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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Elena Leti

Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Elena Leti (Partito democratico) "l progetto Stadio e la città: una grande opera che deve rispettare il contesto esistente"."Un recente convegno dal titolo “Bologna si inte...

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Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Elena Leti (Partito democratico) "l progetto Stadio e la città: una grande opera che deve rispettare il contesto esistente".

"Un recente convegno dal titolo “Bologna si interroga: visioni di futuro a confronto”, al quale ho partecipato è così iniziato: “Il futuro delle città sarà sempre più determinato dalla capacità delle comunità di mettere in campo una visione strategica di lungo periodo che possa renderle sicure, accoglienti e inclusive, favorire processi virtuosi per la loro rigenerazione ed essere in grado di attrarre finanziamenti pubblici e privati, nell’ambito della competizione tra i vari territori europei”.
“La messa in sicurezza del territorio da un punto di vista strutturale, la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, i flussi demografici e migratori, la capacità di tener conto dei bisogni comuni e individuali delle persone,” sono soltanto alcune delle domande a cui dare risposte.
Bologna sembra essersi risvegliata, e si ha la sensazione che si stia vivendo una nuova stagione di crescita e rinascita. Alcuni prestigiosi progetti si sono realizzati in questi ultimi anni, altri sono in divenire.
Come per esempio Fico, acronimo che sta ad indicare la fabbrica Italiana Contadina, ha visto da qualche giorno spuntare i primi alberi da frutta che hanno sostituito il piazzale di cemento dove fino ad un anno fa dormivano i Civis.
La recentissima vittoria del Data Center del Centro Meteo Europeo, che verrà realizzato nel complesso immobiliare ex Manifattura, progettato a suo tempo dell’architetto Pier Luigi Nervi e che diverrà il nuovo Tecnopolo.
Non voglio poi dimenticare i recenti progetti culturali del Mast, Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia, voluto e realizzato dall’imprenditrice Isabella Seragnoli, e l’Opificio Golinelli che prende il nome dal suo fondatore con la nuova cittadella della conoscenza e della cultura dedicata ai giovani, che sorge proprio nell’area a fianco dei prati di Caprara Ovest.
Esempi che ho scelto non a caso come modelli virtuosi di recupero di ambiti degradati, i cosi detti vuoti urbani, attraverso progetti non solo a vocazione commerciale ma che hanno fatto della cultura e del sociale il motore di sviluppo futuro.
E infine mi voglio soffermare proprio sulla recentissima proposta di restyling dello Stadio Dall’Ara. Un intervento suggestivo e importante , che da quello che si legge sui giornali coinvolge estese aree del comparto Ovest della città. Lo stadio Dall’Ara, lo stadio del Bologna Footbal Club che viene costruito nel 1925, realizzato con il tipico mattone rosso e le finestre ad arco, e inaugurato il 31 ottobre 1926. Un opera eccezionale per l’epoca. La proposta che si legge poi, riguarda tutta l’area limitrofa e l’antistadio, il centro sportivo Corticelli, il CierreBiclub circolo sportivo con piscina, e l’area dei Prati di Caprara Ovest.
Un progetto che se ben pensato e realizzato può rilanciare tutto il comparto ovest della città, che va da via Andrea Costa fino ai prati di Caprara e che si inserisce perfettamente con le importanti infrastrutture e opere già previste. La nuova stazione del Servizio Ferroviario Metropolitano prevista sopra il tunnel del Ravone. La fermata del People Mover al Lazzaretto. Il nuovo parcheggio interrato in largo Nigrisoli davanti all’Ospedale Maggiore. Una bellissima operazione nell’immaginario collettivo. Addirittura si parla della possibilità di realizzare l’interramento dello stradone ( ex asse dell’89 ) all’incrocio con la via Emilia, opera necessaria prevista e mai realizzata per mancanza di fondi.
Penso però che dobbiamo fare molta attenzione ad alcuni aspetti, che ritengo molto importanti e dirimenti per la mia visione di città e del suo sviluppo.
La vera sfida è come inserire questa cittadella dello sport nel contesto esistente, senza alterare le vocazioni consolidate del tessuto urbano. Le idee proposte si inseriscono perfettamente nei piani urbanistici vigenti, PSC,POC e RUE e rispettano i vincoli normativi richiesti dagli strumenti urbanistici. Quello che si chiede è: rispettare e mantenere le destinazioni sportive e aree verdi esistenti , con la finalità come è stato detto di restituirle alla comunità. Salvaguardare i negozi di vicinato, che svolgono una importantissima funzione sociale di presidio e aggregazione della cittadinanza, e che muoiono quando si prevede la realizzazione di un alta concentrazione di supermercati. Coltivare la vocazione sportiva la cui funzione socio-educativa raggiunge tutte le classi sociali e le tante fasce di età della popolazione. Coltivare la vocazione culturale come elemento di crescita di una società. Infine pensare ad un piano sosta e parcheggi oltre ad una rivisitazione generale dei flussi della viabilità anche in relazione alle infrastrutture già previste sopra menzionate. Ovvero pensare ad un mix funzionale che combini una sostenibilità economica indispensabile, insieme alla sostenibilità sociale e culturale. Pensare di riqualificare lo Stadio Dall’Ara è quindi una grande operazione, di importante valore simbolico per la nostra città e per il significato che lo sport assume all’interno della società. So che questa amministrazione di cui faccio parte si è sempre fatta garante degli interessi di questa collettività e penso che anche questa volta saprà condividere e rappresentare obbiettivi comuni provenienti dalla cittadinanza".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:36
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