CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DELLA CONSIGLIERA MIRKA COCCONCELLI SULLA TRAGEDIA DI LAMPEDUSA


Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla tragedia di Lampedusa.

"Siamo di fronte all’ennesima tragedia annunciata che impone l’adozione di misure strutturali efficaci da adottare...

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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla tragedia di Lampedusa.

"Siamo di fronte all’ennesima tragedia annunciata che impone l’adozione di misure strutturali efficaci da adottare in sinergia con la U.E., affinché il fenomeno migratorio che coinvolge le coste italiane,non sia esclusivamente un problema nostro. Non è il primo naufragio che avviene nel Mediterraneo, né sarà sicuramente l'ultimo,purtroppo!
Quando muoiono delle persone, la prima cosa da esprimere é sicuramente il cordoglio, ma chi ha incarichi di governo nazionali ed europei dovrebbe essere molto cauto nell’affermare che tutti possono e devono poter entrare liberamente sul nostro territorio, perché' passa il falso messaggio che le regole vigenti possono essere violate da chiunque. E' un messaggio molto pericoloso che in realtà' spiana la strada proprio ai nuovi negrieri,ai novelli trafficanti di carne umana che speculano,loro sì, sulle miserie di questi poveri disgraziati nel più assoluto menefreghismo delle istituzioni europee, che invece di supportare l’Italia nell'accoglienza,la ostacolano.
Perché gli stessi barconi non arrivano in Francia, Spagna, Cipro, Malta od in Grecia? Perché hanno regole molto più restrittive di quelle italiane, noi siamo il ventre molle d’Europa e siamo diventati il deposito umano di manodopera a basso costo che rifornisce le grandi fabbriche del Nord e Sud Europa. Noi abbiamo sempre fatto la nostra parte, ma non possiamo farci carico, a oltranza, di tutti i derelitti del mondo e non si può impedire ad un paese di sorvegliare le proprie frontiere.
Deve diventare obiettivo prioritario della U.E. la repressione della tratta di questi schiavi moderni,associata ad una politica che favorisca l’instaurarsi di governi civili e democratici nei paesi d’origine degli immigrati o, quantomeno,favorisca governi che non violino i diritti umani.
Io non mi allineo a questa ipocrita melassa buonista, non sarò politically correct, ma io non mi sento colpevole né per questo naufragio, né per i naufragi futuri! Sono altri che si devono sentire colpevoli, perché alimentano false speranze di un benessere e di un falso Bengodi che non esiste più, nemmeno per noi Italiani e lo dimostrano le decine di Italiani che si tolgono la vita, perché hanno perso speranza, dignità e lavoro.
Stiamo assistendo ad una vera e propria invasione nell’ignavia più assoluta delle istituzioni nazionali ed sovranazionali, ma il principio che ci dovrebbe guidare dovrebbe essere prima di tutto quello di aiutarli in maniera efficace, ma a casa loro. Inoltre io mi chiedo perché non si arrestano gli scafisti in mare aperto,dato che il mare attorno alla Sicilia è già sorvegliatissimo, grazie ai satelliti che controllano tutto e tutti?
Perché non si combatte il business degli scafisti? Perché qualcuno non dice a questi poveretti che un biglietto aereo per l'Italia costa al massimo 3-400 euro,mentre un passaggio insicuro su una bagnarola fatiscente o su una carretta del mare costa 5-6 volte tanto,con la certezza di affondare a poche metri dalle rive italiane? Ulteriori chiacchiere inutili sono state fatte sulla Bossi-Fini, riguardo al fatto che non prevede il soccorso in mare dei profughi, tutte balle! Il soccorso in mare è non solo doveroso, ma obbligatorio perché imposto dalla convenzione internazionale del 1979!
Invece di inutili minuti di silenzio o di parole di vana solidarietà che non aiutano materialmente nessuno, per spezzare questa catena di dolore bisognerebbe approntare un aiuto politico-economico, similare al piano Marshall che permise all’economia europea del primo dopoguerra di risollevarsi.
Infatti,dal 1947 al 1951, vennero elargiti dagli Stati Uniti d'America la bellezza di 17 MLD di dollari,1.204 MLN di dollari solo all'Italia, che permisero ai Paesi europei beneficiari del piano Marshall di superare l’indice di produzione pre-bellico già nel 1951 ed iniziarono a competere con la stessa industria statunitense. Alla luce di questo esempio perchè non istituire un aiuto politico-economico, similare al Piano Marshall, a cui parteciperebbero d'ufficio tutti i paesi aderenti all'U.E.,in quanto l’Italia non può essere lasciata sola a fronteggiare questo tsunami umano e affinché la fuga, per questi poveri disgraziati, non sia la sola e unica speranza".

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Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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