XXXI ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI USTICA, IL DISCORSO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA
Nel giorno del XXXI anniversario della strage di Ustica, il sindaco di Bologna Virginio Merola ha incontrato i Parenti delle Vittime nella sala del Consiglio comunale.
L’intervento del sindaco:
"Familiari, Presidente dell’Associaz...
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Nel giorno del XXXI anniversario della strage di Ustica, il sindaco di Bologna Virginio Merola ha incontrato i Parenti delle Vittime nella sala del Consiglio comunale.
L’intervento del sindaco:
"Familiari, Presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, autorità militari e civili presenti.
Vi porgo il benvenuto
Per me è un rinnovato dolore trovarci qui, a 31 anni di distanza da quel tragico evento consumato nei cieli di Ustica, senza ancora conoscere la completa verità.
Io, come del resto tutti voi e l’intero Paese, non accetto che il percorso ostinato per la verità giudiziaria sia messo in discussione ciclicamente all’avvicinarsi di ogni anniversario della strage. La domanda che tutti noi ci continuiamo a fare è: cos’è successo nei cieli di Ustica 31 anni fa? Dal punto di vista storico noi sappiamo. Dal punto di vista giudiziario continuano le difficoltà a mettere a disposizione le prove.
Infatti una prima risposta ce l’ha data la “verità storica”, quella che ormai tutti conosciamo, quella innegabile: nei cieli di Ustica c’è stato un conflitto, uno scenario di guerra in cui un aereo di linea, con a bordo civili, è rimasto coinvolto. La “verità storica” è importante ma non ci basta.
E’ necessario abbattere quel muro di omertà che ha protetto chi sapeva ma non ha parlato, chi è stato coinvolto direttamente o indirettamente, ma gli è stata concessa la possibilità di tacere.
A livello internazionale molte porte sono rimaste sbarrate, del resto cosa potevamo aspettarci se buona parte dei silenzi iniziarono 31 anni fa in casa nostra?
Sul piano internazionale dobbiamo dunque far sentire la nostra voce e chiedere che venga fatta piena luce sulla strage di Ustica e sia data risposta alle rogatorie internazionali.
Permettetemi di unirmi a voi e a quanti non vorrebbero più sentire polemiche sterili, dichiarazioni offensive nei confronti di chi da anni lotta per far emergere la verità e non vuole che quei piccoli, ma significativi, passi avanti che emergono siano sconfessati da tesi che non trovano riscontro nella realtà.
Passi avanti che fanno parte della documentazione storica e della valutazioni correttamente riportate nel depliant del Museo di Ustica che il Comune di Bologna nella sua autonomia istituzionale non accetta di modificare per nessuna pressione esterna.
Quello che tutte le forze politiche e le istituzioni democratiche devono fare è rimanere unite, rafforzando nella determinazione di fare fronte comune e continuare a chiedere, domandare, insistere affinché tutte le risposte mancate sulla strage di Ustica siano date.
Il vostro impegno è fondamentale, così come ho già avuto modo di ricordare al convegno sugli Archivi Negati, svolto qualche giorno fa in Cappella Farnese, le associazioni delle vittime delle stragi di Ustica e della Stazione di Bologna, con le loro iniziative di raccolta di documentazione e con la messa a disposizione dei materiali raccolti hanno di fatto supplito al vuoto delle istituzioni in particolare a quelle statali, molto restie ad aprire i loro archivi. Questo ruolo di supplenza degli archivi delle associazioni assume particolare rilievo con i progetti in corso qui a Bologna e a livello nazionale per l’inventariazione e la promozione di una maggiore conoscenza degli archivi formati presso le associazioni stesse e presso gli altri centri di documentazione sulle stragi e il terrorismo.
In tal senso la raccolta dei documenti prodotti negli ultimi 30 anni e il Museo per la Memoria di Ustica ci aiutano a mantenere vivo il ricordo di quanto avvenuto e dà forza a tutti noi nel continuare a chiedere la verità. Il mio impegno sarà dunque lavorare assieme a voi per arrivare ad accertare la verità giudiziaria.
