Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Vinicio Zanetti
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta del consigliere Vinicio Zanetti (Partito Democratico) sull'innovazione tecnologica al servizio dell'amministrazione e della politica.
“Grazie presidente,oggi vorrei portare all’attenzio...
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta del consigliere Vinicio Zanetti (Partito Democratico) sull'innovazione tecnologica al servizio dell'amministrazione e della politica.
“Grazie presidente,
oggi vorrei portare all’attenzione del consiglio il tema dell’innovazione tecnologica applicato al rapporto tra amministrazione pubblica e cittadini che mi è stato sollecitato da alcuni articoli usciti sui giornali nelle scorse settimane. Abbiamo infatti letto dell’esperienza della chat di Medicina, dei risultati ottenuti a Ozzano dell’Emilia, e, da ultimo, della possibilità di dotarci di strumenti di comunicazione digitali (chat, social e/o app) per rendere più tempestivi gli interventi dei militari. In questo caso specifico si faceva riferimento al tema della sicurezza e infatti ho apprezzato le parole dell’assessore Malagoli che si è detto disponibile a coinvolgere i cittadini purché si presti attenzione a garantire un utilizzo proficuo degli strumenti per evitare di ingenerare psicosi e reazioni immotivate e incontrollate. Tuttavia penso che il ragionamento vada necessariamente allargato anche ad altri campi dell’amministrazione.
Molto ha fatto il Comune di Bologna negli ultimi anni per avvicinare il cittadino all’istituzione mediante l’utilizzo di strumenti innovativi ed è per questo che non si deve fermare e deve continuare a sperimentare e moltiplicare mezzi e canali per rispondere alle esigenze di una comunità che ha bisogni eterogenei. Deve quindi continuare a creare tanti luoghi, reali e virtuali, deve essere duttile e flessibile e parlare linguaggi chiari per tutti, così da non lasciare indietro nessuno.
Proprio perché questa esigenza si è fatta sempre più forte, negli ultimi anni sono nate tantissime realtà imprenditoriali giovani e intraprendenti che hanno cercato di colmare la distanza in maniera semplice ed efficace. Tanti sono infatti gli strumenti che facilitano una comunicazione bidirezionale tra cittadino e amministrazione rendendola più chiara, diretta e quindi più documentabile e valutabile.
I campi di applicazione sono vari e molteplici e, a mio avviso, vanno tutti esplorati e sperimentati. Guardandoci intorno, confrontandoci con le esperienze fatte in altre città italiane ed europee, rimanendo continuamente aggiornati.
La tecnologia si può utilizzare per intervenire più efficacemente nella lotta al degrado perchè, moltiplicando gli occhi sul territorio, ci permette di fare piani più efficienti di manutenzione ordinaria e straordinaria su strade, marciapiedi, parchi, impianti di illuminazione, edifici pubblici. Grazie alla tecnologia si possono poi mettere in rete i servizi, i luoghi e le esperienze. Si possono collegare e coinvolgere le persone andando così a lavorare anche sul rafforzamento di una cultura civica di cui tanto abbiamo bisogno. Si possono informare i cittadini in maniera veloce ed estemporanea (penso a questo proposito alle allerte protezione civile).
In tutto questo, ovviamente, il ruolo della politica deve, sottolineo 'deve', rimanere centrale. La tecnologia è uno strumento funzionale a perseguire gli obiettivi e va quindi considerato al nostro servizio. Non prende il nostro posto, ci deve servire solo se può renderci più efficaci e più presenti.
Per questo per me 3 punti sono fondamentali e imprescindibili qualsiasi siano gli strumenti tecnologici di cui il Comune sceglierà di avvalersi.
Innanzitutto non dobbiamo costituire degli sfogatoi, ma piuttosto formare le persone a un uso corretto dei mezzi a loro disposizione.
In secondo luogo gli strumenti vanno usati in maniera sinergica e plurale.
Infine la tecnologia va impiegata come mezzo di comunicazione e di segnalazione ma non come strumento di democrazia diretta. Spetta ai consiglieri comunali e Sindaco il ruolo di rappresentanti dei cittadini, di portatori di istanze e promotori di soluzioni. sono loro i naturali intermediari dei bisogni del singolo rispetto ai bisogni della collettività. E questo, a mio avviso, non può essere surrogato.
Concludendo, anticipo che è mia intenzione convocare una commissione congiunta con tutte le altre, insieme ai Presidenti dei Quartieri, agli assessori interessati (penso a Malagoli, Lepore, Priolo, Orioli, ma anche ad altri che fossero interessati) per ascoltare e conoscere le realtà che possono mettere i loro servizi a disposizione della nostra amministrazione”.