QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA CRISI DEL COMMERCIO NEL CENTRO STORICO


L'assessore alle Attività produttive e Commercio Nadia Monti, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Pasquale Caviano (Centro Dem), Paola Francesca Scarano e Lucia Borgonzoni (Lega nord) sulla crisi de...

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L'assessore alle Attività produttive e Commercio Nadia Monti, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Pasquale Caviano (Centro Dem), Paola Francesca Scarano e Lucia Borgonzoni (Lega nord) sulla crisi del commercio nel centro storico.

La domanda d'attualità del consiglierePasquale Caviano (Centro Dem):
"Un recente articolo di stampa, denuncia la crisi commerciale del centro storico bolognese con l'abbandono delle grandi firme ed il conseguente calo dell'attrattiva turistico-commerciale del centro storico bolognese. Questo ulteriore elemento si aggiunge alla crisi della Fiera ed alla mancata realizzazione del salone del Motor Show, che da sempre ha costituito un elemento di grande attrazione verso la nostra città. Chiedo di sapere quali siano le azioni che verranno poste in essere per il rilancio e la riqualificazione commerciale del centro storico, la cui attrattività ed accessibilità è economicamente importante sia per il commercio che per il turismo della nostra città".

La domanda d'attualità della consiglieraPaola Francesca Scarano (Lega nord):
"Visto che la stampa riporta nuovamente la notizia della sofferenza commerciale degli esercizi nei T Days e del calo degli acquisti nel periodo di pedonalizzazione totale del centro storico chiedo alla Giunta:
1) se ritengano che i dati forniti dai commercianti della zona centrale siano coincidenti con quanto è conosciuto dall'Amministrazione comunale sul tema;
2) se non ritengano che una politica di razionalizzazione del trasporto privato con la risistemazione dei parcheggi nella zona del centro storico, sia da considerare una priorità per la città di Bologna
3) se non si ritenga di dover ascoltare anche le esigenze delle attività commerciali cercando di scoraggiare la dipartita dalla città e dal centro, in particolare, e invogliando gli esercizi a restare nella nostra città vista la pericolosa "migrazione" che si sta attuando negli ultimi due anni;
4) se non ritengano che un maggiore degrado, rilevato nel centro storico e ormai riconosciuto anche dall'Amministrazione,0 non sia collegato anche alle scarsa attrattiva dello stesso che è ormai meta solo ed esclusivamente di un turismo mordi e fuggi".

La domanda d'attualità della consiglieraLucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visto un recente articolo di stampa relativo al boom di serrande abbassate nelle vie dello shopping, si chiede all'Amministrazione:
se non ritenga che la scelta di abbandonare da parte delle grandi firme la "piazza di Bologna" sia un brutto segnale sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista del turismo;
se non ritenga che anche la scelta di chiudere il centro storico rendendo pedonalizzata questa particolare zona abbia avuto un ruolo in tali decisioni
se l'amministrazione era a conoscenza di tali decisioni e se vi sono stati dei contatti con i titolari per affrontare la questione".

La risposta dell'assessore Monti:

