QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL TECNOPOLO
L’area ex BAT è stata acquisita dalla Regione Emilia-Romagna per un costo di 21 milioni di euro. Gli Enti locali non hanno erogato elargizioni contributive. La Provincia di Bologna ha finanziato attività formative per la riconversione da lav...
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L’area ex BAT è stata acquisita dalla Regione Emilia-Romagna per un costo di 21 milioni di euro. Gli Enti locali non hanno erogato elargizioni contributive. La Provincia di Bologna ha finanziato attività formative per la riconversione da lavoratori della ex BAT per un totale di 334.919 euro. Il Comune di Bologna non ha contribuito. Così, Patrizia Gabellini, assessore comunale con delega all'Urbanistica, oggi in Question time, ha risposto alla domanda del consigliere Michele Facci (Pdl) relativamente al Tecnopolo.
La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (Pdl):
"Il sottoscritto consigliere comunale, alla luce della dichiarazioni rilasciate sulla stampa cittadini in data odierna relativamente al Tecnopolo pone la seguente domanda d'attualità per conoscere:
1. quanti contributi la società Bv Tech srl ha ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia e dal Comune di Bologna sino ad oggi;
2. quale era l'originario piano industriale di Bv Tech rispetto alla ex BAT di Bologna, e se lo stesso si è concretizzato o meno;
3. se a fronte delle elargizioni contributive degli Enti locali, erano previsti vincoli occupazionali da rispettare da parte della Bv Tech srl;
4. quali sono stati gli effettivi risultati dell'attività svolta da Bv Tech rispetto alla formazione/riconversione dei lavoratori: in particolare, quanti ex lavoratori della BAT hanno mantenuto una regolare occupazione, e quanti invece no;
5. quali sono gli intendimenti degli Enti locali in ordine ai rapporti con Bv Tech, e quali le prospettive future dell’azienda.
6. Quant'è costata agli Enti locali l’acquisizione dell’area ex BAT, sia per quanto riguarda l'acquisto dell'area, sia per quanto riguarda gli arredi e le spese accessorie".
La risposta dell'assessore all'Urbanistica Patrizia Gabellini:
"Rispondo alle domande procedendo con ordine:
1. Quanti contributi la società Bv Tech srl ha ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia e dal Comune di Bologna sino ad oggi:
Da parte della Regione c'è stato un contratto di comodato per il periodo di permanenza presso alcuni uffici della palazzina direzionale della manifattura (indicativamente dal gennaio 2009 all'autunno 2010); in questo periodo è stata anche realizzata anche l’attività formativa per i lavoratori che era prevista per il passaggio alla Bv Tech.
Per quel che riguarda invece la Provincia di Bologna, il contributo ha riguardato le attività formativa dei lavoratori. Complessivamente per la riconversione da lavoratori della ex BAT sono state finanziate attività formative per un totale di 334.919 euro, che provengono da fondi FSE della Comunità europea. In particolare sono state finanziate due attività formative per un totale pari a 196.807,20 euro con finanziamenti dell'Asse Adattabilità su un'azione per l'innovazione tecnologica e organizzativa. E due attività per euro 138.112 con modalità just in time per rispondere per rispondere celermente alle situazioni di crisi e/o di riorganizzazione aziendale. Premessa indispensabile per il finanziamento su questa linea di azione è avere un accordo firmato dalle parti sociali così come era stato fatto. Complessivamente attraverso questi canali la Provincia ha sostenuto attività di riconversione lavorativa per lavoratori che erano impegnati nella ex BAT e che sono stati rilevati in qualche modo dalla Bv Tech.
Il Comune invece non ha contribuito, a meno che non si voglia considerare un contributo dato dal fatto che nel corso del 2010 la caldaia della manifattura si è rotta, e per un mese le attività formative della Bv Tech sono state realizzate in aule messe a disposizione gratuitamente dal Comune.
