Comunicati stampa

Comunicati stampa

Question Time, chiarimenti al consigliere Sassone (Forza Italia) sul progetto di riqualificazione di Villa Salus

L'assessore Luca Rizzo Nervo, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Sassone (Forza Italia) sul progetto di riqualificazione di Villa Salus.Domanda del consigliere Sassone:"Con ...

Data:

:

L'assessore Luca Rizzo Nervo, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Sassone (Forza Italia) sul progetto di riqualificazione di Villa Salus.

Domanda del consigliere Sassone:

"Con riferimento al Progetto da realizzarsi a Villa Salus, come riportato in questi giorni dagli organi d'Informazione, si chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero politico in merito.
Se non ritenga che la promiscuità di utilizzo della struttura (migranti, rifugiati, turisti, studenti) non rappresenti un ostacolo al compimento del progetto e se abbiano già individuato le proporzioni di presenza. Se il Sindaco non ritenga che le finalità del progetto non siano in conflitto con la residenzialità della zona, come il precedente fallimentare utilizzo della struttura ha dimostrato.
Si chiede, inoltre, se non si ritenga che una possibile "demolizione" della struttura, non sia in contrasto con la normativa vigente e se, trattandosi di bene di proprietà del Comune, si sia pensato di prevedere un compenso da parte di chi avrà in gestione  dette strutture (alloggi, ristoranti....) avendo l'Amministrazione già sostenuto spese notevoli per quell'immobile. Se non ritenga l'amministrazione che sarebbe stato più opportuno destinare detto immobile solo a finalità di risoluzione delle gravi emergenze abitative che vede coinvolti molti cittadini bolognesi".



Risposta dell'assessore Rizzo Nervo:


"Ringrazio per la domanda che mi consente di portare all'attenzione dell'Aula un progetto che considero innovativo, considero anche esplicativo di una idea di welfare e di costruzione di risposte al bisogno sociale, e sempre di più e tutto ci spinge verso questo, non sono solo risposte puntuali, riferibili e riferite solo all'utenza di quei servizi, ma sono risposte che cercano di rappresentare una risposta complessiva che fa di una risposta sociale una occasione in questo caso di rigenerazione urbana e riqualificazione territoriale, e che quindi parlano e riguardano la cittadinanza tutta. Tuttavia, comprendo le ragioni per cui sia giusto affrontare e rispondere anche alle domande che le i faceva, è indubbio che quel luogo rispetto alla storia, anche più recente, possa rispetto a un suo utilizzo diverso e nuovo, ingenerare anche delle legittime preoccupazioni che credo sia giusto affrontare e a cui credo sia giusto provare a dare una risposta.
Il primo tema che lei pone è la promiscuità. In realtà quella che lei chiama promiscuità costituisce e ha costituito un elemento innovativo del progetto ed è stata valutata molto positivamente dalla Commissione europea. Ricordo che questo progetto è un progetto che ha vinto un bando europeo, è stato il progetto dei 18 approvati più finanziato in termini di risorse messe a disposizione su 378 progetti d'innovazione sociale insieme a città importanti come Madrid, Parigi, Amsterdam, Milano e altre. L'idea non di un servizio che ha in una singola utenza il proprio riferimento, ma di una risposta sociale plurale, che non sia dunque solo un servizio sociale di risposta a un'utenza, ma una occasione per i cittadini. Parliamo di spazi e di servizi che in parte hanno sicuramente una funzione sociale riferibile a particolari caratteristiche e bisogno, il tema dei rifugiati e richiedenti asilo, il tema più complessivo abitativo, ma in realtà mette in campo servizi che si immaginano siano fruiti dalla cittadinanza tutta, e quindi un luogo di incontro e condivisione. Questo elemento è stato un al contrario valutato positivamente. Come tutte le cose, la capacità di una progettazione che coinvolga anche pienamente i cittadini di quella zona della città e una capacità di tenuta di questo progetto sul medio e lungo periodo, saranno decisivi per fare di quella promiscuità un elemento innovativo e positivo, e non invece un rischio come lei paventa. Esperienze simili esistono in strutture in parte similari che hanno dimostrato invece un eccellente grado di funzionamento, ad esempio il Magdas hotel di Vienna, gestito da rifugiati, e il progetto di residenze per studenti e rifugiati che invece vi è ad Amsterdam. Quindi questo elemento che sicuramente è un elemento di complessità vogliamo che sia una complessità che abbia un esito positivo e non negativo e su quello siamo e saremo impegnati nella fase che procederà la definizione puntuale, l'attuazione del progetto, ma soprattutto nella fase di gestione successiva.
La seconda domanda che lei pone, se queste finalità del progetto possano entrare in conflitto con la residenzialità della zona. Riprendo quello che già dicevo, la proposta progettuale prevede una presenza massima pari a 100-120 persone ospitate con una proporzione di circa un terzo per ciascuna tipologia di ospiti e si pone al contrario come elemento di forte integrazione nel contesto cittadino in cui si colloca, offrendo servizi e opportunità ai residenti locali e restituendo alla città un luogo importante che si trova in questo momento in uno stato di abbandono e degrado. Il numero di persone, la pluralità delle funzioni che vi saranno insediate si presenteranno dunque come un aumento di opportunità per l'area circostante piuttosto che come aumento di criticità. In ogni caso è previsto il coinvolgimento diretto dei residenti nel percorso partecipato che definirà il layout e la puntuale attuazione definitiva della struttura.
Rispetto alla possibile "demolizione" e alla eventualità che questa sia in contrasto con la normativa vigente, l'eventuale demolizione è una delle ipotesi che è presa in considerazione, demolizione e ricostruzione, ovviamente immaginando in questo caso una ricostruzione fatta con materiali, con tecniche costruttive assolutamente all'avanguardia e assolutamente che realizzino l'obiettivo di una sostenibilità ambientale in un contesto meraviglioso come quello che è quella zona il parco circostante. L'eventuale demolizione della struttura dipende unicamente della verifica in corso rispetto alla normativa vigente, con particolare riferimento alla vulnerabilità sismica dell'attuale struttura. Il progetto prevede che le attività a regime abbiano una propria sostenibilità economica con la assunzione da parte dei futuri gestori degli oneri relativi al funzionamento delle strutture e alla manutenzione ordinaria della villa. Questo lo dico in relazione alla domanda che chiede se abbiamo pensato di prevedere un compenso da parte di chi avrà in gestione queste strutture. L'altro aspetto che le dico è che la struttura risulta non vincolata.
Infine, se non sarebbe stato più opportuno destinare questo immobile ad altre finalità, ad esempio l'emergenza abitativa. La destinazione d'uso dell'immobile non consente la realizzazione di soluzioni abitative permanenti, ma solamente di residenze temporanee legate a servizi socio-sanitari. Inoltre non sarebbe stato particolarmente innovativo, alla luce delle linee guida del programma europeo, e contrario alle attuali politiche abitative che sconsigliano di raggruppare in un unico immobile situazioni di disagio sociale".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:36
Back to top