Question time, chiarimenti sul sistema di valutazione dei dipendenti del Comune
L'assessore al Personale Davide Conte, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sul sistema di valutazione dei dipendenti del Comune di Bologna.La domanda ...
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L'assessore al Personale Davide Conte, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 Stelle) sul sistema di valutazione dei dipendenti del Comune di Bologna.
La domanda del consigliere Piazza
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi al sistema di valutazione dei dipendenti del Comune di Bologna, pongo la presente domanda di attualità:
per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico amministrativa sulla vicenda;
per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se ritengano che il sistema utilizzato dal Comune di Bologna per valutare le capacità e riconoscere la professionalità dei dipendenti comunali, abbia conseguito i risultati attesi;
per sapere se corrisponde al vero che in alcuni casi le valutazioni finali fatte dai Dirigenti siano state difformi da quelli fatte dai responsabili gerarchicamente più vicini ai lavoratori, che come è logico che sia, conoscono in modo molto più approfondito i meriti/demeriti dei loro sottoposti;
per sapere dal Sindaco se non ritiene che stabilire a priori (per legge) il numero dei dipendenti “meritevoli” possa alterare negativamente il clima organizzativo e la produttività di coloro che, pur essendo valutati positivamente, si vedono negare il giusto riconoscimento".
La risposta dell'assessore Conte
"Quando noi parliamo del personale del Comune di Bologna, parliamo di un personale di competenze di grandissimo livello, riconosciute tali a livello nazionale. Quello che voglio sottolineare è che tali competenze devono essere oggetto di cura e di un ragionamento complessivo in apertura di questo mandato, proprio per poter lavorare bene e rendere maggior consapevolezza di questo patrimonio di competenze e di saperi e allineare il più possibile quelli che sono gli obiettivi e la visione che stiamo sviluppando come Amministrazione per lo sviluppo di questa città rendendolo più coerente con le competenze, i ruoli e le professionalità all'interno della nostra Amministrazione.
Quindi colgo benissimo l'invito che il consigliere Piazza fa di aprire un ragionamento più ampio e di spessore, soprattutto ragionando sull'opportunità di cambi, di innovazione e di percorsi che permettano effettivamente alla nostra Amministrazione di crescere e innovare proprio facendo riferimento e perno sul valore del personale che vive e lavora all'interno di essa. Un aspetto molto importante, perché molto spesso quando si pensa all'innovazione nella pubblica amministrazione si pensa sempre all'innovazione legata alle cose. Però per me è importante ragionare sul fatto che l'innovazione è soprattutto legata alle persone, quindi è fondamentale ragionare su come implementare al meglio gli strumenti e i dispositivi che permettono alle persone che lavorano all'interno di aumentare la loro dotazione di saperi, di migliorare la loro capacità di collaborare insieme e di migliorare la consapevolezza del ruolo straordinario che l'amministrazione, con il loro lavoro, riesce a svolgere all'interno della nostra città e quindi una maggiore consapevolezza del proprio ruolo, del proprio impatto e della propria funzione all'interno di questa comunità.
Venendo alle domande che mi sono state poste, che sono state oggetto da parte mia di analisi in questi mesi, cogliendo effettivamente nell'Amministrazione, da parte di molti dipendenti un bisogno di chiarimenti, di ragionamenti e di riflessione, appunto perché si sono create situazioni, uscite anche sulla stampa, che non hanno dato soddisfazione a tutti i dipendenti.
Però bisogna fare alcune precisazioni ed evidenziare che quanto accaduto rimette che moto un meccanismo che era inceppato.
Innanzitutto bisogna precisare che negli articoli di stampa allegati non si fa riferimento al sistema di valutazione in senso lato ma alla valutazione effettuata ai fini della progressione economica orizzontale.
La valutazione utile ai fini della progressione economica ha preso in considerazione due fattori: la valutazione delle competenze professionali possedute e valutabili in quanto espresse mediante elementi osservabili delle prestazioni lavorative (il dato utilizzato è la valutazione dell'anno immediatamente precedente) e la valutazione del raggiungimento degli obiettivi assegnati e dell'apporto individuale (cosiddetta produttività). In questo caso il dato utilizzato è la media delle valutazioni dell'ultimo triennio antecedente la data di applicazione della progressione.
