Comunicati stampa

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Consiglio comunale, seduta solenne Settantesimo anniversario prime elezioni amministrative a suffragio universale. L'intervento del Sindaco Virginio Merola

Si trasmette l'intervento del Sindaco Virginio Merola a conclusione del Consiglio solenne dedicato al Settantesimo anniversario del primo voto amministrativo a suffragio universale.

"Presidente del Consiglio comunale, Vicepresidente del Senato, co...

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Si trasmette l'intervento del Sindaco Virginio Merola a conclusione del Consiglio solenne dedicato al Settantesimo anniversario del primo voto amministrativo a suffragio universale.

"Presidente del Consiglio comunale, Vicepresidente del Senato, consiglieri, autorità civili e militari, ringrazio tutti di essere presenti.
Un ringraziamento particolare alla nostra cittadina, Silvana Burnelli, di Borgo Panigale, che ha votato nel 1946, ci è stata indicata dal presidente del quartiere Nicola De Filippo, a proposito di autonomia, un quartiere che è stato un Comune e che è bastato un decreto del duce per eliminarlo nel 1937, mentre noi, come sapete, facciamo dei referendum abbastanza discussi per unificare dei Comuni.
Un ringraziamento alle studentesse e agli studenti del Laura Bassi e del Keynes, che ho potuto ascoltare questa mattina, e che ci hanno presentato il loro progetto di ricerca sul 70° del diritto di voto; è stato importante questo vostro lavoro, perché ci permette di riprendere insieme la ricerca storica per farne un elemento centrale della nostra educazione e della nostra consapevolezza come cittadini. In questo senso, credo che le parole che ha detto la nostra Vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, vadano accolte e sostenute: la Regione Emilia-Romagna ha da poco approvato una legge per la storia del '900, finalmente con fondi a disposizione perché questo tema dell'istruzione e dell'aggiornamento della ricerca storica nelle nostre istituzioni educative è sempre più importante di fronte ad un presente che dobbiamo essere attrezzati tutti a sapere affrontare in modo libero e consapevole.


E' vero, ringrazio per le parole di stima sulla nostra città la nostra Vicepresidente del Senato, Bologna è una città speciale, perché è fatta da gente normale e riesce a fare bene il proprio lavoro, a stare insieme, a condividere relazioni e a sostenere diritti e opportunità. E' un anno importante per noi, sono i 900 anni dalla nascita del Comune e oggi ricordiamo insieme i 70 anni dal primo voto libero, democratico, a suffragio universale che questo paese ha conosciuto dopo il Fascismo e dopo la seconda Guerra mondiale. Nilde Iotti, sappiamo dalle testimonianze storiche, non dormì la notte prima del voto, era un voto molto atteso, che è stato già detto, era una conquista, sentita, pagata a caro prezzo con la lotta di Liberazione e la Seconda guerra mondiale.
Un voto, quello delle donne, che coincise con quello amministrativo, ancora prima del 2 giugno, quando il nostro Paese si scopriva Repubblicano e scelse i rappresentanti all'Assemblea Costituente.


Quel voto di Bologna ribadiva due concetti, che sono stati oggi bene evidenziati: la riconquista dell'autonomia e l'affermazione definitiva del suffragio universale, esteso in modo compiutamente democratico alle donne della nostra città e del nostro Paese. Autonomia ha tanti significati per le amministrazioni comunali, per la loro storia e per il loro futuro, è una parola che ci è molto cara e che sarà importante sostenere nei prossimi anni, rispetto a tentazioni di neo centralismo che stiamo vivendo, anche accompagnate dalla crisi difficile che stiamo attraversando. Autonomia ha anche un significato importante, l'autogoverno di sé stessi. 'L'uscita da una condizione di minorità', diceva Kant. Il fatto che abbiano votato le donne per la prima volta e finalmente, segna la conquista di una concezione dell'autonomia che non dobbiamo mai dare per scontata, ma che occorre sapere coltivare come comunità, come città e come Paese, ogni giorno, rispetto alla nostra vita quotidiana. Fu dunque un significato duplice, che riguardava l'autonomia e il diritto di voto alle donne.

