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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi

Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sull'inno nazionale cantato ad una cerimonia degli studenti con l'Anpi.
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sull'inno nazionale cantato ad una cerimonia degli studenti con l'Anpi.


“Grazie Presidente,
ho appreso con un certo imbarazzo della polemica che è scaturita da un bel gesto coraggioso ed intelligente, che nuove generazioni hanno fatto a Bologna:
nella mattina del 4 dicembre alcuni studenti delle Aldini Valeriani hanno voluto intonare l'Inno di Mameli. Hanno scelto di farlo durante una cerimonia in ricordo dello studente Efrem Benati e del bidello Emilio Bussolari rastrellati dai nazi fascista il 5 dicembre di 66 anni fa, poi fucilati a Sabbiuno.

Gli studenti di oggi hanno scelto di trasformare un data fissa nel calendario, credo ai più ignota, in un momento di riflessione; hanno voluto chiedersi cosa l'odio di ieri sia diventato ai giorni nostri, si sono chiesti chi fossero i diversi oggi, sapendo che la diversità 66 anni fa veniva condannata e le persone rastrellate e fucilate dal regime nazi fascista.
Hanno scelto, in altre parole, (volutamente le parole di Antonio Gramsci che ci ha lasciato pagine preziose su cosa fosse il fascismo e sulla sua esperienza di intellettuale incarcerato da quel regime) hanno scelto, dicevo, di 'non essere indifferenti'. Hanno scelto di non fare finta di non sapere cosa siano le migrazioni, gli effetti delle disparità economiche presenti nel mondo, hanno scelto di non far finta di non sapere che ci sono persone che muoiono in mezzo al mare per fuggire da guerre e povertà e che forse alcuni di coloro che raggiungono l'Italia a rischio della propria vita, sono diventati loro compagni di banco.


Gliene sono grata. Sono grata a questi studenti e alle loro insegnanti, per avere fatto quello che sempre auspicano le istituzioni pubbliche: riuscire a trasformare una cerimonia formale in un fatto pubblico, provare ad attualizzare la storia che è alle nostre spalle.

Di cosa quindi Signora Presidente, ho provato imbarazzo? Della polemica che ne è seguita da parte di una certa politica, tesa a sfruttare per fini di parte il fatto che a questa cerimonia partecipassero esponenti dell'Anpi e che durante quella cerimonia hanno condiviso con gli studenti di cantare l'inno intonando Fratelli in Italia e non Fratelli d'Italia.
Un gesto intelligente, coraggioso, proprio di una generazione che sa pensare.

Ne sono seguiti insulti veri e propri 'l'Anpi è anti italiana, incapace di amare la nostra nazione e di essere orgogliosa della nostra identità nazionale. Quindi bisogna revocare ogni finanziamento che l'ANPI riceve dalle istituzioni pubbliche'.
Si tratta, cari colleghi, di una mistificazione. Da qui in avanti non parlerò più di sentimento di imbarazzo, ma di indignazione.
Nelle foto pubblicate sulla stampa circa questa vicenda ho riconosciuto gli esponenti dell'ANPI che hanno partecipato alla cerimonia. Chi sono questi anti italiani, questi sovversivi? Uno di loro è stato internato alle Caserme Rosse. A lui è andata meglio, perché l'altro è stato mandato direttamente a Mauthausen. Sopravvissuto. Perché arrivato nel campo di concentramento a qualche mese dalla sua chiusura e perché molto giovane. Aveva 16 anni.
Ad Anpi quindi va la nostra solidarietà per le gravi parole che le sono state rivolte.

Agli studenti e ai loro insegnanti inoltre il nostro ringraziamento più profondo. Spero che il Sindaco voglia incontrarli ricevendoli in Comune o che l'Assessora alla scuola scelga di andare in visita alle Aldini Valeriani per manifestare l'apprezzamento dell'amministrazione circa questo gesto.
In ogni caso, son certa che Goffredo Mameli sarebbe felice di sapere che il suo inno, ancora una volta è sinonimo di libertà e di fratellanza nell'amor di patria”.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:36
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