2. Quale era l’originario piano industriale di Bv Tech rispetto alla ex BAT di Bologna, e se lo stesso si è concretizzato o meno:
Bv tech ricerca prevedeva di realizzare attività di studio, progettazione, realizzazione, sviluppo, vendita e assistenza in Italia e all’estero di progetti e sistemi per trasmissioni dati e segnali, di programmi elettronici e di procedure per informatica, quindi un'attività decisamente diversa da quella che i lavoratori dell'ex BAT facevano. L'attività formativa per l’acquisizione delle competenze si è conclusa, il piano industriale si è concretizzato e sono in corso alcune commesse, probabilmente non sufficienti a saturare la forza lavoro, poiché l'azienda ha utilizzato nel corso del 2010 la cassa integrazione ordinaria, che ha lo scopo di coprire cali temporanei di ordini. Il 12 ottobre 2011 l'azienda ha siglato a Roma presso il Ministero del Lavoro un verbale di mancato accordo per una cassa integrazione per cessazione di attività. La cassa integrazione copre per un anno, potrebbe essere anche per due, i lavoratori interessati.
3. Se a fronte delle elargizioni contributive degli Enti locali, erano previsti vincoli occupazionali da rispettare da parte della Bv Tech:
Come ho spiegato prima gli Enti Locali non hanno erogato "elargizioni contributive", ma hanno finanziato attività di riqualificazione dei lavoratori. Le quattro attività finanziate rispondevano pienamente ai criteri previsti per l’accesso al finanziamento del Fondo Sociale Europeo e della Regione Emilia-Romagna.
4. Quali sono stati gli effettivi risultati di questa attività, in particolare quanti ex lavoratori della BAT hanno mantenuto una regolare occupazione, e quanti invece no:
Ad oggi i lavoratori sono tutti occupati presso Bv Tech, ad eccezione di quelli che hanno cessato volontariamente il rapporto di lavoro. Nel passaggio da BAT a Bv Tech è stata incentivata l'uscita con contributo medio di 12.000 euro per cui dei 75 dipendenti di BAT di allora oggi ne sono rimasti 58. La situazione attuale di cassa integrazione straordinaria, per un anno, probabilmente due, impedisce il licenziamento dei lavoratori.
5. Quali sono gli intendimenti degli Enti locali in ordine ai rapporti con Bv Tech, e quali le prospettive future dell'azienda:
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto a Regione, Provincia e Comune la convocazione di un tavolo per l'esame della situazione, che a breve verrà convocato dalla Regione. L'ultimo incontro del 25 ottobre si è concluso con l'impegno ad un aggiornamento a metà novembre per esaminare le proposte di ricollocazione dei lavoratori in termini di tempi e di mansioni. In tale occasione si è chiesto a Bv Tech di presentare un nuovo piano industriale.
6. Quanto è costata tutta l'operazione sia per quanto riguarda l’acquisto dell’area, sia per quanto riguarda gli arredi e le spese accessorie:
L’area ex BAT è stata acquisita dalla Regione per un costo di 21 milioni di euro, invece non risultano spese per arredi di alcun tipo".
Il consigliere Facci si è dichiarato soddisfatto.
La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (Pdl):
"Il sottoscritto consigliere comunale, alla luce della dichiarazioni rilasciate sulla stampa cittadini in data odierna relativamente al Tecnopolo pone la seguente domanda d'attualità per conoscere:
1. quanti contributi la società Bv Tech srl ha ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia e dal Comune di Bologna sino ad oggi;
2. quale era l'originario piano industriale di Bv Tech rispetto alla ex BAT di Bologna, e se lo stesso si è concretizzato o meno;
3. se a fronte delle elargizioni contributive degli Enti locali, erano previsti vincoli occupazionali da rispettare da parte della Bv Tech srl;
4. quali sono stati gli effettivi risultati dell'attività svolta da Bv Tech rispetto alla formazione/riconversione dei lavoratori: in particolare, quanti ex lavoratori della BAT hanno mantenuto una regolare occupazione, e quanti invece no;
5. quali sono gli intendimenti degli Enti locali in ordine ai rapporti con Bv Tech, e quali le prospettive future dell’azienda.
6. Quant'è costata agli Enti locali l’acquisizione dell’area ex BAT, sia per quanto riguarda l'acquisto dell'area, sia per quanto riguarda gli arredi e le spese accessorie".
La risposta dell'assessore all'Urbanistica Patrizia Gabellini:
"Rispondo alle domande procedendo con ordine:
1. Quanti contributi la società Bv Tech srl ha ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia e dal Comune di Bologna sino ad oggi:
Da parte della Regione c'è stato un contratto di comodato per il periodo di permanenza presso alcuni uffici della palazzina direzionale della manifattura (indicativamente dal gennaio 2009 all'autunno 2010); in questo periodo è stata anche realizzata anche l’attività formativa per i lavoratori che era prevista per il passaggio alla Bv Tech.
