QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'IMMOBILE EX STAVECO
L'assessore ai Lavori pubblici Luca Rizzo Nervo ha risposto alle domande di attualità presentate oggi dai consiglieri Daniele Carella, Michele Facci e Marco Lisei nel corso del Question time sull'area ex Staveco.
La domanda d'attualità del consig...
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L'assessore ai Lavori pubblici Luca Rizzo Nervo ha risposto alle domande di attualità presentate oggi dai consiglieri Daniele Carella, Michele Facci e Marco Lisei nel corso del Question time sull'area ex Staveco.
La domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella (PdL):
"Il sottoscritto Consigliere Comunale Daniele Carella,
in merito a quanto accaduto nella giornata del 5 settembre in viale Panzacchi, ovvero il distacco e il crollo di una parte del cornicione dell'edificio appartenente all'area ex-militare ivi presente,
Domanda:
1) Esiste una monitorizzazione della situazione del territorio della città, che fotografi la situazione, in ordine alle situazioni di reale e/o potenziale condizione di sicurezza statica del patrimonio immobiliare pubblico e privato?
2) Se esiste quanto chiesto nel punto 1,qual' è lo stato dell'arte della sicurezza strutturale del nostro territorio?
3) Se non esiste quanto chiesto nel punto 1, si intende ugualmente effettuare una puntuale monitorizzazione a questo scopo?
In che maniera e con quali tempi?
A titolo di contributo dello scrivente si aggiunge:
4) Non si ritiene che potrebbe essere utile, approfittando dell'attuale effettuando censimento, monitorare la città su quegli aspetti non contemplati dal censimento stesso, ma che sarebbero sicuramente importanti per conoscere al meglio possibile le sue condizioni attuali sotto molteplici aspetti?
Ovvero, avendo già tante persone in giro sul territorio, non potrebbero le stesse, opportunamente formate e attrezzate, raccogliere e catalogare altre informazioni su Bologna, che sarebbero estremamente proficue per l'Amministrazione, al fine di progettare e programmare eventuali interventi sulla città, di qualsiasi tipo e nei vari settori?"
La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (PdL):
"In relazione al cedimento del cornicione dell'ex area Staveco, il Consigliere comunale PDL Michele Facci chiede al Sindaco:
quali siano state le effettive cause del crollo della struttura; quali siano le misure di controllo e salvaguardia – dal punto di vista della sicurezza e della pubblica incolumità - delle strutture ex militari presenti in città; quale sia lo stato attuale dell'iter tecnico-ammministrativo per il passaggio delle strutture militari al patrimonio comunale; se l'Amministrazione comunale abbia effettuato o meno un censimento delle strutture pubbliche con rischio di cedimento strutturale, anche solo parziale, e, se sì, quali siano gli immobili interessati e le azioni che si intendono intraprendere"
La domanda d'attualità del consigliere Marco Lisei (PdL):
"Il sottoscritto Consigliere Comunale marco Lisei, premesso che mercoledì 5 ottobre u.s. è crollato un tratto di cornicione di circa 8 metri dall'immobile dell'Ex Staveco di proprietà del Demanio pone la seguente domanda d'attualità per conoscere:
se la situazione di pericolo era stata precedentemente segnala dai cittadini o rilevata dall'Amministrazione o da altre realtà quali i Vigili del Fuoco o Polizia Municipale; se l'Amministrazione si sia mai attivata per un monitoraggio sulle condizioni degli immobili dell'ex Area Staveco e delle altre aree militari; se l'Amministrazione si sia mai attivata con il Demanio al fine di ordinare una conservazione del bene e la prevenzione in merito a possibili rischi quale quello verificatosi il 5 ottobre; quali siano gli intendimenti dell'Amministrazione in merito all'area Staveco e se esiste un progetto per la stessa; se è stata presa in considerazione la fattibilità della realizzazione in tale area della "Cittadella Giudiziaria" alla luce anche dello spreco di risorse per l'attuale collocazione a Palazzo Pizzardi.
La risposta dell'assessore ai Lavori Pubblici e Protezione Civile Luca Rizzo Nervo:
"Il Settore lavori pubblici del Comune di Bologna al momento non è ancora in grado di conoscere le cause che hanno determinato il crollo del cornicione. E non ci sono accordi convenzionali che conferiscono al Comune di Bologna il controllo e la salvaguardia delle aree militari in città. Non ho detto che è impossibile, anzi è doveroso, che il Comune di Bologna abbia un’attenzione e un controllo rispetto all’incolumità dei cittadini e delle strutture presenti in città. Ciò che ho detto è che era del tutto impossibile che si potesse dedicare delle strutture dell’amministrazione comunale per controllare tutti gli edifici, pubblici e privati, presenti nel Comune di Bologna, tutto ciò dovrebbe passare dalla disponibilità dei privati.
