QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'EMERGENZA SFRATTI
L'assessore alle Politiche abitative Riccardo Malagoli ha risposto, nella seduta odierna di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sull'emergenza sfratti.
La domanda d'attualità della consigliera M...
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L'assessore alle Politiche abitative Riccardo Malagoli ha risposto, nella seduta odierna di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sull'emergenza sfratti.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"Dalla stampa cittadina emerge un quadro preoccupante sull'aumento delle famiglie che non sono in grado di pagare l'affitto di casa e vengono sfrattate. A questo proposito si chiede al Signor Sindaco e alla Giunta di sapere se e quali politiche siano o verranno messe in campo per sostenere coloro che non sono in grado di pagare l'affitto di casa."
La risposta dell'assessore alle Politiche abitative Riccardo Malagoli:
"Siamo partiti nel giugno del 2011 facendo un'analisi sul primo protocollo antisfratti, che la Prefettura aveva firmato con la Commissario Cancellieri, e che aveva dato dei risultati veramente difficili da commentare e nessun processo era stato attivato. A partire da questo insuccesso, ci siamo messi a pensare, assieme a Licciardo del Tribunale, insieme alle associazioni degli inquilini, dei proprietari e alle banche e fondazioni, sul modo di concretizzare la possibilità per i cittadini che avevano un'emergenza sfratto di accedere a questi fondi. Alla fine di questa riflessione, abbiamo sottoscritto il protocollo antisfratti che l'anno scorso ha visto 92 istanze protocollate, 68 ammissioni alle pratiche con i requisiti idonei, 19 dinieghi, di cui 16 da parte degli istituti di credito. Ci sono ancora 5 istruttorie in corso e 19 concessioni di accordi stipulati, per un totale di 41.044 euro.
La presenza dell'ufficio casa del Comune assieme ai sindacati, ha permesso di fare delle valutazioni ulteriori e a proporre al tavolo della Prefettura alcune modifiche che sono state condivise sia dalla Regione che dalla Provincia e che sono ora oggetto di istruttoria da parte della Prefettura.
Secondo l'analisi che abbiamo fatto, c'erano due questioni che impedivano una maggiore accessibilità. La prima era che il protocollo era limitato esclusivamente alle persone che entravano in crisi o per la perdita del lavoro o per contingenze economiche del momento. La seconda era che veniva erogato il 50% a fondo perduto fino a 4.000 euro, importo che si è rivelato inadeguato a consentire all'inquilino di fare fronte all'alla propria quota di un quarto. La proposta che si sta discutendo in questi giorni in un confronto continuo con tutte le parti coinvolte, è di portare il contributo pubblico al 65% e ad aprire a tutte le categorie di persone che sono in questo momento in difficoltà e in morosità di sfratto la possibilità di accedere a questo protocollo. Una ulteriore possibilità prevede di avviare una transazione con il proprietario ed avere due terzi della caparra per il nuovo affitto a disposizione per l'inquilino che decida di lasciare l'appartamento in accordo con il proprietario per accedere a un nuovo appartamento, dove appunto viene chiesta mediamente una caparra di tre mesi, che spesso non è nelle disponibilità di chi si trova momentaneamente in crisi. Questa possibilità riguarda anche categorie, quali i pensionati, che possono trovarsi in difficoltà economica indipendentemente dalla crisi e può permetterci di tutelare meglio più situazioni.
Le politiche abitative in questo momento scontano molto la difficoltà economica e tutto il lavoro che stiamo facendo, dal microcredito per l'affitto, che sta avendo un buon risultato, a questo ampliamento del protocollo vanno in questa direzione. Inoltre, insieme alla Provincia, siamo intenzionati a rilanciare con contributi regionali l'AMA (Agenzia Metropolitana per l'Affitto), con un importante fondo di garanzia per i proprietari, affinché si sentano tutelati e mettano a disposizione un maggior numero di appartamenti.
Il mercato immobiliare vive una forte recessione, c'è difficoltà anche sul versanti affitti. Stiamo lavorando anche con le associazioni di inquilini e proprietari per arrivare a un accordo per l'abbassamento del canone concordato, cosa molto importante, visto che il canone applicato attualmente è un canone di mercato. Il canone concordato invece dovrebbe essere più basso. Stiamo lavorando in un contesto di forte crisi che richiede la volontà di tutti per uscire dall'impasse. Noi stiamo alacremente per ottenere risultati migliori di quanti ne ha dato sinora questo protocollo.
Aumenteremo il monte dei finanziamenti a fondo perduto, per dare più sostanza a questo protocollo, che si dovrebbe firmare in pochi giorni.
E' fondamentale il ruolo del Tribunale, che collabora strettamente con noi e ha fatto una proposta che sta diventando un caso si scuola sul piano nazionale, cioè quella di concentrare in un'unica seduta tutti gli sfratti e di fare questa mediazione anche attraverso la proposta il tribunale stesso. La presenza dei nostri uffici è centrale per avere questa possibilità della quale spesso, come abbiamo constatato negli anni, gli inquilini sono ignari. Il prefetto sta lavorando con l'ordine degli avvocati affinché assieme all'istanza dall'avvocato arrivi anche l'informazione su questa possibilità.
