QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO AL "BOOM DEL VOLONTARIATO" IN CITTÀ
L'assessore ai Servizi Sociali, Volontariato, Associazionismo e Partecipazione, Amelia Frascaroli, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega Nord) in merito al "Boom del volontariat...
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L'assessore ai Servizi Sociali, Volontariato, Associazionismo e Partecipazione, Amelia Frascaroli, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega Nord) in merito al "Boom del volontariato" in città.
La domanda della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega Nord):
Vista la notizia relativa al boom del volontariato aumentato in tutta Italia, e l'articolo di stampa che ne riporta la notizia (Repubblica Bologna, 24/09/13), chiedo al signor sindaco e alla giunta
se il Comune si sia avvalso o abbia intenzione di avvalersi di questo fondamentale strumento di auto aiuto per implementare e migliorare i servizi resi ai cittadini e se questo incremento del volontariato abbia avuto dei riscontri positivi nella nostra città con un incremento dei servizi a rete e in quale misura.
La risposta dell'assessore ai Servizi Sociali, Volontariato, Associazionismo e Partecipazione, Amelia Frascaroli:
"Penso di poter dire che abbiamo registrato questa notizia del boom di volontariato a Bologna. Nonostante le difficoltà complessive in cui il Paese versa, qui il volontariato tiene e anzi è in aumento, perché è un'esperienza radicata, storica, che ha radici ben profonde nella storia della città e quindi non nasce oggi. C'è una storia sia dell'associazionismo e volontariato, che una grande storia di collegamento con le istituzioni. Non è un caso che il volontariato tenga e si sviluppi in questo momento a Bologna, evidentemente ha trovato casa a Bologna, protezione, implementazione, altrimenti non potremmo dirci queste cose.
Ciò non vuole dire che non ci sia bisogno di creare situazioni nuove e progettualità del momento a sostegno di questa implementazione del volontariato. Credo si possa dire che tutto quello che abbiamo in piedi da anni si intreccia e sostiene il fenomeno del volontariato e non fa altro che continuare in una serie di direzioni. Ne voglio ricordare solo alcune, perché non c'è tempo di nominarle tutte.
Il 10 ottobre siete invitati al convegno dal titolo "Il capitale sociale non va in Svizzera", a cura del Terzo settore in collaborazione con l'Amministrazione comunale, dove appunto sarà presentata una ricerca più puntuale su tutto quello che il volontariato e l'associazionismo producono in termini di capitale sociale.
Un punto di riferimento forte, non comunale ma provinciale, per il volontariato a Bologna, è il Volabò (Centro servizi per il Volontariato) che è il nodo che ha per sua natura il compito della formazione, dell'informazione e del sostegno di tutto il volontariato, non solo del volontariato sociale, anche culturale e sportivo. Con l'organizzazione Volabò il Comune collabora fortemente attraverso una serie di iniziative, non ultima quella della settimana scorsa in cui è stato fatto il punto di tutti i progetti Europei nell'ambito del progetto EuroCity, attraverso uno scambio internazionale tra 12 città europee. In quella sede, all'Antoniano, noi abbiamo portato tutta una serie di racconti di buone pratiche che intrecciano istituzioni e volontariato nella città di Bologna.
Il progetto Case Zanardi, per il quale è stato chiuso il 13 settembre il bando di raccolta di progetti in coprogettazione, si basa, almeno al 70%, su un forte intreccio progettuale tra la cooperazione, i Servizi e i progetti di volontariato che già insistono sul territorio nei quartieri, ma che in questo modo troveranno sostegno e implementazione. Il progetto ha un sostegno di 500 mila euro dal Fondo anticrisi, che serviranno a far partire le botteghe solidali e alimentari e, attorno a quelle, il sostegno a tutta una serie di iniziative anti spreco e per la creazione di lavoro, raccogliendo e dando casa, contenitori e reti a tutte quelle forme che volontariamente si organizzano sul territorio sul tema della Green economy (trovate tutto sul sito di Iperbole).
Le reti territoriali che il Comune sostiene come esperienze di volontariato diffuso, hanno trovato molto sostegno nel bando "Cittadinanza attiva", che riguarda ogni forma di volontariato,che sostiene anche con un minimo di contributi esperienze antiche e nuove di cittadini che si organizzano.
Da ultimo voglio citare i progetti e la mappatura sulle quali stiamo lavorando in questi giorni: la formazione sul lavoro di comunità a cui stanno partecipando gli operatori dei Servizi sociali territoriali assistenti sociali, educatori e operatori dell'Asl, che si formano allo strumento del Lavoro di comunità, già in parte praticato e nelle competenze degli operatori sociali. In questo modo però si svolge una formazione approfondita per metterlo a sistema come strumento che aiuta gli operatori a lavorare in forte connessione, molto più di quanto già facciano, con il volontariato, il terzo settore e l'associazionismo, che devono diventare ancora di più risorse reciproche, creando connessioni e legami permanenti tra il lavoro degli operatori e il volontariato.
