Comunicati stampa

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Consiglio comunale l'intervento d'inizio seduta della consigliera Cocconcelli sul caso Panebianco

Approvato in Aula l'ordine del giorno proposto dalla consigliera

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A Bologna, la città che a breve onorerà la morte di Marco Biagi, ha subito nel giro di pochi giorni numerosi episodi inquietanti, la corona bruciata in memoria dei profughi istriani, lo sfregio al Memoriale della Shoah da poco inaugurato, l'imbrattamento delle sedi dei Consolati di Svezia e Norvegia, che si aggiungono alle reiterate violenze verbali al Professor Panebianco, da parte di gruppuscoli di antagonisti che hanno impedito il regolare svolgimento delle lezioni.
A Bologna si assiste ad una escalation di violenza politica che le Istituzioni cittadine non riescono ad arginare.
Tra l'altro questi presunti antagonisti hanno meschinamente organizzato le loro prodezze, in quanto si chiamano preventivamente i fotografi e poi postano i vari video in rete, in virtù di pochi minuti di celebrità, immolati sull'altare della vanità 2.0, all'epoca dei social network, non capendo che sono completamente assoggettati al potere dei media che loro combattono e da cui invece vengono utilizzati per fare audience.

'I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Allora venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli'.

Ritornando ai professionisti della violenza, a me non stupisce più di tanto la loro arroganza, a me indigna l'ignavia da parte delle istituzioni preposte.

A Bologna si è sempre tollerata una certa violenza routinaria, proveniente da alcuni ambienti antagonisti, minimizzandola, mentre alcuni intellettuali radical chic nostrani hanno da sempre simpatizzato con i collettivi. Mi ricordo ancora, quando le BR venivano etichettate come:'i compagni che sbagliano'.

Ora, tornando alla contestazione di Panebianco, se è lecito, anzi doveroso, da parte degli studenti, contestare idee con cui non si concorda, altra cosa è impedire all'interlocutore di esprimere idee ed opinioni.
Le idee vanno combattute con altre idee ed altre proposte senza travalicare le regole della democrazia, altrimenti prevale la legge della giungla e proclamiamo la dittatura del pensiero unico, ma questa è tutta un'altra storia.

Gli stessi che hanno interrotto le lezioni di Panebianco, sono quelli che nel 2012 hanno fatto il blitz in rettorato ed imposto un cartello oltraggioso al Rettore Dionigi, in totale spregio di qualsiasi forma di dibattito democratico, oltretutto due di questi soggetti erano già sottoposti ad un divieto di dimora, al quale è seguito un nulla di fatto.

A mio avviso l'ora del dialogo e delle trattative è finita, perchè il dialogo non può essere inteso a senso unico e se a questi soggetti non interessa dialogare, stiano alla larga dalle aule universitarie e permettano agli altri di confrontarsi.
Ribadisco che codesti reiterati comportamenti sono in netto contrasto con le regole sancite dall'art. 33 comma 1 della Costituzione - 'L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento' e di ciò si trova conferma nel testo dell’art. 1 del D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297 che sancisce: '… la libertà d’insegnamento è intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente… ed è diretta a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni'.
La libertà di insegnamento diventa, in altri termini, strumento attraverso il quale dare corpo alla libertà e ai diritti del discente: diritto all’apprendimento, diritto alla continuità dell’azione educativa, diritto alla diversità.

Quindi è intollerabile accettare simili reiterati soprusi rappresentativi di un sottogruppo minoritario di studenti che non sono legittimati ad agire in nome e per conto di tutti gli studenti, soprattutto di coloro che frequentano l'Università unicamente per studiare e pertanto questi comportamenti devono essere perseguiti come recita il regolamento universitario dei diritti e doveri dello studente, emanato con DR n° 464 del 6 giugno 2013, art. 23 titolo V all'art. 24;
Provvedimenti disciplinari
1. Il Rettore, il Senato accademico e i Consigli delle Scuole applicano i provvedimenti disciplinari secondo le vigenti norme di legge. Al comma 4 si enunciano i provvedimenti disciplinari :
a) ammonizione;
b) interdizione temporanea da uno o più attività formative;
c) esclusione da uno o più esami o valutazioni finali di profitto per un periodo fino a tre mesi;
d) sospensione temporanea dall’Università fino ad un massimo di un anno.

Inoltre, l'art. Articolo 25 recita che:

1. Tutti i provvedimenti disciplinari sono registrati nella carriera dello studente e riportati nel foglio di congedo.

I regolamenti ci sono basta applicarli. Presento un Ordine del Giorno a discussione immediata ed urgente e sono aperta ad eventuali emendamenti aggiuntivi o soppressivi".

Il Consiglio comunale ha approvato l'ordine del giorno presentato dalla consigliera Cocconcelli (LegaN) e firmato dai consiglieri: Raffaella Santi Casali, Claudio Mazzanti, Lorenzo Tomassini, Marco Lisei, Lucia Borgonzoni, Manes Bernardini, Valentina Castaldini, Simona Lembi, Paola Francesca Scarano, Massimo Bugani. L'esito della votazione è il seguente: voti favorevoli 25 (Pd, LegaN, M5S, GrMisto, Unisivin, FI-Pdl); nessun contrario; nessun astenuto; un non votante (Sin Sel - Pieralisi).

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:33
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