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Question time, chiarimenti su Passante di mezzo e mobilità nell'area metropolitana

L'assessore alle Politiche per la Mobilità Irene Priolo, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Movimento 5 Stelle) su Passante di mezzo e mobilità met...

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L'assessore alle Politiche per la Mobilità Irene Priolo, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Movimento 5 Stelle) su Passante di mezzo e mobilità metropolitana

La domanda della consigliera Palumbo
"Pongo la seguente domanda di attualità per conoscere se c'è la volontà politica di sospendere l'accordo del 14 aprile tra Comune, Regione e Ministero dei Trasporti, per perseguire il progetto di riorganizzazione della mobilità nell'area metropolitana di Bologna secondo la prassi Pianificazione -Programmazione-Progettazione-Realizzazione".

La risposta dell'assessore Priolo
La sua domanda richiede un'argomentazione molto articolata e potrei anche fare delle considerazioni in merito alla scelta del mio incarico, ma ne abbiamo disquisito lunedì, quindi non entro nel merito del perché sono stata scelta come assessore, ma partirei dal fatto che dal punto di vista della strategia che dobbiamo mettere in campo, dobbiamo partire, e concordo con lei, dal livello metropolitano. Da li si deve partire.

Ieri sera, secondo me c'è stato un dibattito molto positivo. Abbiamo fatto il secondo incontro pubblico e, in quella occasione, Nespoli, che è il rappresentante di tutti i comitati, mi ha consegnato il foglio nel quale ci chiede la sospensione di questo confronto pubblico per poi riprendere in considerazione le strategie e io ho avuto l'opportunità di consegnargli le linee di indirizzo del Piano della Mobilità Sostenibile.
So che all'interno di questo consesso le linee di indirizzo sono state discusse e sono state portate all'approvazione dell'organo competente.
Probabilmente non c'è stata una maturazione idonea e adeguata rispetto a quello che queste linee di indirizzo prevedono, altrimenti quello che lei mi dice coglierebbe il significato di quello che oggi stiamo facendo.
Il Passante di mezzo è una delle dieci strategie del Piano della Mobilità Sostenibile, è indicato all'interno del piano, e tra queste dieci strategie si prendono in considerazione tutti gli aspetti che concernono la mobilità del territorio metropolitano.
Ho visto anche l'intervista di Cervellati, il quale dice che in questo momento a suo avviso non bisognerebbe fare né il Passante nord, né il Passante sud, né il passante di mezzo, ma bisognerebbe investire unicamente sul servizio ferroviario metropolitano (sintetizzando).
Quel che sto dicendo in queste serate di incontro pubblico e che vale la pena ripetere anche in questa sede e che eventualmente riprenderemo nelle commissioni specifiche che adesso il presidente Zanetti convocherà è che nella città metropolitana di Bologna abbiamo quotidianamente 2 milioni di spostamenti, che includono veicoli privati, trasporto pubblico su gomma, sistema ferroviario metropolitano oltre ai pedoni e ciclisti, ma adesso parlo di spostamenti a carattere veicolare.

Ora, lavorare in questo momento e soltanto per l'opzione zero e andare a investire unicamente sul SFM, non coglierebbe le esigenze che in questo momento insistono sulla nostra città. Perché il SFM oggi prevede lo spostamento di 45 mila persone al giorno e quindi significa circa 80 - 90 mila viaggi al giorno, con spostamenti che non sono soltanto nel quadrante nord, ma anche in quello sud.
La stazione del SFM che carica più persone è la Bologna - Porretta, che ne carica circa 9 mila al giorno. Questo per dire che, come dice lei, o si lavora in maniera integrata e quindi di fianco a una infrastruttura di carattere viario, si accompagnano le politiche del trasporto pubblico, o altrimenti la congestione che abbiamo oggi non può che peggiorare. Ma questo non vuol dire che io devo eliminare anche gli investimenti sulle infrastrutture viarie, nel senso non dell'incremento ma del potenziamento. Attualmente, la nostra Tangenziale ha un probema che non è soltanto sulla capienza stradale, ma che è anche rispetto alla possibilità di svincolo che hanno le medesime uscite. Noi abbiamo i colli di bottiglia perché nei sottopassaggi della tangenziale non abbiamo una infrastruttura adeguata. Gli svincoli stessi, oggi, sono in difficoltà di capienza.

