Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani
Di seguito l'intervento d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) su "Strage di migranti: l'Europa deve fare di più""Il 3 ottobre di tre anni fa si è consumato nel Canale di Sicilia, al largo di Lampedusa, u...
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) su "Strage di migranti: l'Europa deve fare di più"
"Il 3 ottobre di tre anni fa si è consumato nel Canale di Sicilia, al largo di Lampedusa, una delle più gravi stragi di migranti. Persero la vita 386 persone che si erano imbarcate su una "carretta" del mare, sperando in una vita migliore. Solo due giorni fa, proprio per ricordare quel giorno, abbiamo celebrato in tutta Europa la prima "Giornata della memoria e dell'accoglienza" per ricordare tutte le vittime dell’immigrazione.
Ieri, un'altra tragedia al largo delle coste libiche: 28 corpi senza vita, 22 migranti morti soffocati nella stiva di un barcone con a bordo circa mille persone. È l’ultimo dramma di una lunga serie.
Gentile Presidente, sono oltre 11.400 le persone morte nel Mediterraneo dal 3 ottobre 2013 ad oggi, lo ricorda l'Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Rifugiati (Unhcr) e il 2016 è destinato a essere l’anno più drammatico per il Mediterraneo, a causa dei muri e di politiche fallimentari che continuano a ridurre lo spazio di protezione per i rifugiati in Europa. Solo quest’anno, sono 3.498 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo nel disperato tentativo di trovare salvezza in Europa. In media, 11 tra uomini, donne e bambini hanno perso la vita ogni giorno.
Dobbiamo chiederci cosa stiamo facendo e cosa possiamo fare per organizzare il salvataggio dei profughi, per costruire un sistema di solidarietà e accoglienza europeo, in grado di rispondere concretamente al dramma dei migranti.
Consapevoli della situazione drammatica che vivono migliaia di persone in Medio Oriente, l’Unione Europea deve lanciare una grande operazione di soccorso in mare al largo della Libia e garantire canali legali di accesso a tutti i profughi in fuga da guerre e persecuzioni che non hanno altra possibilità che salire sui barconi della speranza. In alternativa, l’unica soluzione per limitare il flusso di migranti è impegnarsi a risolvere i conflitti che sono all’origine delle guerre in Medio Oriente e lavorare per migliorare le condizioni di vita del sud del mondo.
Come cittadini europei abbiamo una grande responsabilità.
Siamo disponibili e ci impegniamo a spiegare ai cittadini e all'opinione pubblica che è necessario costruire un Europa solidale e un vero sistema di accoglienza per chi fugge da fame e guerre? A chiedere un sistema per accompagnare le persone verso una situazione di legalità, riconoscendo i diritti sociali e civili a tutti i cittadini, anche non comunitari?
Dobbiamo rafforzare l’unità politica dell'Unione Europea, accettare una politica estera comune e chiedere la costruzione di un’Europa politica, di un governo europeo. Serve più Europa, se non vogliamo essere complici di questa strage a pochi km dalle nostre coste".
"Il 3 ottobre di tre anni fa si è consumato nel Canale di Sicilia, al largo di Lampedusa, una delle più gravi stragi di migranti. Persero la vita 386 persone che si erano imbarcate su una "carretta" del mare, sperando in una vita migliore. Solo due giorni fa, proprio per ricordare quel giorno, abbiamo celebrato in tutta Europa la prima "Giornata della memoria e dell'accoglienza" per ricordare tutte le vittime dell’immigrazione.
Ieri, un'altra tragedia al largo delle coste libiche: 28 corpi senza vita, 22 migranti morti soffocati nella stiva di un barcone con a bordo circa mille persone. È l’ultimo dramma di una lunga serie.
Gentile Presidente, sono oltre 11.400 le persone morte nel Mediterraneo dal 3 ottobre 2013 ad oggi, lo ricorda l'Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Rifugiati (Unhcr) e il 2016 è destinato a essere l’anno più drammatico per il Mediterraneo, a causa dei muri e di politiche fallimentari che continuano a ridurre lo spazio di protezione per i rifugiati in Europa. Solo quest’anno, sono 3.498 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo nel disperato tentativo di trovare salvezza in Europa. In media, 11 tra uomini, donne e bambini hanno perso la vita ogni giorno.
Dobbiamo chiederci cosa stiamo facendo e cosa possiamo fare per organizzare il salvataggio dei profughi, per costruire un sistema di solidarietà e accoglienza europeo, in grado di rispondere concretamente al dramma dei migranti.
Consapevoli della situazione drammatica che vivono migliaia di persone in Medio Oriente, l’Unione Europea deve lanciare una grande operazione di soccorso in mare al largo della Libia e garantire canali legali di accesso a tutti i profughi in fuga da guerre e persecuzioni che non hanno altra possibilità che salire sui barconi della speranza. In alternativa, l’unica soluzione per limitare il flusso di migranti è impegnarsi a risolvere i conflitti che sono all’origine delle guerre in Medio Oriente e lavorare per migliorare le condizioni di vita del sud del mondo.
Come cittadini europei abbiamo una grande responsabilità.
Siamo disponibili e ci impegniamo a spiegare ai cittadini e all'opinione pubblica che è necessario costruire un Europa solidale e un vero sistema di accoglienza per chi fugge da fame e guerre? A chiedere un sistema per accompagnare le persone verso una situazione di legalità, riconoscendo i diritti sociali e civili a tutti i cittadini, anche non comunitari?
Dobbiamo rafforzare l’unità politica dell'Unione Europea, accettare una politica estera comune e chiedere la costruzione di un’Europa politica, di un governo europeo. Serve più Europa, se non vogliamo essere complici di questa strage a pochi km dalle nostre coste".