Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy
Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione Civica Bologna) su "Atlantide, un anno dopo. Più viva che mai"."Atlantide non è morta, ma è più viva che mai ed è ovunque” han...
Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione Civica Bologna) su "Atlantide, un anno dopo. Più viva che mai".
"Atlantide non è morta, ma è più viva che mai ed è ovunque” hanno ricordate le Atlantidee questo sabato sotto le torri. Io voglio ricordare come ieri sia stato un anniversario triste: quello dello sgombero di Atlantide. Non devo ricordare invece quello che Atlantide ha significato per la città: un presidio attivo di cultura, diritti, un posto in cui sentirsi protetti e accettati. Eppure quel cassero di Porta Santo Stefano oggi, a distanza di un anno, è ancora murato e inutilizzato. Come volevasi dimostrare si è trattato quindi di uno sgombero da propaganda elettorale - come sappiamo la trattativa in corso tra amministrazione e Atlantidee era già a buon punto, ed era già stata stipulata una preconvenzione per un altro luogo. E allora lo sgombero è stata una scelta: in una città in cui si parla di collaborazione e di riqualificazione, la scelta di interrompere una trattativa positiva e importante per i cittadini, la scelta di scrivere nell’ordinanza di sgombero una oggettiva falsità, ovvero che dentro al Cassero di Porta Santo Stefano c’erano degli sconosciuti, quando è chiaro che se con loro si dialogava da un anno è difficile si trattasse di sconosciuti; la scelta di continuare a trattarla come un’occupazione quando si trattava di una convenzione scaduta a cui si stava cercando di rimediare assegnando a un luogo di indubbia importanza per la città un’altra collocazione. La ferita c’è ancora, un anno dopo, e io credo che l’amministrazione ci debba delle spiegazioni a riguardo. Le chiederò ancora venerdì e finché non avremo risposta".