"Questa amministrazione è impegnata a realizzare un programma di miglioramento delle condizioni di qualità urbana che promuove una idea di qualità basata sulla combinazione di tre aspetti: la valorizzazione, la sostenibilità e l'accessibilità.
L’intero comparto urbano circostante è oggetto, da parte dell’amministrazione, di programmi in fase di studio o anche più avanzata, tendenti al recupero urbano e al decoro.
Vanno in questa direzione il Progetto bellezza urbana - Qualificazione diffusa, di arredo urbano pubblico e privato e gli stessi regolamenti che abbiamo approvato.
A partire dal Ghetto ebraico, per proseguire con T pedonale, Pratello, Manifattura delle Arti, zona universitaria e Quadrilatero in collaborazione con le associazioni di categoria, verrà eseguita una progettazione integrata, in cui provvedimenti di pedonalità, raccolta differenziata dei rifiuti, valorizzazione e promozione del commercio e dell’artigianato, eventi e controllo del territorio si tengono tutti insieme.
Si intende attivare un processo di Riqualificazione di centri commerciali naturali con misure di sostegno all'insediamento delle attività commerciali di vicinato. Un’importante convenzione, per smentire la mancanza di collaborazione con le associazioni di categoria, è stata sottoscritta con le associazioni di categoria territoriali Ascom, Confartigianato, CNA d’intesa con la regione Emilia Romagna per realizzare un progetto di valorizzazione ai sensi della LR 41/97 che prevede l'erogazione di contributi a favore degli enti locali e degli operatori commerciali con finalità di analisi sull’andamento economico delle attività commerciali e gli effetti delle politiche comunali sul commercio, sui nuovi orientamenti al consumo della domanda e individuazione di nuovi modelli di business emergenti. Quindi siamo noi i primi a cercare di approfondire, analizzare e vedere come migliorare le nostre politiche.
Sempre all’interno della convenzione abbiamo promosso un progetto di segnaletica comune per tutto il centro storico, che individui percorsi commerciali e turistici ben definiti in grado di orientare il cittadino, il turista, il frequentatore della città e azioni di animazione e promozione di iniziative artigianali e culturali promosse dai privati, si procederà con la formazione di nuovi complessi commerciali di vicinato, il riuso di contenitori commerciali già esistenti, e qui mi riferisco a aree come il Quadrilatero, così come il Mercato delle erbe e altri mercati storici che noi stiamo riqualificando in collaborazione con le categorie economiche.

La stessa affermazione di un’immagine coordinata e il suo utilizzo nei diversi contesti del progetto (comunicazione web, eventi, stampa, allestimenti, merchandising, arredo urbano, progetti artistici etc.) permetterà un  rafforzamento del posizionamento internazionale delle città e della loro riconoscibilità agli occhi dei diversi target di riferimento interessati e colpiti da Bologna quando arrivano da noi.

Nei prossimi anni proseguirà l’attività di agevolazioni finanziarie per lo sviluppo economico nei settori che meglio possono contribuire allo sviluppo economico locale ed alla rivitalizzazione economica. Io non so, consigliere Caviano, se lei ieri era presente o meno ieri ai lavori della commissione consiliare attività produttive, ma trattavamo un tema molto importante, che erano i fondi e i contributi destinati alle imprese e quelle finora create. Siamo arrivati a 110 imprese avviate grazie ai contributi che l'amminsitrazione comunale ha messo a disposizione, oltre 300 unità occupazionali create. Verranno realizzate nuove iniziative di riqualificazione commerciale, entrerà a regime il progetto SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) on-line, perché anche le attività di semplificazione dei regolamenti vanno nella direzione di agevolare il tessuto economico produttivo.

Proseguirà il programma di attività per la riqualificazione del distretto universitario e Piazza Verdi, tanto è vero che si è creato un nucleo dedicato appositamente per quella zona e per affrontare le criticità che stanno emergendo in questi anni.

Si proseguirà per tutto il mandato con interventi di razionalizzazione e riqualificazione della rete del mercato cittadino diffuso, con interventi di recupero e riuso dle patrimonio esistente, come dicevo prima.

E’ intenzione dell’Amministrazione rafforzare tutti gli strumenti di accoglienza turistica presenti in città, creati e potenziati in questi anni. E in questo si è arrivati a una bella collaborazione con le attività economiche nella promozione e nell'offerta sistemica integrata dei loro servizi commerciali e turistici. Cosa che fino ad oggi non era mai stata fatta.