Non è tra le competenze del Comune il monitoraggio e il presidio della staticità degli immobili di proprietà privata e pubblica di altri enti, per i quali vale quanto previsto dal Codice civile in materia di responsabilità: è competente la proprietà. Anche per quanto riguarda il monitoraggio relativo a fenomeni generali di carattere ambientale, quale ad esempio il controllo della subsidenza, le attività da questi derivanti devono essere poste in capo alle proprietà privata che devono, facendo riferimento a propri tecnici, adottare le soluzioni che ritengono più idonei.
Tuttavia il Settore lavori pubblici dispone un’unità dedicata, svolge la funzione – tra le altre – di presidio della pubblica e privata incolumità dei cittadini nel merito della certificazione e prevenzione di incendi e delle criticità conseguenti alla collabenza parziale degli edifici. In tal senso l’ufficio opera adottando provvedimenti amministrativi ex art. 107 del Decreto legislativo 2067/2000 oppure proponendo l’adozione di ordinanze contingibili ed esigenti nei confronti dei privati che non adempiono alla normativa antincendio, oppure alla manutenzione dei fabbricati quali, per incuria, vengono a generare condizioni di pericolo. Tale attività sono intraprese dall’ufficio dei Lavori pubblici a fronte di una collaborazione molto attiva con il Comando dei Vigili del Fuoco, che inoltra la segnalazione a seguito dei sopralluoghi svolti sul territorio e di concerto con il Prefetto. Talvolta pervengono segnalazioni di privati, nel qual caso vengono attivati sopralluoghi, i tecnici preposti vanno personalmente a verificare gli elementi visibili di pericolo, c’è però un problema: questi tecnici non possono avere accesso nelle proprietà private se non su sollecitazione dei proprietari stessi. Arrivano anche segnalazioni da parte della Polizia Municipale, che rileva pericoli potenziali su strada, segnalazioni che vengono puntualmente affrontate; vengono emessi provvedimenti ordinativi quando si evidenziano situazioni che possono generare pericolo per la sicurezza pubblica e privata. I titolari a quel punto sono diffidati alla nomina di tecnici specializzati in grado di avviare il percorso necessario al ripristino di sicurezza dei luoghi; il provvedimento si chiude quando la proprietà certifica le condizioni richieste.
Per quanto riguarda gli intendimenti che l’amministrazione ha sull’area ex Staveco, ricordo che l’area fa parte dei 19 comparti ex militari dismessi e resi disponibili dallo Stato a seguito del protocollo d’intesa tra il ministero delle Finanze, l’Agenzia del Demanio e il Comune di Bologna che si è realizzato nel maggio del 2007. Queste 19 aree sono in seguito entrate a far parte del Programma unitario di valorizzazione (Puv) per valorizzare unitariamente, attraverso idonei cambi di destinazione d’uso, in coerenza con gli indirizzi di sviluppo territoriale contenuti nel Psc, il consistenze portafoglio di immobili pubblici. E’ stato istituito un tavolo tecnico operativo per arrivare ad uno studio di fattibilità complessivo, al termine del quale nel marzo 2009 è stata sottoscritta un’intesa istituzionale tra Comune di Bologna e Agenzia del Demanio. L’amministrazione comunale ha poi predisposto un apposito Piano operativo comunale (Poc) da approvarsi entro 15 mesi dalla sottoscrizione dell’intesa e garantire il Puv con il Regolamento edilizio ed urbanistico in corso di approvazione. Si è poi reso necessario un accordo integrativo al protocollo che data 7 ottobre 2010 per definire alcuni aspetti operativi della trasformazione delle aree, suddividendo i 19 compendi in due gruppi: beni da attuare mediante interventi edilizi diretti o piani urbanistici attuativi e beni da valorizzare attraverso il Poc. La Staveco fa parte del secondo gruppo, per il quale si è deciso di rimandare l’alienazione al Poc.
