QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL POLIAMBULATORIO PILASTRO


L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto questa mattina in sede di Question time all'interpellanza del consigliere Daniele Carella (Pdl) sullo smantellamento del Poliambulatorio Pilastro.

Interpellanza del consigliere Daniele Carella...

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L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto questa mattina in sede di Question time all'interpellanza del consigliere Daniele Carella (Pdl) sullo smantellamento del Poliambulatorio Pilastro.

Interpellanza del consigliere Daniele Carella (Pdl):

"A seguito della raccolta firme contro lo smantellamento del Poliambulatorio Pilastro si interpella l'Amministrazione per sapere cosa pensa e cosa pensi di fare e in quali tempi, in merito ai contenuti dell'esposto/petizione che è stato sottoscritto da circa 322 cittadini.
Si chiede inoltre se corrisponda al vero, che la struttura in oggetto voglia essere completamente chiusa da parte della USL e cosa si intenda fare da parte dall'Amministrazione per scongiurare che ciò avvenga".

Risposta dell'assessore allo Sport Luca Rizzo Nervo

"Ho la netta sensazione di aver risposto a questa domanda la settimana scorsa, probabilmente fatta da altro consigliere. Rispondo ulteriormente ben volentieri su questo tema, sempre nell'ottica di dare ai cittadini le informazioni corrette e puntuali su quanto avviene o avverrà.
Il tema del poliambulatorio Pilastro è oggetto della mia attenzione e della Giunta da vario tempo, anche su indicazione del presidente di quartiere Borsari che da sempre ci ha sottolineato come questo punto sanitario rappresenti un presidio insostituibile e importantissimo per un territorio delicato e come quindi come sia necessario che non venga meno. Devo dire che già nelle scorse settimane ho avuto modo di rassicurare l'aula e la città sul fatto che, nel pur necessario piano di riorganizzazione e rimodulazione della sanità cittadina, provinciale, regionale e nazionale, che deriva dal susseguirsi di decreti sulla spesa pubblica che richiederanno, ahimè in termini ancora non precisati, una rimodulazione dell'offerta, il poliambulatorio del Pilastro non verrà meno. Anzi, ciò che succederà è che la direzione dell'Azienda USL di Bologna sta conducendo con il Dipartimento di Cure primarie, il Dipartimento di Salute mentale e delle Dipendenze patologiche di Bologna e non solo, una riflessione sulla dislocazione delle Case della Salute e delle strutture territoriali in grado di garantire ai cittadini qualità ed efficienza dell'offerta di servizi sul territorio.
In questo caso, anche qui nell'ormai mitica riunione del Comitato di Distretto cui facevo riferimento anche prima, il direttore del distretto di Bologna, ha confermato come il Poliambulatorio Pilastro rimarrà, pur immaginando nella struttura di via Beroaldo una possibile dislocazione della Casa della Salute per quell'area territoriale, rimarrà comunque in funzione come presidio per la comunità del Pilastro.
Lei fa bene a ricordare come il Comune, pur fuori da competenze specifiche e in assenza di leve effettivamente forti in materia sanitaria, sia coinvolto. Spero di poter rassicurare lei e anche i cittadini che giustamente si riferiscono al Comune nel dire che tutto il processo di rimodulazione dell'offerta sanitaria è oggetto del governo delle istituzioni cittadine e provinciali, anche attraverso la sede della Conferenza Territoriale Socio- Sanitaria, che sta lavorando assieme alle Aziende cittadine perché questa rimodulazione, che potrà essere precisata solo quando ci daranno dei numeri precisi, non sia una resa alla spending review e quindi non si traduca solo in un venir meno o in un depauperamento dei servizi sociosanitari a cui Bologna è abituata, e di cui ha fatto un tratto identitario e caratterizzante la città.
E' bene precisare però che i dati di cui siamo in possesso, parlano solo per l'Azienda Sanitaria provinciale, di un taglio previsto dalle due manovre Tremonti e dall'ultima manovra Monti, pari al venir meno di 41 milioni di euro nella sola zona di Bologna. Non è un taglio è una forbice che si allarga fra la crescita dei bisogni e dei costi e le risorse disponibili. Le risorse disponibili rimangono inalterate, leggermente decurtate, mentre i costi, non per motivi di spreco ma per le caratteristiche delle tecnologie della sanità, si sviluppano tendenzialmente in crescita. Questa forbice arriverà nel 2012 a 41 milioni di euro. Aggiungo, e chiudo, che la parte relativa alla spending review fa riferimento ad un decreto arrivato a luglio, e quell'ulteriore ammanco produce degli effetti in un tempo molto breve, a fine anno, con una difficoltà ad affrontarlo in termini di programmazione. A tutto ciò, le istituzioni cittadine e provinciali, la Conferenza Territoriale Socio- Sanitaria, stanno cercando di rispondere pur nelle poche leve che hanno a disposizione".

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Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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