La vita della nostra città deve molto alle donne che si sono battute per il diritto di voto, che hanno contribuito in questo settantanni a fare della nostra città una città speciale, che ha degli ottimi servizi sociali ed educativi, con una buona partecipazione delle donne alla vita della nostra comunità e delle nostre istituzioni elettive. Un contributo sostanziale, segnato da conquiste sociali, politiche ed economiche, anche attraverso le organizzazioni delle donne, saluto la presenza delle donne del CIF e dell'UDI e le ringrazio per aver partecipato alla ricerca dei nostri studenti. Conquiste, ma anche tentativi di ritornare indietro, come vediamo dalla storia del 900, se non vogliamo fare una mera celebrazione retorica. Dopo quella magnifica conquista di partecipazione, si è dovuto lottare per l'emancipazione, molte leggi necessarie a dare sostanza al diritto di voto sono state approvate negli anni '70, quindi c'è stato un periodo in cui si è combattuto per l'affermazione dei diritti delle donne, non è stata una cosa scontata, ma ha richiesto anni perché si potesse realizzare.

E' importante oggi, alla luce di quanto abbiamo detto sull'importanza della ricerca storica, comprendere che nulla è scontato, che i diritti democratici non sono assicurati per sempre, sono saldamente scritti nella nostra Costituzione, ma sappiamo per quanto accaduto e per quanto purtroppo accade nel mondo, che la democrazia ha bisogno di partecipazione e ha bisogno di essere sostenuta attraverso una libertà responsabile, con il coraggio delle proprie azioni e con la capacità di unire, di tenere insieme sui temi fondamentali della vita delle nostre comunità. Sappiamo anche che non basta il diritto di voto, che occorre lavorare insieme nella vita quotidiana, per fare in modo che ci siano rapporti di partecipazione concreti che facciano avanzare e migliorare davvero, compiutamente, la democrazia nella nostra vita. Sono ancora troppe le discriminazioni presenti o che riemergono sotto la spinta delle difficoltà economiche e della crisi che sta vivendo il nostro Paese, i tentativi di riportare indietro i diritti delle donne, a cominciare da quelli dell'emancipazione e della pari dignità nel lavoro che abbiamo dovuto contrastare in questi anni e che ci avvisano che il sentiero della democrazia ha bisogni di cittadini consapevoli e partecipi, perché come ci dice appunto la ricerca storica che ci hanno illustrato gli studenti qui oggi, nella storia c'è una verità, un filo da seguire, ma questo filo di verità ha bisogno della consapevolezza che le regressioni sono sempre possibili e che il progresso non è inscritto in nessuna legge naturale: dipende da noi tutti, uomini e donne, della nostra comunità. Questo è ancora più importante dircelo, rispetto a quanto sta succedendo, rispetto a Bruxelles e al terrorismo islamico. Noi siamo una città che ha dovuto imparare cosa significa terrorismo, ha dovuto sapere reagire al terrorismo, per le diverse stragi che hanno contrassegnato la vita di Bologna, e credo che come città siamo in grado, in questo Paese, che di fronte al terrorismo non devono esistere distinzioni tra le forze politiche. Occorre unità e occorre saper reagire, prendendo esempio dai nostri cittadini, da come hanno saputo reagire alla strage del 2 agosto e all'assassinio di Marco Biagi.

Abbiamo bisogno, quindi, di una cittadinanza unita sul fatto che gli istituti principali della Democrazia non possono essere messi in discussione per divergenze di opinioni politiche e anche comportarci tutti in modo responsabile per no aprire spiragli a queste contrapposizioni.

