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Question Time, chiarimenti sull'arresto di alcuni minori in zona San Donato

L'assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sull'arresto di alcuni minori in zona San Donato.Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni:" 'Hanno fra ...

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L'assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sull'arresto di alcuni minori in zona San Donato.

Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni:
" 'Hanno fra i 15 e i 17 anni e sono seconde generazioni i giovani arrestati a Bologna dai carabinieri per una serie di rapine violente avvenute in zona San Donato'.
Chiedo al Sindaco ed alla Giunta un parere politico amministrativo sulla vicenda e se non ritengano che ci si trovi di fronte ad una vera e propria organizzazione criminale considerato che da mesi in zona San Donato agivano come padroni seminando il panico tra i loro coetanei. Chiedo anche di sapere - considerato il fatto che le famiglie dei ragazzini arrestati sono in carico ai servizi sociali del Quartiere, se questo ennesimo episodio, sia la conferma del fatto che il welfare a Bologna non ha gli strumenti per risolvere i reali problemi.
Chiedo anche se l'amministrazione ha in animo di avviare progetti per le seconde/terze generazioni".

Risposta dell'assessore Rizzo Nervo:
"Grazie presidente, innanzitutto per inquadrare la situazione per quello che sono anche le informazioni e le notizie dei servizi sociali e del Comune in generale. Alcuni dei nuclei familiari dei minori coinvolti sono seguiti da anni dai servizi sociali per problemi abitativi, economici e in alcuni casi anche sanitari oltre che per problemi legati alle relazioni e alla responsabilità genitoriale. Gli interventi attivati dal Servizio Sociale Tutela Minori sono stati numerosi in collaborazione con tutti i soggetti coinvolti: le scuole, il servizio educativo del Quartiere, l'Azienda sanitaria, la Procura dei minori e il Tribunale dei minori. Questo è un ambito su cui da sempre si realizza una forte integrazione tra i diversi attori di un sistema, rispetto alla tutela minorile e rispetto al tema delle famiglie che ha l'abitudine a lavorare assieme ognuno dentro le proprie responsabilità.

L'atteggiamento delle famiglie rispetto agli interventi proposti per i loro figli è stata spesso ambivalente, a volte collaborativo e altre no, non sempre rendendosi conto dell'effettiva gravità della situazione che veniva loro proposta. Di tutto questo è sempre stato dato conto alle autorità coinvolte, incluso l'Autorità giudiziaria.
Da ultimo è evidente che i ragazzi coinvolti nei fatti di piazza Spadolini hanno agito veri e propri reati che sono stati oggetto di indagini e infine evidentemente di provvedimenti di natura penale. I servizi sociali hanno attivamente collaborato in tutti questi giorni con le Forze dell'Ordine, con la Procura dei Minori, anche in quest'ultima fase, affinché il tutto si svolgesse nel modo migliore e più tutelante per tutti i soggetti coinvolti: le famiglie, i cittadini, gli stessi minori, che, non dimentichiamolo, sono ragazzi che devono essere fermati nelle loro azioni violente anche nel loro stesso interesse.

I servizi sociali seguono con grande impegno le situazioni di disagio minorile anche nella nostra città. Sono circa 3.000 all'anno le persone seguite dai servizi sociali per problematiche inerenti questi motivi. Il fatto che solo in casi estremi come questo si producano situazioni di tale gravità caratterizzate da un'escalation di comportamenti violenti e devianti di carattere criminale, significa che gli sforzi che vengono quotidianamente messi in campo da questo sistema plurale di attori i servizi sociali, gli educatori, le scuole, hanno un effetto positivo sul benessere dei ragazzi e per questo meritano rispetto. Credo che, a proposito delle due interpretazioni, non possa dirsi che il welfare a Bologna non funziona, ma al contrario i numeri dimostrano che è vero l'esatto contrario. Ciò non vuol dire ovviamente crogiolarsi nel contemplare ciò che si fa, ma ogni giorno cercare strumenti e nuove strategia per essere più efficaci.

Sarebbe però ingenuo tuttavia pensare che i servizi sociali risolvono tutti i problemi, incluso quelli di carattere criminale di cui stiamo parlando. Il compito dei Servizi Sociali non è quello di reprimere i reati, forse serve oggi ripetere questa considerazione ovvia, ma anche in questi casi, quando si è trattato di collaborare con le Forze dell'ordine e con la Procura per raccogliere gli elementi utili a fermare in modo realmente efficace quanto stava accadendo, i nostri servizi sono stati presenti e di stimolo alle autorità a questo fine preposte, come anche da loro riscontro in questa vicenda come in altre.

Infine, per quanto riguarda i progetti per le seconde e terze generazioni di persone che provengono da famiglie straniere, segnalo che il Comune di Bologna è una delle prime Amministrazioni in Italia che da sempre realizza continuativamente, non in maniera episodica, non rispetto alla cronaca, progetti mirati l'integrazione e all'inclusione dei cittadini stranieri e dei loro figli nati per lo più in Italia. L'insieme dei servizi e degli interventi sociali ed educativi registra oggi in gran parte un'utenza straniera; il Centro interculturale Zonarelli continua a essere il luogo di promozione e realizzazione delle iniziative delle associazioni straniere mirate, in stretta collaborazione con le istituzioni, a questo scopo; le tante progettazioni che vengono realizzate intorno alle strutture di accoglienza per minori e adulti richiedenti asilo sono tra i tanti esempi di quanto ancora oggi stiamo facendo e continueremo a fare, ripeto, nella continua ricerca di strategie e soluzioni quanto più efficaci che certamente non potranno escludere in maniera certa il ripetersi di queste situazioni, ma che hanno l'obiettivo di attenuarne la frequenza e l'intensità".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:37
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