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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Giulia Di Girolamo

Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Giulia Di Girolamo (Partito Democratico) sulla sentenza del processo "Gli affari dei clan sulla pelle dei migranti"“. Questo è quanto emerge dalle intercettazioni registrate dal...

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Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Giulia Di Girolamo (Partito Democratico) sulla sentenza del processo "Gli affari dei clan sulla pelle dei migranti"


“. Questo è quanto emerge dalle intercettazioni registrate dalla Dda di Catanzaro che ha svelato gli interessi delle cosche della 'ndrangheta sul CARA di Isola Capo Rizzuto, il secondo centro d'accoglienza più grande d'Europa, che ha portato all'arresto di 68 persone. Un'indagine che ha coinvolto ecclesiastici e imprenditori del crotonese. Già tre mesi fa, l'Espresso aveva raccontato il protagonismo delle 'ndrine infiltrate nel settore dell'accoglienza, per un giro di affari di più di 100 milioni di euro in dieci anni, risultato raggiunto grazie alla complicità della Confraternita della Misericordia,
di imprenditori e politici.
Ma torniamo a Bologna, meta preferita per gli investimenti della 'ndrangheta. Nel territorio bolognese gli interessi economici di uomini delle 'ndrine quali Di Gennaro, Romano e Arena, coinvolti nella suddetta inchiesta, risalgono già al 2013, i quali riuscirono a concludere già allora ottimi affari che risultarono molto fruttuosi e per questo pensarono di espandersi prendendosi nuove fette di mercato. I soldi dell'accoglienza quindi, soldi pubblici, venivano reinvestiti a Bologna nel settore delle slot machine. L'indagine della procura guidata da Nicola Gratteri, oltre a ricostruire la gestione da parte dei clan della 'ndrangheta del centro Sant'Anna, fa emerge il protagonismo della cosca degli Arena nella gestione del business del gioco d'azzardo a Bologna.
Come riportato dalla stampa in data 18 maggio, “è in questo ambito che seguendo le mosse di Antonio Arena, figlio del boss Pasquale, gli investigatori sono stati in grado di documentare gli addentellamenti della “famiglia” a Bologna. Non un episodio isolato, ma un vero e proprio piano d'espansione già in atto da alcuni anni”.
Bologna si rivela ancora una volta un terreno fertilissimo per gli affari criminali e in particolare della Kroton games, Bologna una città dove fare buoni investimenti tra la compiacenza di alcuni titolari di sale gioco (disposti ad accogliere le macchinette dei calabresi), di società di bookmaker con interessi in Italia e all'estero e la paura di altri. Un meccanismo affaristico ben oliato e in espansione.
Sempre come riporta la stampa, “per gli inquirenti una parte degli Arena prendeva soldi dell'accoglienza dei migranti, mentre un'altra parte del gruppo faceva fruttare gli investimenti grazie al giro del gioco d'azzardo. Un affare che nel tempo […] era già arrivato a fruttare qualcosa come 20 mila euro al giorno”.
Ma come sappiamo la nostra città non è nuova a questo tipo di affari illeciti. Sono già intervenuta in questo Consiglio a proposito del Processo Black Monkey, il cui imputato principale Nicola Femia, chiamato anche “il re delle slot machine”, ha costruito un impero grazie proprio al business del gioco d'azzardo in tutta la nostra regione. Nicola Femia, condannato a 26 anni di carcere, ha deciso di raccontare la sua ascesa criminale agli inquirenti, svelando legami con alcune famiglie 'ndranghetiste con interessi forti nel nostro territorio e intrecci economici tra la Calabria e l'Emilia. Una testimonianza la sua che potrebbe essere dunque decisiva per ricostruire gli interessi della 'ndrangheta al Nord,non solo rispetto agli affari delle slot.
Abbiamo affrontato ancora in questo Consiglio il tema del gioco d'azzardo e la problematica della ludopatia ad esso connessa, una vera e propria piaga sociale che va contrastata con forza e con la collaborazione congiunta dei vari attori sociosanitari coinvolti. Tuttavia, alla luce di quanto ho riportato nel mio intervento, credo che bisogna accendere un grande faro su questo fenomeno, affrontando con serietà l'aspetto economico, criminale e anche sociale che si nasconde dietro il business delle slot. Pertanto anticipo che chiederò quanto prima un'udienza conoscitiva alla terza commissione per approfondire e analizzare il tema, perchè credo fermamente che a questo tipo di argomenti vada data una lettura completa, senza trascurare quel dettaglio che molto spesso non vediamo, che le mafie riescono a tenere nascosto, ma c'è, esiste, si muove e si trasforma sotto i nostri occhi e che merita una grande attenzione, da parte di tutti".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:37
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