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Question Time, chiarimenti sul report annuale "Ecosistema urbano" di Legambiente

L'assessore all'Ambiente Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Movimento 5 Stelle) sul report annuale "Ecosistema urbano".
 
La domanda dell...

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L'assessore all'Ambiente Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Movimento 5 Stelle) sul report annuale "Ecosistema urbano".

 

La domanda della consigliera Palumbo
"Visto l'articolo apparso sulla stampa relativo al report annuale “Ecosistema urbano” che declassifica, per alcuni aspetti legati all'ambiente quali l'inquinamento dell'aria, la città di Bologna; vista anche la lettera pubblica sui giornali nella quale un cittadino evidenzia il disagio provocato dell'odore acre che si respira in alcune zone della città a causa del funzionamento dell'inceneritore del Frullo sito al confine del Comune di Granarolo dell'Emilia, pongo la seguente domanda di attualità: per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa sui dati pubblicati dal report sull'ambiente e per conoscere il loro pensiero anche sui disagi esposti dal cittadino collegati all'inceneritore; per sapere dall'Amministrazione se non ritenga di dover intervenire per ridurre i rischi per la salute dei cittadini ed i disagi provocati dall'inceneritore Frullo".

 

La risposta dell'assessore Orioli
"Rispondo alla domanda che ho ricevuto, il cui testo è abbastanza diverso dalle cose che lei ha detto ora, che mi interessano e sulle quali mi impegno di fare degli approfondimenti, ma eviterei di rispondere ora, dal momento che la domanda che io ho ricevuto chiedeva semplicemente una valutazione politico-amministrativa sui dati pubblicati dal report di Legambiente e il mio pensiero sull'inceneritore in relazione ad una segnalazione di una cittadina che scrive in questi giorni una lettera ai giornali lamentando cattivi odori e una qualità dell'aria secondo lei provocata dall'inceneritore del Frullo.

Ecosistema Urbano è un report volontario curato da Legambiente, che come diceva la consigliera Palumbo stila una classifica tra le 104 città capoluogo di provincia in Italia, in modo da avere un confronto a livello nazionale sulle performance ambientali. E' una graduatoria che si forma attraverso 17 indicatori relativi alle 5 componentiprincipali dell’ecosistema urbano: aria, acque, rifiuti, mobilità ed energia. Per ciascun indicatore viene assegnato un punteggio da 0 a 100. Il punteggio finale si ottiene assegnando un peso (che oscilla fra 3 e 13 punti) a ciascun indicatore, fino ad arrivare a un totale di 100 punti. La pesatura però è doppia, perché prima c'è una pesatura dei 17 indicatori, successivamente, per la formazione del peso finale, c'è anche una pesatura dei cinque ambiti che dicevo prima. La mobilità ad esempio è l'elemento che pesa maggiormente, il 33% del totale. Per ognuno dei cinque ambiti c'è un indicatore che ha maggiore incidenza e pesa più degli altri in ogni singola area tematica sono: ad esempio l'indicatore più pesante per quanto riguarda l'aria è la concentrazione diPM10; per quanto riguarda è la depurazione; raccolta differenziata, passeggeri del trasporto pubblico, consumi domestici con energie rinnovabili sono gli indicatori più incidenti, rispettivamente, per gli altri temi.

La classifica finale mette a confronto la performance di ciascuna città (cioè il numero fra 0 e 100 ottenuto secondo il procedimento, che ho sinteticamente illustrato, della doppia pesatura), ma va subito rilevato che lo fa senza porre alcuna distinzione fra le città, mentre nella sua parte descrittiva il Rapporto sottolinea giustamente la differenziazione fra città piccole (fino a 80.000 abitanti), medie (80-200.000 abitanti) e grandi (oltre i 200.000).

Se leggiamo la classifica finale con questa attenzione, tenendo conto semplicemente della popolazione, anche senza considerare altre caratteristiche più specifiche come il contesto geografico o l'attrattività delle città e quindi il pendolarismo quotidiano, Bologna per il 2016 è al 56° posto con 50,60 punti, ed è la seconda grande città in classifica dopo Venezia che si piazza 50° con 52,37 punti. Siamo terzi se fra le grandi città consideriamo anche Padova, che ha 206.000 abitanti, e si piazza al 39° posto con 55 punti. Quindi non mi sembra che questo risultato, di per sé, sia così negativo.

