate imprese, si parla maggiormente dell'artigianalità del cibo, l'altro giorno insieme al Cna abbiamo presentato questa nuova scula di formazione, che parte proprio da questo concetto, l'autenticità, l'identità, le tradizioni, come saper fare e, caratteristica fondamentale, che riusciamo a trasmettere anche all'interno di un piatto. Su questo noi abbiamo lavorato, abbiamo fatto investimenti, abbiamo costruito percorsi con le associazioni economiche e con gli investitori, tanto che oggi tutti i quotidiani nazionali ne parlano, riviste specializzate, New York Times più volte ha citato la gastronomia bolognese come una delle caratteristiche principali.
Credo che l'investimento sulla promozione in questo settore di risorse pubbliche non sia più necessario, noi abbiamo costruito attraverso il progetto di Bologna Welcome un lavoro sulla città del cibo, mi pare poter dire che la reputazione che abbiamo saputo costruire in questo ambito a livello internazionale sia oggi un dato di fatto. Si tratta di mantenerla, di consolidarla, di migliorarla, credo che gli investimenti che vadano fatti in questo senso siano più legati al tema del lavoro, della qualità del lavoro, della formazione, dell'alternanza scuola-lavoro e anche del presidio dei diritti di chi lavora in questo settore, perchè in una città che cresce nell'ambito del turismo come noto si vanno anche a rendere più precari i contratti, a volte a sfruttare delle aree grigie per essere più competitivi. Dobbiamo essere quindi una città che su questo ambito non guarda più al marketing, ma guarda più alla sostanza della qualità del lavoro, dei diritti e dello sviluppo di professionalità, in questo senso sono intervenuto per dire che ci orienteremo, come parte pubblica, più a questo aspetto. Cosa diversa è invece l'azione che i privati, giustamente, portano avanti, nasce Fico, ci sono tantissimi privati che stanno investendo in questo settore, è giusto che i privati diano il meglio di se in questo ambito, che lavorino per continuare a fare grande la città del cibo.
Credo che invece noi dovremo destinare le risorse della tassa di soggiorno che inseriremo nel bando della destinazione turistica, che non a caso per la prima volta sarà metropolitana, più su altri ambiti. Risorse pubbliche per la promozione della cultura, della musica, del paesaggio naturale metropolitano, che noi sempre di più andremo a gestire come destinazione, su questo diremo qualcosa di più quando uscirà il capitolato del bando per la promozione della destinazione e in questo senso sono voluto intervenire. chiaramente quello che noi discutiamo quando parliamo della regolamentazione delle, fra virgolette, licenze e della presenza delle somministrazione in centro storico, ha a che fare relativamente con questo discorso, certamente sono aumentati i ristoranti, sono aumentati i luoghi dove si può mangiare, però la reputazione della città nell'ambito della gastronomia non è tanto fatta dai tanti luoghi che fanno la somministrazione per i turisti ma soprattutto da quelle che sono le professionalità, le artigianalità e l'autenticità della città che vogliamo portare avanti. Cosa che dovremo garantire, che sapremo, sono sicuro, garantire, anche quando Fico sarà nato nel senso che Eataly World è un progetto di parco tematico subito fuori dalla città, il nostro impegno deve essere quello di far sì che la città del cibo sia quella che esiste già oggi, quello è un progetto imprenditoriale e noi l'abbiamo agevolato ma il nostro interesse è quello di far sì che la città funzioni e continui ad andare avanti con la sua capacità produttiva e sociale e culturale così come la conosciamo".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:38
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