Question Time, chiarimenti su un caso di Epatite A in un nido comunale
L'assessore Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Elena Foresti (Movimento 5 Stelle) su un caso di Epatite A che ha colpito un operatore di un nido comunale. La rispos...
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L'assessore Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Elena Foresti (Movimento 5 Stelle) su un caso di Epatite A che ha colpito un operatore di un nido comunale. La risposta è stata letta in aula dall'assessora Susanna Zaccaria.
Domanda della consigliera Foresti
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi ad un caso di Epatite A che ha colpito un operatore scolastico del nido comunale Patini nel quartiere Navile. Visto che l'epatite A causata da un virus appartenente al genere Heparnavirus ed è legata al consumo di frutti di mare crudi ma anche altri alimenti, come verdura, o acqua contaminati.
Si pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta su questo tema; per sapere dal Sindaco e dalla Giunta quali azioni intende mettere in atto per comprendere le cause che hanno generato questa infezione all'interno del nido comunale".
Risposta dell'assessore Rizzo Nervo, letta in aula dall'assessora Zaccaria
"Con riferimento alla domanda di attualità in oggetto, si precisa quanto segue.
Il caso di epatite A al quale si fa riferimento è stato segnalato al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Bologna. La persona coinvolta lavora in un asilo nido della città.
La Pediatria di Comunità dell’Azienda USL di Bologna ha informato la responsabile pedagogica del quartiere, che ha fornito l’elenco dei bambini frequentanti, del personale educatore e collaboratore. Si è provveduto, tempestivamente, con la collaborazione del personale del nido, a recapitare ai genitori e agli operatori una lettera informativa nella quale viene indicata la possibilità, attraverso un numero telefonico dedicato, di ricevere tutti i chiarimenti riguardanti la malattia, la profilassi e le modalità di contagio e si è proposta, a scopo precauzionale, l’esecuzione gratuita del vaccino anti epatite A.
Le vaccinazioni sono state programmate per il 7 e il 9 giugno e riguardano, complessivamente, 63 bambini e 20 adulti. Il 7 giugno, durante la prima seduta vaccinale, sono stati vaccinati 29 bambini e 9 adulti. Si è proceduto, inoltre, alla informazione dei pediatri di libera scelta del quartiere.
Le azioni intraprese dall'Azienda rientrano nella prassi consolidata adottata dall'Igiene e Sanità Pubblica per ogni caso di epatite virale, di qualsiasi tipo (A, B, C, non A-non B). Si è sottoposto innanzitutto il paziente ad un'intervista, nel rispetto della tutela della sua riservatezza, con l’obiettivo duplice di individuare la fonte possibile della infezione ed identificare le persone che hanno avuto contatti a rischio con il caso. Ai contatti a rischio si è proposta la vaccinazione con l'obiettivo di prevenire casi secondari.
Si è proceduto, inoltre, a cura del Dipartimento di Sanità Pubblica, all'ispezione e controllo sugli alimenti consumati dal paziente presso esercizi pubblici, coerentemente con i tempi di incubazione della malattia.
L'epatite virale di tipo A è una malattia infettiva in cui il virus è eliminato principalmente attraverso le feci. Il contagio, cioè la trasmissione dal malato al sano, avviene tramite l'ingestione di piccole quantità di feci della persona infetta, che possono aver contaminato l'ambiente, le mani, eccetera.
Le modalità di trasmissione dell'epatite A sono, quindi, principalmente correlate al consumo di alimenti o bevande contaminate direttamente dal virus (esempio: irrigazione di ortaggi con acque reflue) oppure attraverso la manipolazione degli alimenti da parte del soggetto ammalato.
L’epatite A è una forma di epatite virale per la quale esiste una vaccinazione efficace. La vaccinazione consiste in una prima dose, seguita da richiamo a distanza di 6-12 mesi, e protegge dalla malattia sino a 30 anni dalla somministrazione.
Il vaccino anti epatite A non è tra quelli obbligatori. La vaccinazione è indicata per quanti devono recarsi in Paesi ad alta endemia o in zone con condizioni igieniche carenti, per gli emofiliaci, i tossicodipendenti, chi soffre di una grave epatopatia cronica, per le persone esposte professionalmente alla malattia (per esempio gli addetti al trattamento dei liquami), per quanti convivono o sono venuti in contatto con malati di epatite A.
Il vaccino contiene il virus dell’epatite A inattivo, cioè non più in grado di replicarsi, che inserito nell’organismo agisce stimolando le cellule del sistema immunitario.
Gli adulti che vogliono eseguire il vaccino possono prenotare al CUP, senza richiesta del medico. Se la vaccinazione è per un viaggio all’estero, i genitori possono prenotare al CUP anche per i figli. In tutti gli altri casi, per i minori è sufficiente contattare la pediatria di comunità di riferimento.
L’Azienda monitora costantemente la situazione, con particolare attenzione per la sorveglianza sanitaria dei contatti a rischio, a cura del Dipartimento di Sanità Pubblica e della Pediatria Territoriale".