Lei chiede una valutazione politico-amministrativa della vicenda, per come è stata raccontata sui giornali, e di conoscere se il sistema utilizzato abbia conseguito i risultati attesi. E' opportuno chiarire che le progressioni economiche orizzontali non sono un diritto dei lavoratori e gli enti non hanno l'obbligo di attivare le progressioni, come dimostra il fatto che molti Comuni non l'hanno fatto e non lo faranno. Il Comune di Bologna ha scelto di attivarle, nonostante un quadro normativo complicatissimo e l'imposizione di vincoli di ogni genere alla spesa di personale e alla premialità. Soltanto grazie ad una gestione attenta delle risorse e dei limiti di legge è stato possibile offrire questa possibilità ad un numero consistente di persone. Noi rivendichiamo questo risultato, un risultato concreto per centinaia e centinaia di persone, realizzato nel rispetto della legge.
Quanto al sistema utilizzato per la valutazione delle competenze professionali - che correla ad ogni profilo professionale un insieme di competenze necessarie alla copertura della posizione di lavoro - non si tratta di una novità attivata per la progressione del 2016 ma di
un sistema in uso nell'ente da diversi anni. Dopo tanti anni abbiamo deciso, quindi, di riavviare il processo per il riconoscimento delle progressioni orizzontali. Si è trattato di un processo complesso, che ha coinvolto migliaia di persone tra dirigenti e personale sottoposto a valutazione e, ovviamente, era previsto che ci sarebbero stati problemi da risolvere ed errori da correggere e anche malcontento, tenuto conto che le persone sono portare a valutare se stesse sempre pienamente e al massimo livello di competenza e, soprattutto, coloro che vengono esclusi accettano con difficoltà gli esiti della valutazione e il principio della selettività.
Quanto al ruolo dei valutatori, come espressamente previsto dalla legge sono i dirigenti che, nell'ambito dei criteri e fattori definiti a livello generale nell'accordo sindacale per la riattivazione delle progressioni e nelle disposizioni attuative effettuano le valutazioni del personale assegnato ai propri uffici, assumendone piena responsabilità formale e nel rispetto dei principi normativi del merito e della selettività. Nelle valutazioni, ovviamente, per l'imprescindibile principio di prossimità tra valutatore e valutato, i dirigenti devono sempre farsi supportare dagli eventuali diretti responsabili dei dipendenti.
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi assegnati e delle competenze professionali agite è pertanto una responsabilità e prerogativa esclusiva dei dirigenti datori di lavoro che deve essere esercitata con equità e deve essere in grado di cogliere le inevitabili differenze espresse nell'agire dei propri collaboratori.
Infine, anche se certamente le è noto e in parte ne ho già accennato in precedenza, mi preme sottolineare ancora una volta che le progressioni economiche devono essere obbligatoriamente attribuite in modo selettivo, ad una quota limitata dei dipendenti potenzialmente interessati, in relazione allo sviluppo delle competenze professionali ed ai risultati individuali e collettivi rilevati dal sistema di valutazione.
Non si tratta, quindi, di stabilire a priori il numero dei dipendenti meritevoli ma, appunto, di applicare la legge nei limiti della capacità dell'applicazione della legge della nostra Amministrazione.
Il risultato ha creato del malcontento, come registrato dai giornali. Abbiamo davanti cinque anni per poter migliorare e sistematizzare questo sistema di valutazione, aumentandone sempre più la trasparenza dei criteri e delle modalità. Questo vale per me sia per la delega al Personale, che al Bilancio che per le Partecipate e la Semplificazione e i Processi di analisi della qualità dei nostri servizi con il coinvolgimento degli utenti è un obiettivo strategico: una maggior trasparenza, una maggior condivisione.
