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QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA COLLOCAZIONE DI ISOLE SALVAGENTE SULLE STRADE CITTADINE


La vicesindaco Silvia Giannini ha letto in Aula la risposta dell'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, alle domande d'attualità dei consiglieri Daniele Carella (Pdl) e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla collocazione delle isole salva-gen...

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La vicesindaco Silvia Giannini ha letto in Aula la risposta dell'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, alle domande d'attualità dei consiglieri Daniele Carella (Pdl) e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla collocazione delle isole salva-gente nelle strade cittadine.

La domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella (Pdl):

"Premesso che, a seguito dell'incidente occorso a un cittadino che  alla guida del proprio scooter è caduto avendo urtato un'isola- salvagente, chiede all'Amministrazione quanti sono i manufatti del genere posati sulle varie strade della città, e se è vero che lo sono stati anche su strade la cui carreggiata è inferiore ai 12 metri.
Chiede anche come mai la maggioranza di essi non è sufficientemente segnalata alla vista degli utenti della strada e se questa oggettiva condizione, sussistente in genere, ma maggiormente con l'oscurità e con scarse condizioni di visibilità, non sia in contrasto col codice della strada.
Chiede inoltre come mai la maggioranza di questi manufatti ha il cordolo in massello avente lo spigolo vivo e non smussato.
Infine, chiede se non si ritenga necessario intervenire al fine di porre queste "opere" in condizioni di maggior sicurezza attiva e passiva a tutela dei ciclisti, dei motociclisti e pure dei conduttori delle altre tipologie veicolari".

La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord):

"Visti gli articoli di stampa relativi alle "isole salvagenti" presenti in città, si chiede al Sindaco e alla Giunta se non ritenga - alla luce anche dell'ultimo e mortale incidente accaduto in città - che la presenza di cordoli nel mezzo delle carreggiate delle strade di Bologna sia una politica urbanistica/mobilità assolutamente insicura;
se non ritenga che le scelte urbanistiche che si stanno realizzando in città non soltanto per le isole ecologiche ma anche per i nuovi tipi di marciapiedi (estremamente alti ed estremamente ampi in cemento non smussato) siano un pericolo non soltanto per le autovetture che circolano ma anche per i ciclisti e siano in netto contrasto con il suo programma di mandato relativamente al desiderio di abbassare il numero di incidenti mortali in città;
se non ritenga che le vernici catarifrangenti siano insufficienti a segnalare tali presenze che pertanto andrebbero illuminate magari con l'utilizzo di led;
se non ritenga che una città come la nostra che sta investendo tantissimo sul futuro tecnologico, debba ritrovarsi con una alta percentuale di incidenti causati da particolari scelte urbanistiche".

La risposta dell'assessore alla Mobilità Andrea Colombo, letta in Aula dalla vicesindaco Silvia Giannini:

