Consiglio comunale, l'intervento d'inizio di seduta della consigliera Giulia Di Girolamo
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Giulia Di Girolamo (Partito Democratico) sulla sentenza del processo "Black Monkey".
“Una storia che parte da lontano, un'organizzazione criminale dedita al gioco illegale on line c...
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta della consigliera Giulia Di Girolamo (Partito Democratico) sulla sentenza del processo "Black Monkey".
“Una storia che parte da lontano, un'organizzazione criminale dedita al gioco illegale on line che si sviluppa e si evolve tra Ravenna e Bologna. Una sentenza, quella del processo Black Monkey destinata ad entrare in maniera indelebile nella storia della nostra città e che porta con se risvolti positivi e negativi, come due facce della stessa medaglia.
Un processo durato quasi tre anni e che giovedì ha visto la conferma di un piano accusatorio forte, importante, senza sconti. 170 anni di carcere, 23 imputati, riconoscimento da parte del Tribunale di Bologna, per la prima volta, del 416 bis, associazione a delinquere di stampo mafioso, con conseguenti confische di beni immobili, società e conti correnti appartenenti al sodalizio criminale.
Una sentenza storica, proprio per il riconoscimento da parte del Tribunale di Bologna della presenza effettiva di una organizzazione criminale di stampo mafioso: così è stata definita e riconosciuta sia dagli inquirenti sia da Giovanni Tizian, giornalista sotto scorta proprio per aver ricevuto minacce da parte di due degli imputati, Nicola Femia, il capo del sodalizio 'ndranghetista, definito il re delle slot della nostra regione, per i suoi affari criminali nel campo del gioco illegale on line e dei videopoker, al quale è stata attribuita la pena più pesante (26 anni e 10 mesi di carcere) e Guido Torello, suo fedelissimo e tuttofare.
Per quasi tre anni, in quella piccola aula del Tribunale di Bologna sono stati presenti non solo uomini e donne appartenenti al gruppo criminale 'ndranghetista, ma anche e soprattutto la società civile, studenti, insegnanti, istituzioni, coloro che alla favola che a Bologna non ci fossero le mafie non hanno mai creduto e che in questi lunghi anni sono stati testimoni della parte sana del nostro territorio.
A seguito della sentenza, inoltre, il giudice ha riconosciuto i risarcimenti per le parti civili, quali la Regione Emilia Romagna, Giovanni Tizian, l'ordine dei giornalisti, Libera, a testimonianza del danno economico perpetrato dall'organizzazione criminale sul nostro territorio.
Come si legge dalla stampa, le cose a Bologna stanno cambiando, il vento sta cambiando e questo cambiamento, con questa sentenza ha preso forma e continua a manifestarsi con il Processo Aemilia ancora in corso.
Voglio quindi esprimere il mio apprezzamento più sincero al lavoro che hanno svolto in questi anni la Dda di Bologna, la Guardia di Finanza, i cittadini e le istituzioni, per non aver mai arretrato di un passo, per aver sempre cercato la verità e non essersi mai arresi. Voglio ringraziare Giovanni Tizian per il coraggio, per non aver mai smesso di lottare e per aver continuato a fare il suo mestiere di giornalista a testa alta. E infine voglio ringraziare la Regione Emilia Romagna, nella persona dell'Assessore Massimo Mezzetti, per la decisione di investire i risarcimenti derivanti da questa sentenza su progetti di promozione della legalità e i Comuni di Modena e Imola che impiegheranno i risarcimenti per attività di contrasto alla ludopatia.
Segnali importanti, che delineano un cambio di rotta decisivo rispetto alla consapevolezza del radicamento mafioso nel nostro territorio e nella volontà di difenderlo, preservarlo attraverso la promozione di azioni di contrasto concrete contro ogni forma di illegalità. Ed è questa la strada che dobbiamo continuare a percorrere con convinzione, ovvero quella dell'intransigenza nei confronti di tutte le mafie e della promozione di una cultura della legalità in grado di formare e informare al meglio la nostra comunità”.