Consiglio comunale, seduta solenne Settantesimo anniversario prime elezioni amministrative a suffragio universale. L'intervento di apertura della presidente Lembi sui fatti di Bruxelles
Si trasmette il testo dell'intervento di apertura della presidente del Consiglio comunale di Bologna Simona Lembi sui fatti di Bruxelles. Al termine dell'intervento la sala del Consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime.
"Signor Sindaco, signora Vice Presidente del Senato, signore consigliere, signori consiglieri, colleghi di giunta, autorità civili e militari tutte, cari studenti, care studentesse, cari cittadini, care cittadine, è doveroso oggi aprire i lavori del Consiglio comunale dedicato a celebrare il 70esimo anniversario del primo voto di Bologna sui fatti di Bruxelles.
Alla lunga scia di terrore e di morte a cui assistiamo ormai da troppo tempo, prima alla sede alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo il 7 gennaio 2015, poi il 13 novembre alla sala concerti del Bataclan sempre a Parigi, siamo oggi a stringerci attorno alla comunità belga ed europea tutta per le morti degli attentati terroristici di ieri.
Alle 8 di mattina circa la prima esplosione si è verificata all'aeroporto di Zaventen, poi un'ora dopo circa l'esplosione alla fermata della metropolitana di Meelbeck. Il bilancio provvisorio - i dati non sono concordi, quindi insisto sulla provvisorietà - è di 34 morti e circa 200 feriti. Due le persone arrestate finora. Diffuse sono stati fin da ieri pomeriggio le foto dei presunti kamikaze.
Difficile intervenire sulla scia di quanto accaduto. E tuttavia penso sia necessario farlo ed essere consapevoli del fatto che questo bilancio di morte e terrore impone a tutti di usare parole e gesti di grande intelligenza.
Il Sindaco di Bologna ha convocato per oggi un presidio - così lo ha chiamato - di "vigilanza democratica" in Piazza Nettuno alle 18.30. Ha fatto appello a tutti i cittadini e alle forze sociali di Bologna per manifestare la più ferma condanna per quanto accaduto e la solidarietà piena ai famigliari delle vittime oltre che alle persone che sono state coinvolte direttamente, molte delle quali porteranno sulla propria pelle i segni di quegli attacchi.
Si tratta di attacchi vili, anche perché colpiscono tutti, indistintamente, perché seminando paura e odio mirano a mettere in discussione - molti hanno detto i nostri stili di vita che significa - i nostri diritti così difficilmente conquistati, di circolare liberamente tra i paesi, di vivere liberamente le nostre vite , di andare al luogo di lavoro, di essere paritari tra uomini e donne.
Ho detto prima dell'accortezza nell'uso delle parole e per noi, per me, significa almeno due cose, significa non darla vinta a chi alza i toni e anche non aver paura di usare le parole terrorismo islamico. Non siamo davanti al terrorismo nero o rosso che il nostro Paese è la nostra città hanno ben conosciuto. Siamo davanti ad una rete mondiale, ad una questione internazionale, al fatto che esiste una grande quantità di persone che si rifanno ad una interpretazione dell'Islam che noi rifiutiamo e che certamente molti mussulmani rifiutano, ma che esiste.
Contro questa interpretazione dobbiamo fare i conti invocando, come ben hanno detto le massime autorità del nostro Paese, l'unità, conservando sempre il senso della distinzione tra la religione e l'applicazione pratica che alcuni ne fanno, affermando, ancora una volta, i nostri diritti.
Le massime autorità del nostro paese si sono espresse fin da subito, ne richiamo solo due - come sempre faccio - per dovere istituzionale.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invocato l'unità e ha affermato: « Va ribadita la ferma convinzione che la risposta alla minaccia terroristica deve trovare saldamente uniti i Paesi dell'Unione Europea. Occorre affrontare questa sfida decisiva con una comune strategia, che consideri la questione in tutti i suoi aspetti: di sicurezza militare, culturale, di cooperazione allo sviluppo. In gioco ci sono la libertà e il futuro della convivenza umana ».
Più ampio - c'è stata una intera conferenza stampa, ne richiamo solo alcuni passaggi - il Presidente del Consiglio Renzi ha invocato l'urgenza di un patto europeo per la libertà e per la sicurezza ed ha affermato « È arrivato il momento di dire con molta chiarezza e senza giri di parole, che se gli attentatori venivano – verosimilmente – dagli stessi luoghi che oggi sono colpiti, ciò significa che la minaccia è globale, ma che i killer sono anche killer globali, dunque l'Europa può e deve fare di più anche a livello interno. Questo non è il momento delle reazioni impulsive ma il momento della calma ».
Come hanno detto le persone più assennate quello che è necessario è di essere pronti ad ogni evenienza senza lasciarsi andare. Bologna ha purtroppo molto da raccontare a questo proposito, ma ha anche saputo mostrare la capacità di una reazione collettiva di indignazione e di fermezza, la stessa che, sono certa, i cittadini di Bologna manifesteranno questa sera alle 18,30.
Avremo molte altre occasioni per discutere dell'accaduto e continueremo a seguire le conseguenze degli attentati di ieri, questo rimane comunque il momento del cordoglio.
Invito pertanto il Consiglio comunale di Bologna e tutte le persone presenti a tenere un minuto di silenzio per commemorare le vittime di Bruxelles".