Questo per significarle che cosa? La scelta che abbiamo operato sul potenziamento non ha lo scopo della cementificazione, perché altrimenti avremmo dovuto fare il Passante nord che occupava 180 ettari, più i 20 ettari per gli ingombri successivi, quindi 200 ettari che avrebbero appagato l'istinto della cementificazione.
Il Passante di mezzo di oggi ha un ingombro di 24 ettari, che però sono già nell'ambito del sedime tangenziale. Quindi non è quello lo scopo.
Lo scopo è proprio quello di lavorare sulle politiche integrate, all'interno di una revisione strategica della nostra città. In questo, indico che noi nel programma di mandato, che andremo ad approvare in questo consesso, dovremo andare nella direzione da lei tracciata: è finita la stagione delle progettazioni che non hanno un piano di riferimento, si deve lavorare su una pianificazione del Piano della Mobilità Sostenibile che deve avere almeno una durata decennale, se non ventennale, negli obiettivi che si pone, e si deve utilizzare il Piano Generale del Traffico come strumento di regolazione, per fare in modo che gli obiettivi che noi ci poniamo siano misurabili e diano un ritorno e un monitoraggio sul raggiungimento degli obiettivi stessi, che in termini di trasporto pubblico indicheranno una percentuale maggiorata da qui al 2020 del 10% sul trasporto su gomma e del 20% sul trasporto ferroviario.

Sto dicendo che non stiamo facendo cose avventate, che sul Passante nord, come diciamo tutti, si sono fatti 15 anni di sicussione, ma che oggi abbiamo una straordinaria occasione per fare un'infrastruttura che ha la possibilità di risolvere i problemi di carattere trasportistico, ambientale, paesaggistico, architettonico e di ricucitura, che in questo momento sono necessari, perché, per come oggi è la tangenziale, a prescindere dal potenziamento, abbiamo i problemi che indicavo prima di cesura della città.

Quello che sto chiedendo ai comitati, e sono lieta che loro finalmente nella prima serata mi abbiano indicato i tecnici da inserire nel comitato tecnico scientifico, è che le posizioni che sono contrarie in questo momento per noi sono importanti e fondamentali per lavorare al miglioramento di questa visione. Noi non stiamo facendo un progetto, stiamo costruendo la visione della città. A questa visione devono contribuire tutti quanti. Io vedo in lei una interlocutrice che potrebbe molto aiutarmi, quindi noi andremo avanti in questo confronto che di serata in serata si arricchisce, con cittadini che in maniera molto civile stanno collaborando e che nei gruppi di lavoro dovranno darci un contributo positivo.
Non penso che possiamo più permetterci la soluzione zero, perché i tempi di pianificazione del trasporto pubblico sono nel medio e lungo periodo più lunghi di quella che è la realizzazione del potenziamento in sede della Tangenziale e noi abbiamo dei problemi che dobbiamo iniziare a risolvere oggi. Quindi, le decisioni sono state assunte, ma sono ponderate, sono all'interno di quello che lei dice una strategia di carattere metropolitano e questa strategia andrà declinata con dei progetti, degli obiettivi e degli strumenti.

Concludo con questo: se noi vogliamo spiegare alla città che il nostro progetto può essere il tram, io dico che il tram non è il progetto, è lo strumento per raggiungere un obiettivo. Dobbiamo uscire da un alogica rispetto alla quale la progettazione è la strada o l'infrastruttura, questi sono gli strumenti, ciò che conta è l'obiettivo che ci poniamo all'interno della visione strategica della città.
Spero che questa risposta possa aprire ad un confronto successivo, di cui in questo momento io ritengo ci sia un grandissimo bisogno".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:35
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