Vi ringrazio per aver posto questa domanda, è importantissimo aprire un dibattito, in sede consigliare, su come migliorare e rendere più efficente ed efficace l'organizzazione del nostro Comune, in relazione alle ambizioni, alle competenze e alle professionalità e alle lineee strategiche di questa Amministrazione".
La domanda del consigliere Piazza
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa relativi al sistema di valutazione dei dipendenti del Comune di Bologna, pongo la presente domanda di attualità:
per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politico amministrativa sulla vicenda;
per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se ritengano che il sistema utilizzato dal Comune di Bologna per valutare le capacità e riconoscere la professionalità dei dipendenti comunali, abbia conseguito i risultati attesi;
per sapere se corrisponde al vero che in alcuni casi le valutazioni finali fatte dai Dirigenti siano state difformi da quelli fatte dai responsabili gerarchicamente più vicini ai lavoratori, che come è logico che sia, conoscono in modo molto più approfondito i meriti/demeriti dei loro sottoposti;
per sapere dal Sindaco se non ritiene che stabilire a priori (per legge) il numero dei dipendenti “meritevoli” possa alterare negativamente il clima organizzativo e la produttività di coloro che, pur essendo valutati positivamente, si vedono negare il giusto riconoscimento".
La risposta dell'assessore Conte
"Quando noi parliamo del personale del Comune di Bologna, parliamo di un personale di competenze di grandissimo livello, riconosciute tali a livello nazionale. Quello che voglio sottolineare è che tali competenze devono essere oggetto di cura e di un ragionamento complessivo in apertura di questo mandato, proprio per poter lavorare bene e rendere maggior consapevolezza di questo patrimonio di competenze e di saperi e allineare il più possibile quelli che sono gli obiettivi e la visione che stiamo sviluppando come Amministrazione per lo sviluppo di questa città rendendolo più coerente con le competenze, i ruoli e le professionalità all'interno della nostra Amministrazione.
Quindi colgo benissimo l'invito che il consigliere Piazza fa di aprire un ragionamento più ampio e di spessore, soprattutto ragionando sull'opportunità di cambi, di innovazione e di percorsi che permettano effettivamente alla nostra Amministrazione di crescere e innovare proprio facendo riferimento e perno sul valore del personale che vive e lavora all'interno di essa. Un aspetto molto importante, perché molto spesso quando si pensa all'innovazione nella pubblica amministrazione si pensa sempre all'innovazione legata alle cose. Però per me è importante ragionare sul fatto che l'innovazione è soprattutto legata alle persone, quindi è fondamentale ragionare su come implementare al meglio gli strumenti e i dispositivi che permettono alle persone che lavorano all'interno di aumentare la loro dotazione di saperi, di migliorare la loro capacità di collaborare insieme e di migliorare la consapevolezza del ruolo straordinario che l'amministrazione, con il loro lavoro, riesce a svolgere all'interno della nostra città e quindi una maggiore consapevolezza del proprio ruolo, del proprio impatto e della propria funzione all'interno di questa comunità.
Venendo alle domande che mi sono state poste, che sono state oggetto da parte mia di analisi in questi mesi, cogliendo effettivamente nell'Amministrazione, da parte di molti dipendenti un bisogno di chiarimenti, di ragionamenti e di riflessione, appunto perché si sono create situazioni, uscite anche sulla stampa, che non hanno dato soddisfazione a tutti i dipendenti.
Però bisogna fare alcune precisazioni ed evidenziare che quanto accaduto rimette che moto un meccanismo che era inceppato.
Innanzitutto bisogna precisare che negli articoli di stampa allegati non si fa riferimento al sistema di valutazione in senso lato ma alla valutazione effettuata ai fini della progressione economica orizzontale.
La valutazione utile ai fini della progressione economica ha preso in considerazione due fattori: la valutazione delle competenze professionali possedute e valutabili in quanto espresse mediante elementi osservabili delle prestazioni lavorative (il dato utilizzato è la valutazione dell'anno immediatamente precedente) e la valutazione del raggiungimento degli obiettivi assegnati e dell'apporto individuale (cosiddetta produttività). In questo caso il dato utilizzato è la media delle valutazioni dell'ultimo triennio antecedente la data di applicazione della progressione.