Sulla proposta della Cittadella giudiziaria nell'area Staveco ricordo che l’Agenzia del Demanio non ha valutato la possibilità di realizzarla, tra gli alti usi consentiti però ci sono anche quelli di carattere direzionali e dunque non è esclusa una destinazione di questo genere. Al momento non c’è uno specifico progetto".
I consiglieri Carella, Facci, e Lisei si dichiarano: non soddisfatti.
La domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella (PdL):
"Il sottoscritto Consigliere Comunale Daniele Carella,
in merito a quanto accaduto nella giornata del 5 settembre in viale Panzacchi, ovvero il distacco e il crollo di una parte del cornicione dell'edificio appartenente all'area ex-militare ivi presente,
Domanda:
1) Esiste una monitorizzazione della situazione del territorio della città, che fotografi la situazione, in ordine alle situazioni di reale e/o potenziale condizione di sicurezza statica del patrimonio immobiliare pubblico e privato?
2) Se esiste quanto chiesto nel punto 1,qual' è lo stato dell'arte della sicurezza strutturale del nostro territorio?
3) Se non esiste quanto chiesto nel punto 1, si intende ugualmente effettuare una puntuale monitorizzazione a questo scopo?
In che maniera e con quali tempi?
A titolo di contributo dello scrivente si aggiunge:
4) Non si ritiene che potrebbe essere utile, approfittando dell'attuale effettuando censimento, monitorare la città su quegli aspetti non contemplati dal censimento stesso, ma che sarebbero sicuramente importanti per conoscere al meglio possibile le sue condizioni attuali sotto molteplici aspetti?
Ovvero, avendo già tante persone in giro sul territorio, non potrebbero le stesse, opportunamente formate e attrezzate, raccogliere e catalogare altre informazioni su Bologna, che sarebbero estremamente proficue per l'Amministrazione, al fine di progettare e programmare eventuali interventi sulla città, di qualsiasi tipo e nei vari settori?"
La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (PdL):
"In relazione al cedimento del cornicione dell'ex area Staveco, il Consigliere comunale PDL Michele Facci chiede al Sindaco:
quali siano state le effettive cause del crollo della struttura; quali siano le misure di controllo e salvaguardia – dal punto di vista della sicurezza e della pubblica incolumità - delle strutture ex militari presenti in città; quale sia lo stato attuale dell'iter tecnico-ammministrativo per il passaggio delle strutture militari al patrimonio comunale; se l'Amministrazione comunale abbia effettuato o meno un censimento delle strutture pubbliche con rischio di cedimento strutturale, anche solo parziale, e, se sì, quali siano gli immobili interessati e le azioni che si intendono intraprendere"
La domanda d'attualità del consigliere Marco Lisei (PdL):
"Il sottoscritto Consigliere Comunale marco Lisei, premesso che mercoledì 5 ottobre u.s. è crollato un tratto di cornicione di circa 8 metri dall'immobile dell'Ex Staveco di proprietà del Demanio pone la seguente domanda d'attualità per conoscere:
se la situazione di pericolo era stata precedentemente segnala dai cittadini o rilevata dall'Amministrazione o da altre realtà quali i Vigili del Fuoco o Polizia Municipale; se l'Amministrazione si sia mai attivata per un monitoraggio sulle condizioni degli immobili dell'ex Area Staveco e delle altre aree militari; se l'Amministrazione si sia mai attivata con il Demanio al fine di ordinare una conservazione del bene e la prevenzione in merito a possibili rischi quale quello verificatosi il 5 ottobre; quali siano gli intendimenti dell'Amministrazione in merito all'area Staveco e se esiste un progetto per la stessa; se è stata presa in considerazione la fattibilità della realizzazione in tale area della "Cittadella Giudiziaria" alla luce anche dello spreco di risorse per l'attuale collocazione a Palazzo Pizzardi.
La risposta dell'assessore ai Lavori Pubblici e Protezione Civile Luca Rizzo Nervo:
"Il Settore lavori pubblici del Comune di Bologna al momento non è ancora in grado di conoscere le cause che hanno determinato il crollo del cornicione. E non ci sono accordi convenzionali che conferiscono al Comune di Bologna il controllo e la salvaguardia delle aree militari in città. Non ho detto che è impossibile, anzi è doveroso, che il Comune di Bologna abbia un’attenzione e un controllo rispetto all’incolumità dei cittadini e delle strutture presenti in città. Ciò che ho detto è che era del tutto impossibile che si potesse dedicare delle strutture dell’amministrazione comunale per controllare tutti gli edifici, pubblici e privati, presenti nel Comune di Bologna, tutto ciò dovrebbe passare dalla disponibilità dei privati.