E' un lavoro in itinere che speriamo dia frutti maggiori nel tempo".
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"Dalla stampa cittadina emerge un quadro preoccupante sull'aumento delle famiglie che non sono in grado di pagare l'affitto di casa e vengono sfrattate. A questo proposito si chiede al Signor Sindaco e alla Giunta di sapere se e quali politiche siano o verranno messe in campo per sostenere coloro che non sono in grado di pagare l'affitto di casa."
La risposta dell'assessore alle Politiche abitative Riccardo Malagoli:
"Siamo partiti nel giugno del 2011 facendo un'analisi sul primo protocollo antisfratti, che la Prefettura aveva firmato con la Commissario Cancellieri, e che aveva dato dei risultati veramente difficili da commentare e nessun processo era stato attivato. A partire da questo insuccesso, ci siamo messi a pensare, assieme a Licciardo del Tribunale, insieme alle associazioni degli inquilini, dei proprietari e alle banche e fondazioni, sul modo di concretizzare la possibilità per i cittadini che avevano un'emergenza sfratto di accedere a questi fondi. Alla fine di questa riflessione, abbiamo sottoscritto il protocollo antisfratti che l'anno scorso ha visto 92 istanze protocollate, 68 ammissioni alle pratiche con i requisiti idonei, 19 dinieghi, di cui 16 da parte degli istituti di credito. Ci sono ancora 5 istruttorie in corso e 19 concessioni di accordi stipulati, per un totale di 41.044 euro.
La presenza dell'ufficio casa del Comune assieme ai sindacati, ha permesso di fare delle valutazioni ulteriori e a proporre al tavolo della Prefettura alcune modifiche che sono state condivise sia dalla Regione che dalla Provincia e che sono ora oggetto di istruttoria da parte della Prefettura.
Secondo l'analisi che abbiamo fatto, c'erano due questioni che impedivano una maggiore accessibilità. La prima era che il protocollo era limitato esclusivamente alle persone che entravano in crisi o per la perdita del lavoro o per contingenze economiche del momento. La seconda era che veniva erogato il 50% a fondo perduto fino a 4.000 euro, importo che si è rivelato inadeguato a consentire all'inquilino di fare fronte all'alla propria quota di un quarto. La proposta che si sta discutendo in questi giorni in un confronto continuo con tutte le parti coinvolte, è di portare il contributo pubblico al 65% e ad aprire a tutte le categorie di persone che sono in questo momento in difficoltà e in morosità di sfratto la possibilità di accedere a questo protocollo. Una ulteriore possibilità prevede di avviare una transazione con il proprietario ed avere due terzi della caparra per il nuovo affitto a disposizione per l'inquilino che decida di lasciare l'appartamento in accordo con il proprietario per accedere a un nuovo appartamento, dove appunto viene chiesta mediamente una caparra di tre mesi, che spesso non è nelle disponibilità di chi si trova momentaneamente in crisi. Questa possibilità riguarda anche categorie, quali i pensionati, che possono trovarsi in difficoltà economica indipendentemente dalla crisi e può permetterci di tutelare meglio più situazioni.
Le politiche abitative in questo momento scontano molto la difficoltà economica e tutto il lavoro che stiamo facendo, dal microcredito per l'affitto, che sta avendo un buon risultato, a questo ampliamento del protocollo vanno in questa direzione. Inoltre, insieme alla Provincia, siamo intenzionati a rilanciare con contributi regionali l'AMA (Agenzia Metropolitana per l'Affitto), con un importante fondo di garanzia per i proprietari, affinché si sentano tutelati e mettano a disposizione un maggior numero di appartamenti.
Il mercato immobiliare vive una forte recessione, c'è difficoltà anche sul versanti affitti. Stiamo lavorando anche con le associazioni di inquilini e proprietari per arrivare a un accordo per l'abbassamento del canone concordato, cosa molto importante, visto che il canone applicato attualmente è un canone di mercato. Il canone concordato invece dovrebbe essere più basso. Stiamo lavorando in un contesto di forte crisi che richiede la volontà di tutti per uscire dall'impasse. Noi stiamo alacremente per ottenere risultati migliori di quanti ne ha dato sinora questo protocollo.
Aumenteremo il monte dei finanziamenti a fondo perduto, per dare più sostanza a questo protocollo, che si dovrebbe firmare in pochi giorni.
E' fondamentale il ruolo del Tribunale, che collabora strettamente con noi e ha fatto una proposta che sta diventando un caso si scuola sul piano nazionale, cioè quella di concentrare in un'unica seduta tutti gli sfratti e di fare questa mediazione anche attraverso la proposta il tribunale stesso. La presenza dei nostri uffici è centrale per avere questa possibilità della quale spesso, come abbiamo constatato negli anni, gli inquilini sono ignari. Il prefetto sta lavorando con l'ordine degli avvocati affinché assieme all'istanza dall'avvocato arrivi anche l'informazione su questa possibilità.
E' un lavoro in itinere che speriamo dia frutti maggiori nel tempo".