Lei chiede una valutazione politico-amministrativa della vicenda, per come è stata raccontata sui giornali, e di conoscere se il sistema utilizzato abbia conseguito i risultati attesi. E' opportuno chiarire che le progressioni economiche orizzontali non sono un diritto dei lavoratori e gli enti non hanno l'obbligo di attivare le progressioni, come dimostra il fatto che molti Comuni non l'hanno fatto e non lo faranno. Il Comune di Bologna ha scelto di attivarle, nonostante un quadro normativo complicatissimo e l'imposizione di vincoli di ogni genere alla spesa di personale e alla premialità. Soltanto grazie ad una gestione attenta delle risorse e dei limiti di legge è stato possibile offrire questa possibilità ad un numero consistente di persone. Noi rivendichiamo questo risultato, un risultato concreto per centinaia e centinaia di persone, realizzato nel rispetto della legge.
Quanto al sistema utilizzato per la valutazione delle competenze professionali - che correla ad ogni profilo professionale un insieme di competenze necessarie alla copertura della posizione di lavoro - non si tratta di una novità attivata per la progressione del 2016 ma di
un sistema in uso nell'ente da diversi anni. Dopo tanti anni abbiamo deciso, quindi, di riavviare il processo per il riconoscimento delle progressioni orizzontali. Si è trattato di un processo complesso, che ha coinvolto migliaia di persone tra dirigenti e personale sottoposto a valutazione e, ovviamente, era previsto che ci sarebbero stati problemi da risolvere ed errori da correggere e anche malcontento, tenuto conto che le persone sono portare a valutare se stesse sempre pienamente e al massimo livello di competenza e, soprattutto, coloro che vengono esclusi accettano con difficoltà gli esiti della valutazione e il principio della selettività.
Quanto al ruolo dei valutatori, come espressamente previsto dalla legge sono i dirigenti che, nell'ambito dei criteri e fattori definiti a livello generale nell'accordo sindacale per la riattivazione delle progressioni e nelle disposizioni attuative effettuano le valutazioni del personale assegnato ai propri uffici, assumendone piena responsabilità formale e nel rispetto dei principi normativi del merito e della selettività. Nelle valutazioni, ovviamente, per l'imprescindibile principio di prossimità tra valutatore e valutato, i dirigenti devono sempre farsi supportare dagli eventuali diretti responsabili dei dipendenti.
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi assegnati e delle competenze professionali agite è pertanto una responsabilità e prerogativa esclusiva dei dirigenti datori di lavoro che deve essere esercitata con equità e deve essere in grado di cogliere le inevitabili differenze espresse nell'agire dei propri collaboratori.
Infine, anche se certamente le è noto e in parte ne ho già accennato in precedenza, mi preme sottolineare ancora una volta che le progressioni economiche devono essere obbligatoriamente attribuite in modo selettivo, ad una quota limitata dei dipendenti potenzialmente interessati, in relazione allo sviluppo delle competenze professionali ed ai risultati individuali e collettivi rilevati dal sistema di valutazione.
Non si tratta, quindi, di stabilire a priori il numero dei dipendenti meritevoli ma, appunto, di applicare la legge nei limiti della capacità dell'applicazione della legge della nostra Amministrazione.
Il risultato ha creato del malcontento, come registrato dai giornali. Abbiamo davanti cinque anni per poter migliorare e sistematizzare questo sistema di valutazione, aumentandone sempre più la trasparenza dei criteri e delle modalità. Questo vale per me sia per la delega al Personale, che al Bilancio che per le Partecipate e la Semplificazione e i Processi di analisi della qualità dei nostri servizi con il coinvolgimento degli utenti è un obiettivo strategico: una maggior trasparenza, una maggior condivisione.
Vi ringrazio per aver posto questa domanda, è importantissimo aprire un dibattito, in sede consigliare, su come migliorare e rendere più efficente ed efficace l'organizzazione del nostro Comune, in relazione alle ambizioni, alle competenze e alle professionalità e alle lineee strategiche di questa Amministrazione".