Comunicati stampa

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CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA DELLA CONSIGLIERA ROSSELLA LAMA (PD) SU PROBLEMI DI INTEGRAZIONE E DIRITTI DELLE PERSONE


Si trasmette l'intervento di inizio seduta della consigliera comunale del PD Rossella Lama su "Il tentativo di suicidio di una ragazza pachistana a causa di un matrimonio combinato. Problemi di integrazione e diritti delle persone”.

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Si trasmette l'intervento di inizio seduta della consigliera comunale del PD Rossella Lama su "Il tentativo di suicidio di una ragazza pachistana a causa di un matrimonio combinato. Problemi di integrazione e diritti delle persone”.

"Signor Presidente, signori consiglieri
Signor sindaco, signori assessori,

La cronache di questi giorni ci consegnano il dramma di una giovane ragazza che ha scelto di tentare il suicidio pur di ribellarsi alla logica del matrimonio combinato.
Abbiamo apprezzato la prontezza con cui assessore Frascaroli è intervenuta, nei fatti, sul tema. Abbiamo sentito tante dichiarazioni dai banchi della destra. Non ci sono piaciute. Non le condividiamo. Ridurre allo scontro di “valori” una vicenda così complessa e tragica solo per fini elettoralistici non ci piace. Né ci piace l' analisi che sta dietro: ci spiace, se le donne italiane non sono costrette a bere l’acido muriatico per potersi scegliere liberamente il proprio compagno, non è certo merito dei “valori occidentali” o di sedicenti “radici cristiane” il cui abuso lessicale siamo certi farebbe rabbrividire lo stesso Sant’Agostino.

Vicende come quella della giovane in questione e come quella raccontata poche settimane fa dall’Informazione di Bologna di una giovane di nome Anna costretta a stare segregata in casa per sfuggire a logiche altrettanto brutali e violente come quelle che hanno spinto l’altra ragazza a tentare il suicidio, ci rimandano alla mente le pagine più buie della storia italiana. Non il Medioevo fatto di cinture di castità per sfuggire alla violenza degli eserciti di ventura, saccheggiatori di beni e di virtù. Ma all’Italia degli anni 50, alla Sicilia degli anni ’60 ben immortalata dalla cinepresa di Pietro Germi, dalla povera Agnese. La logica di don Ascalone che vuole a tutti i costi il matrimonio riparatore per coprire uno scandalo che in realtà è uno stupro di cui la figlia è vittima, è forse diversa dalla logica di quel padre che schiaffeggia la figlia che non vuole convolare a nozze con il prescelto dalla famiglia? No. Entrambi, paradossalmente, pensano – e badata drammaticamente sono in buona fede – di agire per il bene della figlia. Eppure, se oggi, a 40 anni di distanza “Sedotta e abbandonata” è solo un bianco e nero a cui la tv riserva rare comparsate a orari della notte profonda o nei caldi pomeriggi delle domeniche d’estate, è perché in mezzo c’è stato il vituperato ’68, perché l’Italia ha vissuto fermenti come quegli degli anni’60, per le battaglie liberali di comunisti e socialisti, per l’impegno dei radicali per la difesa della laicità dello Stato. A consegnare don Ascalone alla storia c’è stato il referendum sul divorzio e la legge sullo Stato di famiglia. È stato il movimento delle donne e la presa di coscienza della separazione netta tra Stato e Chiesa, tra peccato e reato di cui, anche nella nostra città, han parlato più volte anche autorevoli uomini di Chiesa e di Curia.

Non ci sono stati, cari consiglieri della destra, né divieti, né tabù. Non meno diritti, non più paure, ma una graduale emancipazione, spesso da voi avversata, sempre da voi dipinta come fine della nostra civiltà. Oggi, drammaticamente, l’arrivo di nuove persone da Paesi che non hanno conosciuto questo processo storico, ha portato con se nuovi don Ascalone, nuovi Peppino, nuove povere Agnese. Ricordiamoci, dunque, quella che è stata la ricetta per soffocare i nostri padri padroni e offriamola, negli stessi elementi di cultura, socialità, scolarizzazione, confronto e ascolto, alle nuove Agnesi con il velo.

Solo così, e non brandendo la paura del diverso per coprire la disgregazione sociale prodotta da 20 anni di neoliberismo e 17 di berlusconismo, potremo costruire una società più giusta, più libera, più ricca."

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:23
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