QUESTION TIME, CHIARIMENTI SU CORDOLI E PENSILINE
L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla presenza di cordoli e pensiline pericolose. La risposta è stata letta in a...
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L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla presenza di cordoli e pensiline pericolose. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Riccardo Malagoli.
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord):
"Visti i recenti articoli di stampa relativi alla presenza di cordoli e pensiline pericolose sulle strade della città, si chiede alla Giunta se le isole salvagente o le banchine di fermate del trasporto pubblico presenti in Via Irnerio - Mille - Marconi - Mazzini - Emilia Levante sono state realizzate a seguito di una attenta analisi dei rilievi di traffico e delle statistiche di incidentalità che hanno portato a considerare le suddette Vie come "strade con presenza di incidentalità grave" come è avvenuto per Via Andrea Costa e Massarenti oppure sono state altre le motivazioni e in quest'ultimo caso si chiede di sapere quali siano;
se le motivazioni di cui sopra non sono imputabili a discorsi attinenti la sicurezza dei pedoni, si chiede il motivo per cui esse siano ancora presenti sulla carreggiata e quale ne sia l'effettiva utilità riscontrata e da parte di chi.
se non ritenga che affermare e cito testualmente da una Sua risposta: "Le isole salvagente non costituiscono di per sé fattore di insicurezza per la circolazione stradale, se gli utenti della strada rispettano le regole previste dal Codice" sia un modo molto semplicistico di non mettere in discussione le decisioni della Giunta in tema di mobilità urbana.
se non ritenga importante ed inderogabile effettuare una ricognizione su tutte le isole salvagente e sui cordoli presenti sulle nostre carreggiate al fine di verificarne l'effettiva visibilità anche in condizione di assenza di luce.
se l'amministrazione comunale nella persona del Sindaco o assessore delegato ha risposto alla lettera che la madre del ragazzo ricoverato nel reparto di rianimazione del Maggiore ha pubblicato su un quotidiano locale".
La risposta dell'assessore alla Mobilità Andrea Colombo letta in aula dall'assessore Malagoli:
"In riferimento alla domanda d’attualità in oggetto, l’Assessore alla mobilità Colombo precisa quanto segue.
La realizzazione delle banchine di fermata nell’ambito del progetto Civis è stata prevista con molteplici finalità: 1) migliorare e facilitare l’accessibilità al servizio di trasporto pubblico, consentendo la salita e la discesa degli autobus “a raso”, cioè senza gradini o dislivelli, a beneficio di disabili in carrozzina, anziani, genitori con passeggini e comunque persone con difficoltà di deambulazione; 2) impedire fisicamente fenomeni di sosta in doppia fila, che riducendo la visibilità o costringendo a manovre di scarto dei veicoli parcheggiati mettono in pericolo i pedoni e i ciclisti, e, inoltre, ostacolano o rallentano la circolazione dei mezzi pubblici e privati contribuendo a creare congestione; 3) aumentare la sicurezza stradale, sia perché proteggono i pedoni spezzando in due fasi l’attraversamento di strade molto larghe come Irnerio, Mille, Marconi, Emilia e Mazzini, sia perché è dimostrato che la riduzione della carreggiata disponibile, sempre comunque entro gli standard di legge, determina una diminuzione della velocità da parte dei conducenti di auto e moto.
Alla luce di tali obiettivi, le banchine e le isole salvagente realizzate rimangono dunque utili a prescindere e anche in assenza del mezzo Civis, come d’altra parte dimostra il fatto che siano ormai da due anni quotidianamente utilizzate da centinaia di autobus normali e migliaia di pedoni e utenti del trasporto pubblico.
Per quanto riguarda l’incidentalità, non è possibile in tempi così stretti, quali quelli delle domande d’attualità, avere a disposizione dati che richiedono significative elaborazioni. Si può però citare un dato, già reso pubblico proprio un anno fa in occasione del question time del 11 novembre 2011, dal quale risulta che su 1941 incidenti verificatisi nel territorio del Comune di Bologna nel 2010, soltanto uno aveva coinvolto una banchina connessa al progetto Civis. Pertanto il livello di incidenza di tali strutture poste a centro strada sull’incidentalità dei veicoli a motore è marginale, mentre, viceversa, è significativo il beneficio per la riduzione degli investimenti di pedoni, che ora sono maggiormente protetti.
