Comunicati stampa

Comunicati stampa

Consiglio solenne in ricordo di Marco Biagi, l'intervento della vicesindaco Marilena Pillati

La vicesindaco Marilena Pillati ha concluso oggi la seduta solenne in ricordo di Marco Biagi. Di seguito il suo intervento: "Grazie Presidente. Desidero innanzitutto rivolgere un saluto caro e affettuoso ai familiari del Professor Biagi e in particol...

Data:

:

La vicesindaco Marilena Pillati ha concluso oggi la seduta solenne in ricordo di Marco Biagi. Di seguito il suo intervento:

"Grazie Presidente. Desidero innanzitutto rivolgere un saluto caro e affettuoso ai familiari del Professor Biagi e in particolare a Marina Orlandi Biagi, ai suoi figli, alla sorella Francesca e in particolare a Lorenzo, che in questi giorni ci ha commossi con la sua scelta di rendere pubblico il suo ricordo più intimo e tenero del suo babbo.
Saluto il Signor Prefetto, il Signor Questore e tutte le autorità civili e militari presenti, le signore consigliere e i signori consiglieri e tutti i gentili ospiti. Un saluto e un ringraziamento a Don Federico Pigoni per questo ricordo così intenso e toccante che ci ha consegnato di quel figlio che la nostra città, Bologna ha perduto tragicamente 15 anni fa.
Ricordare Marco Biagi a quindici anni dalla morte è, soprattutto in questi giorni nei quali il dibattito sul lavoro è prepotentemente attuale, un dovere che come rappresentanti delle istituzioni dobbiamo compiere con rigore. Con tanto rigore quanto quello che ha caratterizzato la vita e l'attività di studio e di ricerca del professor Biagi.
E proprio il suo rigore, la sua lungimiranza e i risultati dei suoi studi e del suo lavoro sono qui a dirci, come un libro aperto, quanto le politiche attuate nella regolazione del mercato del lavoro siano in questi anni diventate terreno di contrapposizione politica con interventi che spesso si sono contraddetti e con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Le ultime ore ci consegnano nuove decisioni, parlo ovviamente dei voucher, di cui dobbiamo ancora capire esattamente la portata.
Ma quello che possiamo dire e ricordare in questa sala è che il lavoro del professor Biagi andava nella direzione della ricerca delle tutele del lavoratore, della persona e voleva superare schemi troppo ossidati che tendono a non trovare politiche veramente innovative per il lavoro e la sua dignità che non sia quello subordinato. Anche su questo possiamo dire che la strada percorsa in questi anni non sia stata sempre particolarmente foriera di risultati.
Da docente quale sono so bene quanto sia fondamentale aprirsi e confrontarsi con altre esperienze e con diverse tradizioni accademiche. E con questo voglio richiamare una caratteristica peculiare del professor Marco Biagi, che ci ha ricordato proprio Don Federico Pigoni nel suo intervento perché il professor marco Biagi è stato uno dei pochi che ha trattato la materia del diritto del lavoro in una prospettiva comparata.
Ecco: credo che questa capacità dell'accademico di aprirsi al mondo e di andare a cercare idee e spunti oltre e fuori le proprie scuole e i propri ambiti sia davvero una caratteristica preziosa, so che di questo rimangono importanti testimonianze nella Fondazione che di Biagi porta il nome e che continua il suo lavoro in una importante opera di arricchimento del dibattito sulla regolazione del mercato del lavoro.
In questi anni si sono succeduti proprio in quest'aula le testimonianze di chi con Marco Biagi ha lavorato e collaborato, di chi l'ha conosciuto e apprezzato, di chi gli è stato vicino, di chi ha condiviso progetti di ricerca e collaborazioni universitarie. Sono andata a leggermi questi interventi per poter, grazie allo sguardo di chi gli è stato vicino, conoscerlo un po' di più. E' un esercizio che consiglio perché nei discorsi dei tanti giuslavoristi e non solo che da questi scranni l'hanno ricordato ho ritrovato molti aspetti ricorrenti nella figura di Marco Biagi: il riconoscimento unanime della sua preoccupazione reale di tutelare le fasce più deboli dei lavoratori, quelli cioè meno protetti, il suo obiettivo di creare le condizioni per una vera flexsecurity nel mercato del lavoro, l’infondatezza delle accuse che gli sono piovute addosso da più parti di aver contribuito all'aumento della precarietà nel mondo del lavoro mentre la sua ossessione era davvero dare una speranza di vita e di lavoro alle giovani generazioni. Forse molto più di quello che è accaduto ad altri le idee di Marco Biagi sono state bistrattate in questi anni utilizzando in modo arbitrario le sue proposte e la sua attività per parlare di risultati e di politiche che non sappiamo se Marco Biagi avrebbe o meno condiviso. Si chiama strumentalizzazione e credo che questo sia successo.
Per questo credo sia importante essere qui ancora. Marco Biagi era un riformatore senza paraocchi che voleva affrancare il dibattito sul mercato del lavoro e sul rapporto con i sindacati dalle tifoserie ideologiche. Quindici anni dopo probabilmente la sua lezione non è stata del tutto compresa ma delle sue idee, del suo coraggio e della sua passione civile sono convinta ci sia ancora un grande bisogno. Mi piace concludere con le parole che pronunciò in questa stessa sede il prof. Luigi Montuschi concludendo il suo discorso nel 2012, a dieci anni dalla morte di Marco Biagi: 'Perché le idee non muoiono né alla sera, né all’alba, quando appartengono al patrimonio condiviso da un’intera comunità sociale, politica e scientifica, in una parola, da un intero Paese'.
Il lavoro da fare è probabilmente racchiuso in queste parole: 'patrimonio condiviso'. Sarebbe importante fare delle idee di Marco Biagi un patrimonio condiviso per il nostro Paese".
 

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:37
Back to top