E' evidente a tutti noi, mentre parliamo di Bologna alla luce del pensiero delle donne e della pratica dei movimenti femminili, come diventi sempre più evidente, se vogliamo parlare di Europa unita e di democrazia nel mondo, la chiave di accesso consiste nel sostenere le lotte e i diritti di emancipazione e civili delle donne nel mondo. E' chiaro rispetto al fondamentalismo islamico, che non a caso fa dell'oppressione delle donne uno dei temi principali della sua propaganda politica, ma agisce in un contesto dove in troppi Paesi si abusa della religione islamica autentica per negare diritti civili elementari delle donne nel campo democratico e nell'ambito della vita. Per Bologna, per il Paese e per affrontare al meglio un compito difficile, che ci accompagnerà per anni, di sconfiggere questo terrorismo, davvero dobbiamo aumentare tutti la consapevolezza di quali sono gli antidoti democratici che abbiamo a disposizione e coltivarli, non come predatori, ma come giardinieri, imparare dalle donne a prendercene cura per superare gli ostacoli che la vita quotidiana pone e porrà alla nostra convivenza democratica. Un impegno molto importante, che prendiamo davanti ai ragazzi e alle ragazze dei nostri istituti. Vogliamo camminare fianco a fianco, uomini e donne, per questo dobbiamo impegnarci tutti perché la nostra sia una democrazia autentica e non cedere all'odio, al rancore e a discriminazioni aggiuntive inutili alle tante che oggi abbiamo da combattere. Ad esempio, se le donne sono la maggioranza, e sono la maggioranza anche nel mondo dei nuovi cittadini, dobbiamo essere consapevoli che investire sui diritti delle donne significa investire su una qualità migliore democrazia e una vita migliore come comunità.


Dobbiamo sapere che il diritto di voto è stato una conquista eccezionale, migliaia di persone ci hanno sacrificato la vita, e anche che viene vissuto da molte persone come un qualcosa di cui si può fare a meno, anche nella maggioranza delle donne c'è stato un'astenionismo forte alle ultime elezioni, dobbiamo farci carico di questo insieme, non possiamo dare dei giudizi moralistici, ma dobbiamo trovare tutti insieme il modo di ribadire che oggi come non mai, per quanto sta avvenendo nel mondo e nella nostra Europa, che ha bisogno di ritrovare un'unità di intenti e una visione comune, non si può restare indifferenti rispetto all'esercizio di un diritto e di un dovere civico di partecipazione, per la nostra città e per il nostro Paese. Indipendentemente da quello che si voti, non si può restare indifferenti.

Credo che abbiamo un lavoro da continuare in questa città, insieme al Consiglio comunale, perché come ci insegna anche questa vicenda dell'astensionismo, le donne devono tornare protagoniste, occorre prestare una maggiore attenzione, malgrado tutto quello che siamo riusciti a dare come segnale di attenzione, ai bisogni reali, ai punti di vista diversi delle donne, facendo emergere la cifra della nostra città, la dimensione dialogante, dell'incontro e del dialogo che caratterizza la storia della nostra città e che è la nostra anima. Ci sono molti argomenti che riguardano la vita quotidiana e nell'insieme un'esigenza che richiamava la nostra Vicepresidente del Senato e di cui io sono convinto profondamente: non basta il diritto di voto, bisogna agire per democratizzare la vita quotidiana delle persone. Per farlo, la chiave del sostegno all'emancipazione e al sostegno dei diritti delle donne resta un fatto fondamentale.

Sentiamo oggi parole di guerra, appelli al fatto che si debba combattere una guerra al terrorismo, io credo che si debba anche fare pulizia delle parole: abbiamo bisogno di un'Europa capace di fare una difesa comune e una polizia comune. Credo che nel mondo abbiamo bisogno, più che di guerre, di un esercito che sia in grado di fare polizia democratica rispetto alla negazione di tanti diritti che ci sono nel mondo. Credo che sarà importante per noi contribuire a questo periodo che riusciremo ad affrontare al meglio, cercando come città di dare l'esempio, continuando ad essere tra le più progredite del Paese e tra le città dove l'emancipazione e i diritti delle donne sono tra i più affermati. Siamo saldamente in Europa da questo punto di vista, ma proprio perché ne siamo consapevoli, pensiamo che qui a Bologna abbiamo tanto da fare, perché non basta eleggere donne e uomini nelle istituzioni, poi bisogna passare alle cose concrete e le cose concrete sono fatte di rapporti di potere. Torno a dirvi che noi maschi abbiamo un'idea istintiva di potere che ci è stata inculcata nei secoli, per noi potere è dominio, per noi potere è decidere. Più frequento le donne, più riesco a scoprire che il potere può anche essere semplicemente capacità di fare e possibilità per tutti di fare".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:33
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