Questo è il quadro del momento, di una storia lunga e molto ricca, di cui il convegno del 10 ottobre sarà una grande occasione di approfondimento".
La domanda della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega Nord):
Vista la notizia relativa al boom del volontariato aumentato in tutta Italia, e l'articolo di stampa che ne riporta la notizia (Repubblica Bologna, 24/09/13), chiedo al signor sindaco e alla giunta
se il Comune si sia avvalso o abbia intenzione di avvalersi di questo fondamentale strumento di auto aiuto per implementare e migliorare i servizi resi ai cittadini e se questo incremento del volontariato abbia avuto dei riscontri positivi nella nostra città con un incremento dei servizi a rete e in quale misura.
La risposta dell'assessore ai Servizi Sociali, Volontariato, Associazionismo e Partecipazione, Amelia Frascaroli:
"Penso di poter dire che abbiamo registrato questa notizia del boom di volontariato a Bologna. Nonostante le difficoltà complessive in cui il Paese versa, qui il volontariato tiene e anzi è in aumento, perché è un'esperienza radicata, storica, che ha radici ben profonde nella storia della città e quindi non nasce oggi. C'è una storia sia dell'associazionismo e volontariato, che una grande storia di collegamento con le istituzioni. Non è un caso che il volontariato tenga e si sviluppi in questo momento a Bologna, evidentemente ha trovato casa a Bologna, protezione, implementazione, altrimenti non potremmo dirci queste cose.
Ciò non vuole dire che non ci sia bisogno di creare situazioni nuove e progettualità del momento a sostegno di questa implementazione del volontariato. Credo si possa dire che tutto quello che abbiamo in piedi da anni si intreccia e sostiene il fenomeno del volontariato e non fa altro che continuare in una serie di direzioni. Ne voglio ricordare solo alcune, perché non c'è tempo di nominarle tutte.
Il 10 ottobre siete invitati al convegno dal titolo "Il capitale sociale non va in Svizzera", a cura del Terzo settore in collaborazione con l'Amministrazione comunale, dove appunto sarà presentata una ricerca più puntuale su tutto quello che il volontariato e l'associazionismo producono in termini di capitale sociale.
Un punto di riferimento forte, non comunale ma provinciale, per il volontariato a Bologna, è il Volabò (Centro servizi per il Volontariato) che è il nodo che ha per sua natura il compito della formazione, dell'informazione e del sostegno di tutto il volontariato, non solo del volontariato sociale, anche culturale e sportivo. Con l'organizzazione Volabò il Comune collabora fortemente attraverso una serie di iniziative, non ultima quella della settimana scorsa in cui è stato fatto il punto di tutti i progetti Europei nell'ambito del progetto EuroCity, attraverso uno scambio internazionale tra 12 città europee. In quella sede, all'Antoniano, noi abbiamo portato tutta una serie di racconti di buone pratiche che intrecciano istituzioni e volontariato nella città di Bologna.
Il progetto Case Zanardi, per il quale è stato chiuso il 13 settembre il bando di raccolta di progetti in coprogettazione, si basa, almeno al 70%, su un forte intreccio progettuale tra la cooperazione, i Servizi e i progetti di volontariato che già insistono sul territorio nei quartieri, ma che in questo modo troveranno sostegno e implementazione. Il progetto ha un sostegno di 500 mila euro dal Fondo anticrisi, che serviranno a far partire le botteghe solidali e alimentari e, attorno a quelle, il sostegno a tutta una serie di iniziative anti spreco e per la creazione di lavoro, raccogliendo e dando casa, contenitori e reti a tutte quelle forme che volontariamente si organizzano sul territorio sul tema della Green economy (trovate tutto sul sito di Iperbole).
Le reti territoriali che il Comune sostiene come esperienze di volontariato diffuso, hanno trovato molto sostegno nel bando "Cittadinanza attiva", che riguarda ogni forma di volontariato,che sostiene anche con un minimo di contributi esperienze antiche e nuove di cittadini che si organizzano.
Da ultimo voglio citare i progetti e la mappatura sulle quali stiamo lavorando in questi giorni: la formazione sul lavoro di comunità a cui stanno partecipando gli operatori dei Servizi sociali territoriali assistenti sociali, educatori e operatori dell'Asl, che si formano allo strumento del Lavoro di comunità, già in parte praticato e nelle competenze degli operatori sociali. In questo modo però si svolge una formazione approfondita per metterlo a sistema come strumento che aiuta gli operatori a lavorare in forte connessione, molto più di quanto già facciano, con il volontariato, il terzo settore e l'associazionismo, che devono diventare ancora di più risorse reciproche, creando connessioni e legami permanenti tra il lavoro degli operatori e il volontariato.
Questo è il quadro del momento, di una storia lunga e molto ricca, di cui il convegno del 10 ottobre sarà una grande occasione di approfondimento".
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