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QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA PISTA CICLABILE IN VIA LAME


L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Tomassini (FI) sulla nuova pista ciclabile in via Lame.

Domanda d'attualità del consigliere Tomassini
"Visto l'articolo di stampa - il Carlino ...

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L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Tomassini (FI) sulla nuova pista ciclabile in via Lame.

Domanda d'attualità del consigliere Tomassini
"Visto l'articolo di stampa - il Carlino Bologna 15 ottobre - chiede al Sindaco se non ritenga che la pista ciclabile realizzata in via delle Lame non rappresenti un pericolo per gli stessi ciclisti attesa la necessità di transito continua lungo la stessa da parte di pedoni ed operatori del commercio.
Inoltre, attese le continue lamentele da parte di automobilisti e motociclisti, chiede se non ritenga necessario provvedere ad una campagna di sensibilizzazione dei ciclisti al rispetto del codice della strada. Innumerevoli, infatti sono gli episodi di transito sotto i portici, in contromano e di mancato rispetto dei semafori da parte di amanti delle due ruote che, inoltre, non hanno l'obbligo del l'assicurazione per la responsabilità civile. Infine, domanda se non sia giunto il momento di sanzionare le condotte di cui sopra.

Risposta dell'assessore Colombo
"Si tratta di una pista monodirezionale su via Lame che va da via Calori ai viali. La pista è stata realizzata ed è stata realizzata in queste modalità in quanto risulta un tratto strategico del percorso dell'itinerario di accesso al centro storico in bicicletta da tutta la zona di via Zanardi a via Marco Polo. In altre parole quel pezzo è l'unico pezzo che era mancante per poter avere un percorso sicuro e diretto che dalla zona dell'Ipercoop Lame, passando o sulla via Zanardi o sulla nuova ciclovia del Lungorreno possa condurre poi fino all'interno del centro storico,. Se noi infatti consideriamo la parte di via Lame all'interno delle mura noi abbiamo un primo tratto che è quello che va da via Marconi fino a via Calori che è a doppio senso di marcia di cui in direzione periferia, traffico promiscuo e in direzione centro una corsia preferenziale e il secondo tratto da via Calori fino a porta Lame invece a senso unico in direzione periferia.
Pertanto per consentire la continuità dell'itinerario ciclabile si è ritenuto che in direzione periferia il ciclista essendo all'interno del centro storico e quindi di una zona 30 km orari possa semplicemente sfruttare la normale carreggiata veicolare aperta agli altri veicoli , in direzione centro invece la continuità dell'itinerario è data, storicamente, al fatto che sulla corsia preferenziale è consentito il passaggio delle bici e quindi l'unico tratto che mancava era proprio quello tra la porta e via Calori. Per questo motivo si è scelto, non di realizzare una pista bidirezionale che avrebbe potuto portare via più spazio o sottrarre stalli di sosta ma si è scelto di fare ciò che era strettamente necessario, cioè una pista monodirezionale in direzione centro.
Si è peraltro avuta l'accortezza di farla in maniera tale da non sopprimete stalli di sosta in una zona comunque densamente abitata e ricca di attività economica e si è fatto altresì in maniera che il circa metro e mezzo che è stato recuperato in favore della ciclabile non vada a danno della fluidità della circolazione in quanto è stato mantenuto l'elemento fondamentale ai fini della scorrevolezza del traffico cioè che le ultime decine di metri in prossimità dell'incrocio verso la porta quindi nella parte di via lame dedica all'attestamento al semaforo, era ed è a tutt'oggi garantito il doppio attestamento, quindi la presenza di due corsie di marcia esattamente come erano disponibili in precedenza quindi è un'operazione che ha mantenuto inalterata la dotazione di parcheggi, che ha consentito di mantenere un doppio attestamento al semaforo in modo da favorire lo svuotamento dell'incrocio al momento del verde, nonché l'accodamento nel momento del rosso su due file e ha consentito però di dare quella continuità e quella ricucitura a quegli itinerari ciclabili che dicevo. peraltro questa finzione è ben chiara non solo ai ciclisti la cui Consulta comunale rappresentativa ha condiviso questo progetto ma dallo stesso presidente del quartiere Navile che giusto ieri si è espresso ricordando esattamente le medesime motivazioni che stavo ricordando.
Ricordo peraltro siccome sono state sollevate anche obiezioni in merito alla sicurezza di questo percorso fra il portico e le auto che il medesimo modello è presente dal 1999 in via Riva Reno nel tratto tra piazzetta della Pioggia verso via Marconi e in tutti questi anni si sono contanti numero uno incidenti che hanno riguardato un conflitto fra ciclisti e automobilisti "apertura delle portiere". Vi segnalo che da un punto di vista della sicurezza il fatto che il ciclista salga e le macchine siano parcheggiate nel senso opposto favorisce la reciproca visibilità. Non è la classica sportellata rispetto al ciclista che arriva da dietro perché arriva da davanti, in ogni caso ricordo che abbiamo vari modelli di queste piste ciclabili in città che non danno problemi.
Sulle ragioni della scelta di fondo ho ricordato la posizione, oltre che della Consulta della bicicletta, anche del presidente del Quartiere.
Per quanto riguarda la sensibilizzazione la Polizia Municipale ha come disposizione quella di applicare le regole del Codice della Strada nei confronti di tutti gli utenti della strada, come noto, annualmente vengono elevate centinaia di multe anche nei confronti dei comportamenti scorretti dei ciclisti esattamente come viene fatto per gli altri mezzi di trasporto. Peraltro non ho nessun problema a dire che è giusto e necessario che le regole siano rispettate da tutti gli utenti della strada compresi i ciclisti, a maggior ragione da parte loro visto che ne va della loro stessa incolumità e sicurezza.
Ricordo anche dal punto di vista della sensibilizzazione che oltre alle attività ordinarie di educazione stradale, migliaia e migliaia di ore fatte in tutte le scuole dalla Polizia Municipale noi portiamo avanti un'attività specifica di sensibilizzazione verso i ciclisti sia tramite un libretto informativo che si intitola "In bici sicuri" e ricorda tutte le regole principali per tutelare la propria incolumità oltre che quella altrui e dall'altro lato che il Comune di Bologna distribuisce anche tramite le associazioni campanelli, catadiottri e luci anteriori e posteriori proprio per sensibilizzare i ciclisti della necessità di dotarsi di questi strumenti, non solo obbligatori per il Codice della strada ma fondamentali per la sicurezza".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:31
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