Question Time, chiarimenti sulle azioni di contrasto dello spaccio e del consumo di droghe
L'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sulle azioni di contrasto allo spaccio e al consumo di droghe. La ...
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L'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sulle azioni di contrasto allo spaccio e al consumo di droghe.
La domanda del consigliere Piazza
"Vista l'inchiesta svolta dal giornale Piazza Grande sullo spaccio e sul consumo di droga in città. Visto che nell'articolo di stampa viene evidenziato che sono note le zone dello spaccio ed i costi dell'eroina, che i dati del Sert su questo problema sono residuali e non evidenziano la situazione reale della città, che a Bologna si concentra un numero elevato di consumatori non residenti.
Pongo la seguente domanda di attualità: per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema, per sapere se la Giunta ritenga che alla luce di questa inchiesta si possa parlare di una vera e propria emergenza Bologna, per sapere quali azioni l'Amministrazione ha intenzione di mettere in atto per contrastare il fenomeno dello spaccio e del consumo di droga nella nostra città".
La risposta dell'assessore Rizzo Nervo
"Grazie, questa domanda mi permette di mettere l'accento su una questione che è oggetto di preoccupazione e su cui i dati, che i Sert e tutti gli operatori ci consegnano, ci impongono di intensificare le strategie di intervento, di aggiornarle quando necessitano di essere aggiornate, affiancando al lavoro che il Comune fa, e di cui abbiamo parlato molte volte in Aula e nelle commissioni, sul tema culturale della prevenzione dei rischi legati al consumo di droghe, una azione di intervento sia sulle dinamiche dello spaccio, su cui sono impegnate le forze di polizia e le autorità inquirenti che fanno un lavoro intenso ed egregio che ha portato anche a dei risultati importanti, ma che non sono mai sufficienti.
Sta invece al Comune, assieme a tutti gli altri attori cui facevo riferimento, ma certamente anche alla Asl, il mettere in campo una capillarità di servizi che abbiano la capacità di migliorare l'aggancio, la conoscenza di queste persone prima che dinamiche di consumo al di fuori da un sistema di servizi, e di conoscenza diretta da parte delle persone dei propri problemi di consumo, possono sfociare in eventi drammatici. Noi muoviamo da un dato particolarmente preoccupante, che ha evidenziato come nel 2015 il territorio metropolitano di Bologna è stato quello dove ci sono state più morti per overdose, che sicuramente ci chiede di aggiornare i nostri interventi e le nostre politiche. Per questo confermo che è interesse e impegno in essere di questa Amministrazione realizzare efficaci politiche di riduzione del danno, nonché sulla prevenzione del rischio di decessi correlati al consumo di droga e su efficaci strategie di 'aggancio' da parte dei servizi. C'è disponibilità e interesse a farlo aggiornando scelte e strategie, anche nel confronto con le migliori esperienze italiane ed europee, a fronte di una modalità di consumo e di presenza di sostanze del tutto inedite e nuove, che chiedono di affrontare in modo determinato il problema. Oltre al tema dell'eroina, sempre presente, vi sono questioni specifiche da affrontare, di come intervenire su altri consumi di strada come il fumo di crack o cocaina basata e la cocaina da strada iniettata che torna in grande quantità.
La strategia che vogliamo rendere sempre più concreta prende le mosse dalle specificità del contesto del consumo bolognese, caratterizzato da un'ampia eterogeneità in termini di popolazione, tipologie e modalità di consumo e stili. Bologna, oltre al contesto metropolitano ospita microsistemi che sono espressione di specifiche modalità e stili di consumo. L'approccio è per questo multidimensionale e multidisciplinare, partendo dal presupposto che il consumo si innesta all'interno di un sistema complesso che coinvolge le differenti aree di vita e perché l'intervento sia efficace e di prospettiva sono necessari dispositivi che, in rete con gli altri servizi, favoriscano risposte anche a bisogni non immediatamente connessi al consumo, ma ad esso fortemente collegati.
I servizi che il Comune di Bologna sta mettendo in campo rispetto al tema della tossicodipendenza sono vari.
Innanzitutto l'Unità di Strada, che si rivolge a persone con consumo problematico e dipendenza. L’unità di strada svolge la propria attività di prossimità sia all’interno di uno sportello sia in maniera itinerante sul territorio, avvalendosi di un furgone attrezzato. Si tratta del servizio che effettua invio e accompagnamento delle persone intercettate in strada, presso l'Unità Mobile dell'Ausl per la presa in carico sanitaria e la somministrazione di terapia metadonica a bassa soglia di accesso per persone con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti oppiacee non residenti, senza fissa dimora, extracomunitarie. E’ stato effettuato un ampliamento orario di questo servizio e si è passati dalle 2 alle attuali 5 uscite settimanali, anche itinerari anche a piedi, per consentire di intercettare nuovi gruppi di consumatori e monitorare più direttamente il fenomeno dei consumi. I luoghi prevalenti, ma non esclusivi, sono la zona della stazione, dell’università, il parco della Montagnola, la zona Bolognina. Nelle uscite itineranti si raggiungono i luoghi segnalati dai cittadini o dagli stessi utenti dell’unità di strada. L'unità di strada rileva un consumo, oltre che di eroina iniettata, anche di eroina fumata ,ketamina e un numero sempre crescente di consumo di crack. L’Unità di Strada ha contattato nel 2016 ben 511 persone di cui 244 risultano essere nuovi contatti.
Vi è poi lo Sportello di via Polese. Lo sportello è un luogo di prima accoglienza in cui è possibile accedere quotidianamente e svolgere un colloquio conoscitivo con gli operatori in turno ed inoltre si ha la possibilità di scambiare materiale sanitario, usufruire delle postazioni computer, oltre ad avere la possibilità di fare colazione e prendere vestiti usati. L’apertura è prevista tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.30 e tutti i pomeriggi dalle 14.30 alle 16.30, per svolgere attività di back office e colloqui su appuntamento.
Ci sono poi i centri di accoglienza notturna, i dormitori come si usa dire. Tutte le persone tossicodipendenti possono accedere alle strutture, inoltre sono a disposizione quattro posti letto dedicati alla pronta accoglienza per persone intercettate dall'unità di strada che necessitano un riparo in emergenza. Ci sono i tre punti doccia presso il Beltrame, il centro di accoglienza via del Gomito e il centro di accoglienza Zaccarelli, con accesso in orari settimanali e aperti per tutte le persone che fanno vita di strada. Rispetto a questi e agli altri spazi diurni genericamente aperti per la bassa soglia e le persone in fragilità, stiamo implementando la formazione degli operatori per avere conoscenza in grado di intercettare e interloquire in maniera più efficace con persone che hanno problemi di tossicodipendenza.
Vi è poi il servizio sociale a bassa soglia che ha la presa in carico sociale delle persone segnalate dall'Ambulatorio Mobile del Sert, anche non residenti, in una rinnovata e più intensa collaborazione con Ausl di Bologna su una strategia condivisa per i servizi a bassa soglia e per la popolazione più vulnerabile, con l'obiettivo di superare interventi generici, privilegiando interventi specifici tarati per target di riferimento.
Quindi, non si è fermi, si sta facendo, vi sono in campo delle azioni, dovremo su questo tema, rispetto alla serietà del problema, ulteriormente riflettere su come potenziare e intensificare queste azioni".