Per arrivare a rispondere alle consigliere Scarano e Borgonzoni, dai dati in nostro possesso, risulta che in questo primo anno, e nei primi due trimestri 2013, sono state 46 le chiusure di attività commerciali, parliamo di esercizi di vicinato, medie strutture di vendita, esercizi di somministrazione, attività ricettive.
C’è però un dato, che è quello delle aperture del centro storico: sono 71 le attività che sono state avviate in questo anno. Tenete conto che il centro storico vede la presenza di circa 2.600 esercizi di vicinato, circa 650 attività artigiane e 800 attività di somministrazione. Nonostante le persistenti difficoltà derivanti dalle oscillazioni del commercio mondiale e dalla situazione politica ed economica nazionale, nel secondo trimestre di quest’anno il sistema imprenditoriale bolognese ha trovato una boccata d’ossigeno, dai dati forniti dalla Camera di Commercio, dati pubblici, scaricabili dai loro portali, si torna ad evidenziare una grande voglia di impresa con un bilancio demografico trimestrale in attivo. Dai dati della Camera di Commercio, tra aprile e giugno del 2013 sono state rilevate 1.708 iscrizioni, a fronte di 1.221 cessazioni, con un saldo pari a +487 unità.

Quando parliamo di razionalizzazione del trasporto, non dobbiamo dimenticare che delle navette, di piani di pedonalità, di razionalizzazione del trasporto, se ne parla da venti anni in questa città così come di parcheggi e i fatti dimostrano che l'unica Giunta ad aver introdotto navette, ad aver aperto il centro é questa Amministrazione.

Sono stati creati due nuovi posteggi taxi in piazza Roosevelt e via Castiglione, al posto di quello in piazza Re Enzo. Rimangono inoltre attivi quelli in piazza Malpighi, via Righi angolo Indipendenza e piazza Cavour. Nove sono i parcheggi a disposizione per oltre oltre 4.500 posti: ma queste strutture pubbliche sono utilizzate in media al 30% della loro capienza, pertanto vi è ancora un’ampia disponibilità di sosta a disposizione di chi preferisce utilizzare l’auto privata.

Numerose sono le esperienze di valorizzazione e rafforzamento che abbiamo avviato.  La volontà è quella di intervenire sull’accessibilità turistica sensibilizzando e sostenendo gli operatori pubblici e privati nel porre rimedio a quelle carenze strutturali che oggi compromettono l’arrivo dei turisti.
Dall’esperienza di gestione dei servizi di promozione turistica relativi al progetto “Bologna Welcome” è maturata l’esigenza di intraprendere nuove azioni di sviluppo tese a valorizzare il territorio ed il suo patrimonio.
Anche la semplificazione degli atti e dei regolamenti comunali va in questa direzione, quella di supportare e salvaguardare il tessuto imprenditoriale cittadino.

Le azioni che stiamo mettendo in campo con la Fiera di Bologna, organizzando eventi e i c.d. day-off che coinvolgono anche il centro cittadino, nascono da questo presupposto: dare la massima visibilità alle nostre eccellenze artigiane, gastronomiche, culturali.
Non è detto che una cosa escluda l'altra, che un evento dedicato all'enogastronimia escluda l'altro. Nel momento in cui calamitano l'attenzione di turisti e cittadini permettono anche di valorizzar eil tessuto imprenditoriale circostante.
Penso quindi agli eventi collaterali organizzati in occasione di importanti Fiere come Cosmoprof (Vogue in Night ha coinvolto tutto il Commercio in città), penso ad Arte Fiera e ad Art City, che ha coinvolto commercianti e gallerie d’arte del centro.
Ne ho solo citati alcuni, ma sono tutte azioni che consolidano la strategia di promozione turistica con l’obiettivo di dare massima visibilità alla nostra città e di coinvolgere tutto il tessuto produttivo, rafforzando la nostra immagine nel mondo.

