Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio di seduta della consigliera Simona Lembi


Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sulla legislazione per il fine vita.
"'Per lasciare ciascuno libero di scegliere fino alla fine', sono state le ultime parole che Fabiano Antonioni ha r...

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Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sulla legislazione per il fine vita.

"'Per lasciare ciascuno libero di scegliere fino alla fine', sono state le ultime parole che Fabiano Antonioni ha rivolto al Presidente della Repubblica italiana per invitarlo ad intervenire sul Parlamento affinché fosse possibile avviare la discussione di una proposta di legge sul fine vita.
Più noto come DJ Fabo, aveva 39 anni e 3 anni or sono, a seguito di un incidente automobilistico, è rimasto cieco e tetraplegico. 'Non vedo e non mi muovo più. (Ha potuto dire, grazie alla voce della fidanzata). Da più di 2 anni sono bloccato a letto immerso in una notte senza fine. Vorrei poter scegliere di morire, senza soffrire'.
Dj Fabo è scomparso questa mattina. 'Se ne è andato rispettando le regole di un Paese che non è il suo' ha affermato Marco Cappato, dell'associazione Luca Coscioni, perché Dj Fabo si è dovuto recare in Svizzera per vedersi riconosciuto il diritto ad una vita dignitosa, in mancanza della quale possa essere accettato il desiderio di non vivere più. Si chiama Diritto all'autodeterminazione, a decidere per sé, senza egoismi, ma con responsabilità.

I giornali hanno raccontato tutto questo con i soliti titoli ad effetto, mettendo in evidenza una mancanza di volontà politica. Penso occorra sempre avere la capacità di guardare dentro le cose, scopriremmo molto: che 25 anni fa in Italia discutere di questo era fantascienza. E che è dopo il caso Englaro ( e 17 anni di stato vegetale) e quello di Welby e molti altri di cui non si conoscono le storie, ma che certamente hanno fatto lo stesso percorso doloroso, oggi, dicevo, che se ne discute.

Oggi, grazie a famigliari che amorevolmente hanno assistito i loro cari e sono riusciti a trasformare una storia privata in un fatto pubblico, si discute, se ne parla, ogni sondaggio d'opinione svolto su questi temi indica una popolazione più matura e consapevole di un Parlamento che ancora non si è espresso in materia.

Vorrei dire che non siamo all'anno zero: il Senato ha approvato nel 2009 un disegno di legge in materia. Siamo in attesa che la discussione sia calendarizzata alla camera. Avrebbe dovuto essere lo scorso 30 gennaio, ma siamo arrivati al terzo rinvio.
Mi auguro che si arrivi a discuterne, come qualcuno scrive, il 1 marzo.
Cosa c'entra tutto questo con Bologna? C'entra eccome, perché, come per tutte le storie di riconoscimento di diritti, gli stessi vengono riconosciuti, quando esistono orecchie attente da parte dei decisori politici ed istituzionali, insieme con voci potenti e diffuse nella società.

Il Comune di Bologna nel 2010 ha istituito il Registro DAT, un registro che raccoglie le dichiarazioni anticipate di trattamento, ossia documenti nei qual i un soggetto impartisce le disposizioni in materia di trattamento medico (somministrazione di farmaci, sostentamento vitale, rianimazione, età.) a cui vuole essere sottoposto per il tempo in cui si trovasse in stato di incapacità. Un documento quindi volto a garantire il rispetto della volontà' dell'autore nell'ipotesi di sopravvenuta incapacità di manifestarla.

Anticipo al Consiglio l'intenzione di richiedere un'udienza conoscitiva per capire come sta andando questa attività e come la si intende meglio promuovere poiché si tratta di un registro ancorato non ad una legge nazionale, tuttora inesistente, ma a principi fissati nella nostra carta costituzionale e in carte internazionali.

Mi riferisco almeno agli articoli 32 (nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario se non per disposizione di legge) e 13 (inviolabità della libertà personale) della Costituzione, come pure all'articolo 9 della Convenzione sui Diritti Umani e la Biomedici a (i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà saranno tenuti in considerazione).
Come si vede bene quindi, i piani di intervento locale e nazionale sono sempre intrecciati.

Signora Presidente, quando ho chiesto di intervenire su questo caso, DJ Fabo era ancora vivo. Ora non più. Per questo tengo a manifestare il nostro cordoglio per questa scomparsa e ai famigliari e ai suoi cari, la nostra vicinanza più piena”.

 

 

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:36
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