Per quel che riguarda invece la Provincia di Bologna, il contributo ha riguardato le attività formativa dei lavoratori. Complessivamente per la riconversione da lavoratori della ex BAT sono state finanziate attività formative per un totale di 334.919 euro, che provengono da fondi FSE della Comunità europea. In particolare sono state finanziate due attività formative per un totale pari a 196.807,20 euro con finanziamenti dell'Asse Adattabilità su un'azione per l'innovazione tecnologica e organizzativa. E due attività per euro 138.112 con modalità just in time per rispondere per rispondere celermente alle situazioni di crisi e/o di riorganizzazione aziendale. Premessa indispensabile per il finanziamento su questa linea di azione è avere un accordo firmato dalle parti sociali così come era stato fatto. Complessivamente attraverso questi canali la Provincia ha sostenuto attività di riconversione lavorativa per lavoratori che erano impegnati nella ex BAT e che sono stati rilevati in qualche modo dalla Bv Tech.
Il Comune invece non ha contribuito, a meno che non si voglia considerare un contributo dato dal fatto che nel corso del 2010 la caldaia della manifattura si è rotta, e per un mese le attività formative della Bv Tech sono state realizzate in aule messe a disposizione gratuitamente dal Comune.
2. Quale era l’originario piano industriale di Bv Tech rispetto alla ex BAT di Bologna, e se lo stesso si è concretizzato o meno:
Bv tech ricerca prevedeva di realizzare attività di studio, progettazione, realizzazione, sviluppo, vendita e assistenza in Italia e all’estero di progetti e sistemi per trasmissioni dati e segnali, di programmi elettronici e di procedure per informatica, quindi un'attività decisamente diversa da quella che i lavoratori dell'ex BAT facevano. L'attività formativa per l’acquisizione delle competenze si è conclusa, il piano industriale si è concretizzato e sono in corso alcune commesse, probabilmente non sufficienti a saturare la forza lavoro, poiché l'azienda ha utilizzato nel corso del 2010 la cassa integrazione ordinaria, che ha lo scopo di coprire cali temporanei di ordini. Il 12 ottobre 2011 l'azienda ha siglato a Roma presso il Ministero del Lavoro un verbale di mancato accordo per una cassa integrazione per cessazione di attività. La cassa integrazione copre per un anno, potrebbe essere anche per due, i lavoratori interessati.
3. Se a fronte delle elargizioni contributive degli Enti locali, erano previsti vincoli occupazionali da rispettare da parte della Bv Tech:
Come ho spiegato prima gli Enti Locali non hanno erogato "elargizioni contributive", ma hanno finanziato attività di riqualificazione dei lavoratori. Le quattro attività finanziate rispondevano pienamente ai criteri previsti per l’accesso al finanziamento del Fondo Sociale Europeo e della Regione Emilia-Romagna.
4. Quali sono stati gli effettivi risultati di questa attività, in particolare quanti ex lavoratori della BAT hanno mantenuto una regolare occupazione, e quanti invece no:
Ad oggi i lavoratori sono tutti occupati presso Bv Tech, ad eccezione di quelli che hanno cessato volontariamente il rapporto di lavoro. Nel passaggio da BAT a Bv Tech è stata incentivata l'uscita con contributo medio di 12.000 euro per cui dei 75 dipendenti di BAT di allora oggi ne sono rimasti 58. La situazione attuale di cassa integrazione straordinaria, per un anno, probabilmente due, impedisce il licenziamento dei lavoratori.
5. Quali sono gli intendimenti degli Enti locali in ordine ai rapporti con Bv Tech, e quali le prospettive future dell'azienda:
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto a Regione, Provincia e Comune la convocazione di un tavolo per l'esame della situazione, che a breve verrà convocato dalla Regione. L'ultimo incontro del 25 ottobre si è concluso con l'impegno ad un aggiornamento a metà novembre per esaminare le proposte di ricollocazione dei lavoratori in termini di tempi e di mansioni. In tale occasione si è chiesto a Bv Tech di presentare un nuovo piano industriale.
6. Quanto è costata tutta l'operazione sia per quanto riguarda l’acquisto dell’area, sia per quanto riguarda gli arredi e le spese accessorie:
L’area ex BAT è stata acquisita dalla Regione per un costo di 21 milioni di euro, invece non risultano spese per arredi di alcun tipo".
Il consigliere Facci si è dichiarato soddisfatto.