Il fenomeno turistico non può essere considerato causa del degrado, il degrado è piuttosto l'esito di una molteplicità di fattori, alcuni anche di lunga data - anni di scarsa attenzione alla manutenzione, ad esempio, piuttosto che mancanza di educazione civica e di repressione incisiva di alcuni comportamenti o più recentemente la crisi economica.
Certo che sono segnali se una attività chiude, certamente è un brutto segnale ma, guardiamo i dati in un macro contesto; seriamente, se qualcuno crede che questo fenomeno interessi solo Bologna ha una visione decisamente limitata. Tutti guardiamo a quanto succede in altre città.
Facciamo esempi concreti, Torino, ben 40 negozi di grandi firme abbasseranno le serrande. In via Roma, Milano, Galleria Vittorio Emanuele chiusure a raffica, vi riporto un commento, fonte Il Corriere di Milano: “Nel luogo dell'eleganza milanese, ora si svendono pullover a 9 euro: è una situazione assurda”.Venezia idem, Firenze, hanno chiuso Gianfranco Ferre', in via della Vigna Nuova. Una chiusura che segue quelle dei negozi di Furla, Brooks Brothers e TB Buti; stessa situazione in via Tornabuoni dove negli ultimi due anni hanno chiuso Trussardi, Hugo Boss, Versace, Rosato, Rebecca. E non mi dilungo su Roma.
La stessa affermazione dell'articolo di ieri sul Corriere, dell'aministratrice delegata di MIlano di Armani è che la chiusura di una boutique rientra nella normale strategia che prevede a lungo termine apertura e chiusure in tutta Italia. E' normale aprire e chiudere punti vendita e, comunque, a Bologna Armani sarà presente.

Arrivo alle conclusioni. Bologna a contrario di quello che qualcuno afferma, e questo non vuole dire che noi ignoriamo i problemi che stanno emergendo, perché ne siamo tutti ben consapevoli, regge meglio di altre città più note.
Vorrei qualcuno mi spiegasse il collegamento della chiusura di Armani con la pedonalizzazione. Armani si trova su via Farini, i taxi ci si possono fermare davanti.
E' inutile nascondersi dietro ad un dito, le difficoltà ci sono, per tutti, ma da qui a dire che sia responsabilità del comune, ne passa di acqua sotto i ponti. Ora, che la gente spenda meno perché ha oggettivamente meno potere d'acquisto, ritengo difficilmente possa esser addebitabile all'amministrazione comunale.
Parlando con dei commercianti, mi ha colpita in particolare che vi siano esercenti che dicono che da quando ci sono i T days ha iniziato a tenere aperto in orario serale cosa che prima non gli era possibile. E anceh durante i week end. Perché nota più affluenza turistica, i dati ci dimostrano che quest'estate abbiamo avuto un più 10% di turisti. Ciò dimostra che le strategie messe in campo dall'amministrazione e da Bologna welcome e agli stakeholder della città stanno portando i risultati sperati.

E’ già in corso un ampio coinvolgimento e collaborazione tra privati e Comune come parte attiva di un progetto volto ad attrarre maggiormente il turismo legato anche allo shopping. Il Comune, anche rispondendo alle sollecitazioni e in collaborazione con attori primari sta studiando un progetto di valorizzazione e promozione turistica, che è in fase di studio.

Questa Giunta sta lavorando non solo con dedizione alle problematiche. Chiaro che è facile lamentarsi e dagli articoli letti si desume anche una scarsa assunzione di responsabilità. I frequentatori del centro storico stanno aumentando numericamente, il turismo è aumentato. Stiamo riqualificando zone con iniziative di valorizzazione. Quando tempo fa parlammo degli affitti troppo alti, lessi che qualcuno era saltato sulla sedia come se avessimo detto delle assurdità. Invece, in questi giorni leggo esattamente gli stessi concetti, affermati da più enti e da più soggetti sia pubblici che privati.

Arrivo a una riflessione conclusiva, o si capisce che occorre fare squadra per andare tutti nella stessa direzione e con gli stessi obiettivi. altrimenti si farà fatica a mettere in campo un serio programma di valorizzazione commerciale. Serve la volontà di tutti, serve un senso di comunità sia di proprietari, che di gestori, che di imprese della città. Certamente, l'Amministrazione mette in campo tutte le risorse che può e che ha a disposizione, ma occorre anche capire che in un momento come questo i sacrifici si fanno insieme".

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Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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