Fra l’altro lo stesso Rapporto propone una lettura della classifica come sostanzialmente stabile rispetto a quella precedente, sottolineando come prevalga sostanzialmente un “diffusa staticità”, e spiegando che piccole oscillazioni nella posizione delle singole città si collegano anche alla scelta da parte di Legambiente di cambiare alcuni indicatori considerati non più rappresentativi della reale condizione ambientale delle città.

 

Per valutare le reali performance della città di Bologna sui singoli indicatori, più che fare riferimento alla posizione della città all'interno del Report Ecosistema Urbano, io considererei uno strumento che lo stesso Comune di Bologna si è dato a partire dal 2003, per gestire i dati delle risorse ambientali, che è il Bilancio Ambientale.
Il Bilancio Ambientale è uno strumento volontario di trasparenza che adottiamo gni anno viene approvando un Bilancio Preventivo ed un Bilancio Consuntivo.
Nel Bilancio Preventivo si dà conto degli impegni ambientali dell’amministrazione attraverso l'individuazione di target annuali e di medio periodo da raggiungere; l'esplicitazione di politiche e azioni ambientali dell’amministrazione per il raggiungimento dei target.
Nel Bilancio Consuntivo si vanno a vedere i risultati raggiunti rispetto al target fissato (di legge o volontario); si dà conto delle azioni realizzate per il raggiungimento dei target e anche del trend degli indicatori, che permette di effettuare una valutazione sull'andamento complessivo degli ultimi 10 anni.
Nell'ultimo Bilancio Consuntivo 2015 sono riportati i valori degli indicatori con i rispettivi trend.

Per quanto riguarda la qualità dell'aria, che è l'elemento sul quale si chiedono chiarimenti, i valori limite di concentrazione media annuale di PM10 non sono stati superati, mentre i valori delle concentrazioni medie annuali di NO2 sono superiori ai limiti di legge.
L'andamento delle concentrazioni degli inquinanti è strettamente legato alle condizioni meteorologiche ed alla posizione geografica della città all'interno del Bacino Padano, caratterizzato da criticità diffuse in termini di qualità dell'aria. Purtroppo, occorre anche precisare che le concentrazioni di inquinanti non sono sempre riconducibili ad una specifica fonte emissiva, quindi questo tema è particolarmente difficile da aggredire.

 

Per quello che riguarda l'impianto del Frullo, non sono note situazioni legate ad un eventuale impatto odorigeno dell'impianto, che solitamente vengono segnalate dai cittadini al Comune e ad enti preposti al controllo quali Arpae ed AUSL.
Ai sensi del Protocollo d'Intesa del 2009 tra la Provincia di Bologna, i Comuni di Bologna, Castenaso e Granarolo dell'Emilia, ARPA-Sezione Provinciale di Bologna, AUSL di Bologna, Università degli Studi di Bologna e Fea Srl, è attivo però un monitoraggio permanente dei parametri PM10, PM2,5 e metalli presenti nella frazione di PM10 nell'area circostante allo stabilimento, con due punti di monitoraggio ubicati in via del Frullo e in via Bettini.
A seguito del Protocollo sono stati inoltre istituiti il comitato Istituzionale ed il Gruppo Tecnico di Coordinamento, finalizzati a valutare i monitoraggi e valutare le eventuali criticità.

Dall'analisi dei dati per l'anno 2015 non sono emerse criticità per le concentrazioni di PM2,5: le concentrazioni rilevate sui due punti di monitoraggio in prossimità dell'impianto sono risultate in linea con le stazioni fisse di monitoraggio ubicate in altri punti della città, come porta san Felice e Giardini Margherita.
Le concentrazioni di PM10 nei hanno invece mostrato valori costantemente superiori rispetto a quelle delle stazioni fisse di monitoraggio: tale innalzamento nei valori non può tuttavia venire associato alla sola presenza dell'impianto, le cui emissioni sono monitorate in continuo e risultano inferiori a quanto prescritto in sede di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale).

In relazione alla sua segnalazione e alla lettera apparsa sulla stampa, verranno comunque da noi richiesti ulteriori approfondimenti agli esperti del Gruppo Tecnico di Coordinamento".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:35
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