Non è tra le competenze del Comune il monitoraggio e il presidio della staticità degli immobili di proprietà privata e pubblica di altri enti, per i quali vale quanto previsto dal Codice civile in materia di responsabilità: è competente la proprietà. Anche per quanto riguarda il monitoraggio relativo a fenomeni generali di carattere ambientale, quale ad esempio il controllo della subsidenza, le attività da questi derivanti devono essere poste in capo alle proprietà privata che devono, facendo riferimento a propri tecnici, adottare le soluzioni che ritengono più idonei.
Tuttavia il Settore lavori pubblici dispone un’unità dedicata, svolge la funzione – tra le altre – di presidio della pubblica e privata incolumità dei cittadini nel merito della certificazione e prevenzione di incendi e delle criticità conseguenti alla collabenza parziale degli edifici. In tal senso l’ufficio opera adottando provvedimenti amministrativi ex art. 107 del Decreto legislativo 2067/2000 oppure proponendo l’adozione di ordinanze contingibili ed esigenti nei confronti dei privati che non adempiono alla normativa antincendio, oppure alla manutenzione dei fabbricati quali, per incuria, vengono a generare condizioni di pericolo. Tale attività sono intraprese dall’ufficio dei Lavori pubblici a fronte di una collaborazione molto attiva con il Comando dei Vigili del Fuoco, che inoltra la segnalazione a seguito dei sopralluoghi svolti sul territorio e di concerto con il Prefetto. Talvolta pervengono segnalazioni di privati, nel qual caso vengono attivati sopralluoghi, i tecnici preposti vanno personalmente a verificare gli elementi visibili di pericolo, c’è però un problema: questi tecnici non possono avere accesso nelle proprietà private se non su sollecitazione dei proprietari stessi. Arrivano anche segnalazioni da parte della Polizia Municipale, che rileva pericoli potenziali su strada, segnalazioni che vengono puntualmente affrontate; vengono emessi provvedimenti ordinativi quando si evidenziano situazioni che possono generare pericolo per la sicurezza pubblica e privata. I titolari a quel punto sono diffidati alla nomina di tecnici specializzati in grado di avviare il percorso necessario al ripristino di sicurezza dei luoghi; il provvedimento si chiude quando la proprietà certifica le condizioni richieste.
Per quanto riguarda gli intendimenti che l’amministrazione ha sull’area ex Staveco, ricordo che l’area fa parte dei 19 comparti ex militari dismessi e resi disponibili dallo Stato a seguito del protocollo d’intesa tra il ministero delle Finanze, l’Agenzia del Demanio e il Comune di Bologna che si è realizzato nel maggio del 2007. Queste 19 aree sono in seguito entrate a far parte del Programma unitario di valorizzazione (Puv) per valorizzare unitariamente, attraverso idonei cambi di destinazione d’uso, in coerenza con gli indirizzi di sviluppo territoriale contenuti nel Psc, il consistenze portafoglio di immobili pubblici. E’ stato istituito un tavolo tecnico operativo per arrivare ad uno studio di fattibilità complessivo, al termine del quale nel marzo 2009 è stata sottoscritta un’intesa istituzionale tra Comune di Bologna e Agenzia del Demanio. L’amministrazione comunale ha poi predisposto un apposito Piano operativo comunale (Poc) da approvarsi entro 15 mesi dalla sottoscrizione dell’intesa e garantire il Puv con il Regolamento edilizio ed urbanistico in corso di approvazione. Si è poi reso necessario un accordo integrativo al protocollo che data 7 ottobre 2010 per definire alcuni aspetti operativi della trasformazione delle aree, suddividendo i 19 compendi in due gruppi: beni da attuare mediante interventi edilizi diretti o piani urbanistici attuativi e beni da valorizzare attraverso il Poc. La Staveco fa parte del secondo gruppo, per il quale si è deciso di rimandare l’alienazione al Poc.
Sulla proposta della Cittadella giudiziaria nell'area Staveco ricordo che l’Agenzia del Demanio non ha valutato la possibilità di realizzarla, tra gli alti usi consentiti però ci sono anche quelli di carattere direzionali e dunque non è esclusa una destinazione di questo genere. Al momento non c’è uno specifico progetto".
I consiglieri Carella, Facci, e Lisei si dichiarano: non soddisfatti.