Consiglio comunale, l'intervento di apertura della presidente Lembi in ricordo di Giulio Regeni
"Signor Sindaco, Signori Consiglieri e Signore Consiglie...
Si trasmette l'intervento tenuto dalla Presidente del Consiglio comunale Simona Lembi per ricordare Giulio Regeni. Al termine dell'intervento il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.
"Signor Sindaco, Signori Consiglieri e Signore Consigliere,
si sono svolti, nei giorni scorsi, i funerali di Giulio Regeni a Fiumicello, suo paese d'origine, vicino ad Udine.
Studente del Liceo Petrarca di Trieste, Giulio Regeni aveva vinto una borsa di studio per svolgere gli ultimi tre anni di Liceo al Collegio del mondo, nel New Mexico.
Ha studiato poi ad Oxford e a Cambridge. Da settembre scorso si trovava al Cairo per uno studio sull'economia egiziana. Per questo si era occupato di movimenti operai e di diritti degli egiziani.
La sua scomparsa risale al 25 gennaio, il ritrovamento del suo cadavere al 3 febbraio. Durante questi giorni è stato torturato e seviziato nei modi più orribili.
Anche il New York Times e l'agenzia Reuters se ne sono occupate, oltre che tutti i quotidiani e i mezzi di informazione nazionali. Hanno riportato fonti le cui ricostruzioni smentiscono decisamente le evidenti menzogne a scopo di depistaggio diffuse in un primo momento dalle autorità egiziane. Secondo le successive e ben più probabili ricostruzioni Giulio Regeni è stato prelevato da qualcuna delle molte agenzie dei servizi egiziani e torturato fino alla morte perché considerato una spia o per estorcergli supposte informazioni segrete da lui raccolte (o ancora, per altri sconosciuti disegni che potremmo anche non arrivare mai a conoscere).
Non si è trattato solo di un omicidio politico, ma del regno dell'orrore, durato più giorni, concluso nel modo che sappiamo.
Si sono espresse fin da subito le massime autorità del nostro Paese. Il Presidente del Consiglio Renzi ha dichiarato la necessità di fare piena luce su questo caso e il Presidente Mattarella ha affermato che 'un crimine così efferato non può rimanere impunito'.
Il mondo accademico in particolare, non solo italiano, si è mobilitato come mai finora era successo in casi simili.
Migliaia di docenti hanno scritto al Presidente Al-Sisi per chiedere verità e giustizia per quanto accaduto; i ricercatori e i dottorandi del dipartimento di Studi internazionali dell'università di Cambridge hanno avviato una raccolta di firme rivendicando con forza il valore della libertà e della conoscenza per i giovani, soprattutto quelli del Medio Oriente sempre più martoriato dai conflitti e dalla repressione; hanno chiesto tutela per coloro che sono impegnati sul campo, sono esposti a circostanze che ledono i diritti e le libertà individuali. Molti docenti italiani hanno rivendicato la libertà di ricerca e l'inviolabilità dei diritti umani, hanno chiesto al Governo di proseguire le indagini e di usare la massima fermezza, senza sacrificare verità e giustizia a interessi, per quanto importanti, economici o geopolitici, soggiacendo al ricatto della forza che alcuni Paesi tendono sempre più ad esercitare.
Facciamo nostre le richieste e le giuste rivendicazioni di questi appelli.
La scomparsa di Giulio Regeni lascia la mamma, il papà e la sorella in un dolore difficile da immaginare.
A loro va la nostra vicinanza. La riconoscenza più profonda per il modo con cui stanno affrontando questo immenso dolorem mi hanno molto colpito le parole che ah adetto sua madre 'grazie Giulio per avermi insegnato molto'.
A loro va il nostro cordoglio".