"In riferimento alle domande d'attualità proposte dai Consiglieri Carella e Scarano, di cui si chiede la trattazione congiunta per l'evidente omogeneità di presupposto e argomento, l'Assessore alla mobilità Andrea Colombo precisa quanto segue.
Le isole “salvagente” o “mediane”, poste a centro strada a protezione di attraversamenti pedonali o ciclabili, sono dispositivi espressamente previsti e disciplinati dal Codice della Strada (D.lgs. n. 285/1992), agli articoli 3, comma 1, punto 42 e 45, nonché dal relativo Regolamento di Attuazione (D.P.R. n. 495/1992), agli art. 176 e 177.
A Bologna, le isole salvagente, o le banchine di fermata del trasporto pubblico ad esse in parte assimibilabili, in base ad un primo monitoraggio sono presenti sulle seguenti strade: Zanardi, Costa, Felsina, Dante, Barbieri, della Barca, Ferrarese, Panzini, Murri, Mattei, Zaccherini-Alvisi, dell'Arcoveggio, della Liberazione, Creti, Serlio, Beroaldo, Larga, Libia, Lincoln, Triumvirato, Irnerio, Mille, Marconi, Emilia Ponente, Mazzini, Emilia Levante. Alcune delle isole sono in effetti poste su vie con carreggiata di larghezza inferiore a 12 metri, ma ciò accade quando sia richiesto da specifici motivi ed esigenze di messa in sicurezza, ad esempio per gli intensi flussi veicolari che si registrano, o per la presenza di poli pubblici di particolare rilevanza come scuole, parchi, centri civici, etc., o ancora per incidenti gravi che si sono verificati in precedenza, e così via.
Le isole salvagente non costituiscono di per sé fattore di insicurezza per la circolazione stradale, se gli utenti della strada rispettano le regole previste dal Codice; al contrario, manovre o comportamenti scorretti, che prescindono dalle condizioni oggettive della sede stradale, possono diventare fonte di pericolo per gli stessi conducenti. A questo proposito, va segnalato l'obbligo di procedere mantenendosi verso il lato destro o al massimo al centro della propria corsia di marcia (dunque mai verso il lato sinistro di essa, né tantomeno a cavallo della linea di mezzeria). Parimenti, va ricordato il divieto di sorpasso di altri veicoli che si trovano in coda in prossimità di attraversamenti per consentire il passaggio dei pedoni. Ancora, va sottolineato l'obbligo di rispettare il limite di velocità di 50 km/h in città, prescritto anche perché permette al conducente di modificare in tempo la traiettoria o la velocità del mezzo qualora necessario. Ebbene, il rispetto di tutto quanto appena ricordato, salvo casi eccezionali, consente di evitare l'impatto con le isole in questione.
Le isole salvagente, piuttosto, costituiscono un'importante misura di protezione di pedoni, ciclisti, disabili e anziani, per almeno tre motivi fondamentali:
1) grazie al parziale restringimento della carreggiata stradale, le isole impongono ai veicoli a motore una significativa riduzione della velocità, che rappresenta com'è noto la prima causa di incidentalità, e impediscono altresì la sosta abusiva, sopra o subito prima delle strisce pedonali, che toglie la visibilità laterale;
2) tali isole, inoltre, consentono ai pedoni di compiere l'attraversamento in due fasi, potendo quindi verificare con calma l'eventuale sopraggiungere di veicoli prima da una parte e poi dall'altra, e soprattutto trovandosi protetti nel momento di massima esposizione ai flussi di traffico motorizzato, cioè a centro strada;
3) da ultimo, queste isole evitano fisicamente i sorpassi a sinistra in prossimità degli attraversamenti, fenomeno invero odioso che negli anni ha causato vari incidenti anche con esiti mortali per i pedoni, che rischiano di essere investiti dalle auto che, scartando a sinistra, sorpassano il veicolo che invece correttamente si è fermato.
A testimonianza e prova del fatto che le isole rappresentano un fattore di sicurezza per gli utenti deboli della strada, si può citare, quale primo esempio, un'elaborazione compiuta dal Comune di Bologna nell'anno 2010, dalla quale emerge che complessivamente, nelle tratte stradali dove sono state realizzate le isole salvagente, si è registrata una riduzione dell'incidentalità valutata in –26% del numero di incidenti, con –27% di feriti e –100% di morti.
In ogni caso, le isole salvagente sono realizzate da tempo in modo tale da prevenire quanto più possibile eventuali impatti da parte di veicoli motorizzati, e comunque, qualora si verifichino, a ridurne al minimo possibile gli effetti dannosi.
Con questa finalità, le isole sono ormai ovunque realizzate avendo cura di posare in opera soltanto cordoli in granito con spigolo smussato lavorati a punta mezzana, secondo standard di sicurezza ampiamente diffusi e impiegati d'altra parte anche nella costruzione dei marciapiedi. Inoltre, le isole sono corredate della segnaletica verticale e orizzontale prescritta dal Codice della strada, di tipo anche catarifrangente. Su alcune isole, in più rispetto a quanto strettamente prescritto dal Codice, sono stati posti, seppur non obbligatori, anche led a luce propria (marker stradali o occhi di gatto a led fotovoltaici), allo scopo di migliorare la visibilità del manufatto soprattutto in orario serale e notturno.
Tutte le informazioni e considerazioni fin qui riportate sono evidentemente di carattere generale. Per quanto riguarda, in specifico, l'incidente avvenuto alcuni giorni fa in via della Barca, si precisa che:
l'isola in questione, realizzata di recente nell'ambito di un progetto complessivo di tutela dei pedoni e degli utenti del trasporto pubblico nel quartiere Reno, aveva lo spigolo regolarmente smussato ed era attrezzata in via aggiuntiva con led a luce propria;
l'isola, inoltre, era evidenziata dalla necessaria segnaletica, in parte permanente e in parte temporanea, e sul lato dell'impatto era altresi provvisoriamente dotata di luce gialla intermittente tipo cantiere, in grado di aumentarne ulteriormente la visibilità;
infine, non è ovviamente possibile fornire in questo momento ulteriori dettagli, in quanto sono in corso tutti gli accertamenti prescritti dalla legge ad opera della Polizia municipale per ricostruire con precisione la dinamica e le cause di quanto accaduto, con particolare riferimento alla velocità tenuta dal motoveicolo al momento dell'incidente".


Il consigliere Carella si è dichiarato insoddisfatto.
La consigliera Scarano si è dichiarata insoddisfatta.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:16
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