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Question Time, chiarimenti sulla destinazione di Villa Aldini

La vicesindaco Giannini ha risposto alla domanda d'attualità della cosnigliera Scarano sulla destinazione di Villa Aldini.

Domanda d'attualità della consigliera Scarano:
"Digitando Villa Aldini sul più famoso motore di ricerc...

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La vicesindaco Giannini ha risposto alla domanda d'attualità della cosnigliera Scarano sulla destinazione di Villa Aldini.

Domanda d'attualità della consigliera Scarano:

"Digitando Villa Aldini sul più famoso motore di ricerca si aprono diversi indirizzi che descrivono con grande attenzione e dovizia di particolare la bellezza architettonica di questo antico immobile. Un immobile talmente bello e situato in luogo così particolare che dopo essere stato inserito nel piano di alienazione dell'amministrazione, dal 7 febbraio 2014 ha trovato una sua 'vocazione' almeno per l'attuale Giunta.

Sono a chiedere al Sindaco ed all'Assessore Conte un parere in merito a tale situazione e se è intenzione della Giunta mettere in campo politiche diverse da quelle sinora perseguite per tale struttura".

Risposta della vicesindaco Giannini:

"Gentile consigliera,

sicuramente Villa Aldini è una risorsa molto importante, un immobile di grandissimo pregio ed è giusto che io risponda alla sua domanda premettendo alcune informazioni utili in merito al complesso di Villa Aldini che comprende oltre alla storica Villa, sita in via dell'Osservanza al civico 37, il più recente padiglione al civico 35/2. E' oportuno riprendere alcune informazioni, e brevemente la storia, per dar conto anche dell'uso a cui lei faceva riferimento.

Il Comune, con rogito del 16 novembre 1889, a ministero Notaio Giulio Marchi – Repertorio 6378/2087, ha acquistato "la piena e libera amministrazione" di Villa Aldini, di proprietà della Pia Unione Dei Devoti Offerenti Per La Ripristinazione del Santuario della Beata Vergine del Monte della Vittoria.

Nel 1939 il Comune costruì, sul terreno annesso a Villa Aldini e utilizzando per i 3/4 della spesa i fondi raccolti dal "Comitato cittadino per il Monumento ai Caduti in Guerra", un padiglione ad uso dormitorio, da adibire, unitamente alla storica villa con annessa Cappella della Vittoria, a Casa di Riposo per congiunti dei caduti in guerra; con rogito notarile Dott. Vico, Repertorio 14826 del 1954, l'intero complesso viene poi adibito a tale scopo e ceduto in uso per la gestione della Casa di Riposo dell'Associazione Nazionale Famiglie Caduti di Guerra, limitando l'uso al solo padiglione di nuova costruzione, in quanto la villa necessitava di urgenti lavori di consolidamento, appena iniziati.

Nel 1956, benché i lavori non fossero ancora terminati, l'intero complesso di Villa Aldini venne consegnato alla medesima associazione. In seguito, ai sensi degli art. 22 e 23 del D.P.R. 24 luglio 1977 n. 616, l'istituzione e la gestione di Case di Riposo per le suddette categorie di utenti vengono attribuite agli Enti Locali. Con D.P.R. 31 marzo 1979, a seguito di soppressione di alcuni enti, l'associazione ha perduto il requisito della personalità giuridica di diritto pubblico, pur mantenendo, come Ente Morale, i propri compiti statutari; la gestione del complesso di Villa Aldini passa quindi dal 1° aprile1979 al Comune.

Con convenzione del 31 dicembre 1981 - Repertorio n. 167110 - la gestione diretta della Casa di Riposo "Villa Aldini" viene assunta dall'Istituto Giovanni XXIII per il periodo 01 gennaio 1982 – 31 dicembre 1986, con l'obbligo della sua graduale trasformazione in "Casa protetta per anziani non autosufficienti", integrata nel 1985 a seguito dell'approvazione da parte del Consiglio Comunale della delibera P.G. 49140/84, con la quale si approvano parziali modifiche, tra le quali la modifica dell'art. 9 della convenzione che elevava la durata della gestione della Casa di Riposo al medesimo Istituto, portandola a 35 anni, con decorrenza dal 01 gennaio 1982 e scadenza 31 dicembre 2016.

Nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni patrimoniali 2014 – 2016 il complesso di via dell'Osservanza risulta inserito nel PUV – Programma di Valorizzazione Unitario, di cui all'art. 1 comma 262 della Legge 296/2007, che è la legge di stabilità 2007, per un valore indicativo di 3.500.000 euro.

Il complesso di Villa Aldini è posto sotto vincolo di tutela dei beni ambientali e architettonici dalla Legge 1089/1939 e dal D.lgs 42 del 2004 – Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. La Soprintendenza per le Belle Arti di Bologna è chiamata ad esprimere parere di competenza su progetti di recupero o di interventi manutentivi e ad autorizzare le alienazioni, pertanto ogni futuro intervento progettuale funzionale a nuova destinazione del complesso dovrà essere sottoposto preventivamente al parere vincolante della Soprintendenza, così come l'ipotesi di alienazione.

L'ASP Giovanni XXIII fino al 31 dicembre 2016 dispone dell'immobile che utilizza, in accordo con il Comune di Bologna, per ricoveri temporanei, padiglione ad uso dormitorio. Parte della Villa è in uso ad un'associazione il Gruppo Volontario Civile, GVC, su assegnazione del Gabinetto del Sindaco.

A seguito dell'accordo che il Comune di Bologna ha sottoscritto con la Direzione Centrale dell'Agenzia del Demanio, volto alla valutazione da parte di un gruppo di tecnici, individuati mediante bando dal Demanio stesso, delle possibilità di valorizzazione dei beni militari e pubblici inseriti nel PUV già citato in premessa, e a seguito degli esiti di tali valutazioni, l'Amministrazione comunale potrà decidere le modalità e i criteri di valorizzazione della villa.

In ogni caso, il fatto che il bene sia incluso in questo processo di valorizzazione non preclude la possibilità da parte di privati interessati di presentare proposte e progetti, che qualora presentati verranno attentamente valutati dall'Amministrazione, e noi stessi abbiamo provato anche a cercare di capire se c'erano interessi da parte di privati a attivarsi ma non è un 'oggetto' semplice, anche per la bellissima localizzazione che ha ma anche per la scomodità per certi aspetti rispetto ad alcune destinazioni. Spero di aver chiarito abbastanza questo percorso che stiamo seguendo da tempo per la valorizzazione del bene, ma quel che ci tenevo a dire è che comunque se ci sono dei soggetti interessati che vogliono avanzar dei progetti ben venga.

Con riferimento, infine, all'articolo apparso di recente sulla stampa locale occorre precisare che l'impianto di illuminazione esterna alla Villa, consistente in 4 grandi fari rivolti verso edificio, risulta dismesso da una decina di anni; l'impianto era in ogni caso collegato ai quadri elettrici della Villa e non alla rete di pubblica illuminazione. Per il ripristino di effetti scenici luminosi, occorrerà quindi attendere, ad avvenuta scadenza contrattuale in essere, un'eventuale acquisizione da parte di soggetti terzi del complesso di Villa Aldini, oltre ai tempi che si renderanno necessari agli stessi per il restauro dell'immobile.

Anche l'Amministrazione auspica di poter valorizzare nel modo migliore e nel più breve tempo possibile un bene patrimoniale di così grande importanza architettonica e storica, e continuerà a mettere il massimo impegno a questo fine".


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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:33
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