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QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLE FONTANE CHIUSE NEL QUARTIERE SAN DONATO


La chiusura delle fontane del giardino del Pilastro, del Parco Gino Cervi e del giardino del Casalone è stata diposta dal Presidente del Quartiere San Donato per ragioni di igene, sicurezza e vivibilità dei giardini stessi, su richiesta diretta d...

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La chiusura delle fontane del giardino del Pilastro, del Parco Gino Cervi e del giardino del Casalone è stata diposta dal Presidente del Quartiere San Donato per ragioni di igene, sicurezza e vivibilità dei giardini stessi, su richiesta diretta di alcuni cittadini che hanno riscontrato situazioni di degrado e accumulo di rifiuti dovute alla presenza di gruppi di nomadi che bivaccavano in quelle zone. Le fontane sono state riattivate dopo pochi giorni, nella consapevolezza che l'accesso alle risorse idriche è un diritto di tutti i cittadini e che la situazione di degrado in questione debba essere risolta con un intevento di mediazione sociale che è stato immediatamente attivato dall'assessore al Welfare.

L'interpellanza del consigliere Lorenzo Tomassini (PdL):

"Premesso che alcuni cittadini residenti nel Q.re. San Donato hanno manifestato disagio per l'immotivata ed improvvisa chiusura dell'erogazione dell'acqua nelle fontane site nei parchi della Circoscrizione; considerato che in questi giorni di forte calura, le aree verdi rappresentano l'unico "rifugio" per chi non ha la fortuna di poter godere di impianti di raffrescamento all'interno delle mura domestiche e che, nei fatti, la "scelta amministrativa" ha colpito prevalentemente anziani e minori, interpella il Sindaco per sapere: il motivo e la durata di tale provvedimento; il numero di fontane chiuse nel  Quartiere San Donato."

La risposta dell'assessore alla SanitàLuca Rizzo Nervo:
"Le fontane che sono state chiuse su richiesta del Presidente del Quartiere San Donato ai primi di luglio in via del tutto temporanea sono tre, quella del Giardino del Pilastro, del Parco Gino Cervi e del Giardino del Casalone di viale Zagabria, quest'ultima, in particolare, chiusa per meno di una giornata. Le motivazioni che sono state presentate dal Presidente Borsari sono legate a motivi di igene, sicurezza e vivibilità dei giardini stessi; infatti la temporanea chiusura è stata disposta in seguito a ripetute richieste di numerosi cittadini, alcune registrate attraverso il servizio di segnalazione di Quartiere, altre recepite direttamente dal Presidente a seguito di colloqui con i cittadini intercorsi durante i sopralluoghi da lui effettuati. Rimostranze che nascono da situazioni di degrado per l'utilizzo improprio delle fontane dovute all'accumulo di rifiuti, lavaggio di stoviglie ed altre azioni contrarie al decoro urbano attuato ad opera di gruppi di nomadi che in quel periodo bivaccavano nei giardini in oggetto. Naturalmente, nei giorni in cui l'emergenza caldo era più accentuata, è stata disposta l'immediata riapertura dei tre punti di erogazione idrica che sono di fatto rimasti chiusi solo per poche giornate e che sono tornati funzionanti per il resto del periodo. E' evidente e vi è stato in quelle giornate un intervento diretto da parte di diversi assessori di quest’Amministrazione e che il carico di problemi che hanno evidenziato i cittadini non possa essere risolto dalla semplice chiusura delle fontane, ma necessita di un serio programma di medazione sociale che è stato immediatamente attivato fra il Quartiere e l'Assessorato al Welfare del Comune di Bologna. Ribadisco inoltre come il dritto al decoro urbano non possa condizionare la possibilità dei cittadini di fruire dei servizi idrici, anche se per un un periodo molto limitato com’è stato in quest’occasione e che quindi, in vista del prossimo anno, è assolutamente necessario trovare soluzioni alternative che passino proprio da questa mediazione sociale e che non comportino la chiusura delle fontane"

Il consigliere Tomassini si dichiara insoddisfatto.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:22
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