Da parte sua questo Comune farà di tutto affinché la città e il Paese ricordino. Il programma “Arte Memoria Viva”, che inizia con questo incontro in Sala di Consiglio e proseguirà nei prossimi giorni con tanti appuntamenti importanti, mostra quanto la cultura possa aiutare a ricordare e sensibilizzare l’opinione pubblica, nella speranza che presto possa rimarginarsi questa ferita rimasta troppo tempo aperta".
L’intervento del sindaco:
"Familiari, Presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, autorità militari e civili presenti.
Vi porgo il benvenuto
Per me è un rinnovato dolore trovarci qui, a 31 anni di distanza da quel tragico evento consumato nei cieli di Ustica, senza ancora conoscere la completa verità.
Io, come del resto tutti voi e l’intero Paese, non accetto che il percorso ostinato per la verità giudiziaria sia messo in discussione ciclicamente all’avvicinarsi di ogni anniversario della strage. La domanda che tutti noi ci continuiamo a fare è: cos’è successo nei cieli di Ustica 31 anni fa? Dal punto di vista storico noi sappiamo. Dal punto di vista giudiziario continuano le difficoltà a mettere a disposizione le prove.
Infatti una prima risposta ce l’ha data la “verità storica”, quella che ormai tutti conosciamo, quella innegabile: nei cieli di Ustica c’è stato un conflitto, uno scenario di guerra in cui un aereo di linea, con a bordo civili, è rimasto coinvolto. La “verità storica” è importante ma non ci basta.
E’ necessario abbattere quel muro di omertà che ha protetto chi sapeva ma non ha parlato, chi è stato coinvolto direttamente o indirettamente, ma gli è stata concessa la possibilità di tacere.
A livello internazionale molte porte sono rimaste sbarrate, del resto cosa potevamo aspettarci se buona parte dei silenzi iniziarono 31 anni fa in casa nostra?
Sul piano internazionale dobbiamo dunque far sentire la nostra voce e chiedere che venga fatta piena luce sulla strage di Ustica e sia data risposta alle rogatorie internazionali.
Permettetemi di unirmi a voi e a quanti non vorrebbero più sentire polemiche sterili, dichiarazioni offensive nei confronti di chi da anni lotta per far emergere la verità e non vuole che quei piccoli, ma significativi, passi avanti che emergono siano sconfessati da tesi che non trovano riscontro nella realtà.
Passi avanti che fanno parte della documentazione storica e della valutazioni correttamente riportate nel depliant del Museo di Ustica che il Comune di Bologna nella sua autonomia istituzionale non accetta di modificare per nessuna pressione esterna.
Quello che tutte le forze politiche e le istituzioni democratiche devono fare è rimanere unite, rafforzando nella determinazione di fare fronte comune e continuare a chiedere, domandare, insistere affinché tutte le risposte mancate sulla strage di Ustica siano date.
Il vostro impegno è fondamentale, così come ho già avuto modo di ricordare al convegno sugli Archivi Negati, svolto qualche giorno fa in Cappella Farnese, le associazioni delle vittime delle stragi di Ustica e della Stazione di Bologna, con le loro iniziative di raccolta di documentazione e con la messa a disposizione dei materiali raccolti hanno di fatto supplito al vuoto delle istituzioni in particolare a quelle statali, molto restie ad aprire i loro archivi. Questo ruolo di supplenza degli archivi delle associazioni assume particolare rilievo con i progetti in corso qui a Bologna e a livello nazionale per l’inventariazione e la promozione di una maggiore conoscenza degli archivi formati presso le associazioni stesse e presso gli altri centri di documentazione sulle stragi e il terrorismo.
In tal senso la raccolta dei documenti prodotti negli ultimi 30 anni e il Museo per la Memoria di Ustica ci aiutano a mantenere vivo il ricordo di quanto avvenuto e dà forza a tutti noi nel continuare a chiedere la verità. Il mio impegno sarà dunque lavorare assieme a voi per arrivare ad accertare la verità giudiziaria.
Da parte sua questo Comune farà di tutto affinché la città e il Paese ricordino. Il programma “Arte Memoria Viva”, che inizia con questo incontro in Sala di Consiglio e proseguirà nei prossimi giorni con tanti appuntamenti importanti, mostra quanto la cultura possa aiutare a ricordare e sensibilizzare l’opinione pubblica, nella speranza che presto possa rimarginarsi questa ferita rimasta troppo tempo aperta".