Infatti, pur non essendo stato possibile elaborare i dati relativi in specifico alle banchine Civis, sono invece disponibili, perché frutto di una elaborazione che c’è stato modo di aggiornare proprio di recente, i dati in merito all’incidentalità in sette strade dove negli scorsi anni sono state realizzate isole salvagente (ci si riferisce a via Zanardi, via Ferrarese, via della Barca nel tratto tra via Saragat e via A. Costa, via Dante, via Barbieri, viale Felsina, via Panzini). Ebbene, in tali archi stradali la realizzazione delle isole mediane, secondo i dati fino al 31 dicembre 2011, ha consentito di diminuire globalmente gli incidenti del -26%, a cui si accompagna un -35% feriti e un -50% morti, in riferimento complessivo, è importante precisarlo, a tutti gli utenti della strada. Per quanto riguarda in specifico i soli pedoni, si può portare in particolare l’esempio di via della Barca, nel tratto poc’anzi citato che era già stato attrezzato negli anni scorsi di isole salvagente (quindi non è quello in cui si è verificato il recente incidente), dove, confrontando il prima e il dopo, si è passati da 5 a un solo investimento di pedone.
Per quanto riguarda la visibilità delle banchine e delle isole salvagente, va precisato che tali strutture a norma del Codice della strada devono essere obbligatoriamente evidenziate, come standard minimo, da catarifrangenti posti al di sotto del cartello di obbligo di superare l’ostacolo a destra, prescrizione che naturalmente viene sempre rispettata nell’esecuzione dei lavori. In più il Comune di Bologna, al fine di migliorare ulteriormente la visibilità pur in assenza di obblighi di legge, di norma provvede anche ad installare o fasce catarifrangenti alla base del cordolo, o “occhi di gatto” anch’essi catarifrangenti posti sopra l’isola, o ancora, come avvenuto proprio con gli ultimi interventi realizzati, direttamente led luminosi di colore bianco o arancio che lampeggiano a ciclo continuo.
Da ultimo, desidero precisare che, a parte la pubblicazione avvenuta su un quotidiano locale, ho ricevuto direttamente la lettera della signora Colognesi, mamma del ragazzo coinvolto nell’incidente di via della Barca. Permettetemi di dire che è davvero ripugnante che qualcuno in città abbia cercato strumentalmente di far passare la risposta che ho dato al question time della settimana scorsa, i cui contenuti e toni erano evidentemente rivolti ai consiglieri comunali, come risposta alla madre. Ho risposto direttamente a lei in forma privata, con parole protette e lontane dalla bassezza delle polemiche politiche, e credo che, a proposito di umanità, quanto accaduto meriti maggiore silenzio e rispetto per il dolore e per la verità, in attesa degli esiti degli accertamenti che sono in corso".
La consigliera Scarano si è dichiarata non soddisfatta.
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord):
"Visti i recenti articoli di stampa relativi alla presenza di cordoli e pensiline pericolose sulle strade della città, si chiede alla Giunta se le isole salvagente o le banchine di fermate del trasporto pubblico presenti in Via Irnerio - Mille - Marconi - Mazzini - Emilia Levante sono state realizzate a seguito di una attenta analisi dei rilievi di traffico e delle statistiche di incidentalità che hanno portato a considerare le suddette Vie come "strade con presenza di incidentalità grave" come è avvenuto per Via Andrea Costa e Massarenti oppure sono state altre le motivazioni e in quest'ultimo caso si chiede di sapere quali siano;
se le motivazioni di cui sopra non sono imputabili a discorsi attinenti la sicurezza dei pedoni, si chiede il motivo per cui esse siano ancora presenti sulla carreggiata e quale ne sia l'effettiva utilità riscontrata e da parte di chi.
se non ritenga che affermare e cito testualmente da una Sua risposta: "Le isole salvagente non costituiscono di per sé fattore di insicurezza per la circolazione stradale, se gli utenti della strada rispettano le regole previste dal Codice" sia un modo molto semplicistico di non mettere in discussione le decisioni della Giunta in tema di mobilità urbana.
se non ritenga importante ed inderogabile effettuare una ricognizione su tutte le isole salvagente e sui cordoli presenti sulle nostre carreggiate al fine di verificarne l'effettiva visibilità anche in condizione di assenza di luce.
se l'amministrazione comunale nella persona del Sindaco o assessore delegato ha risposto alla lettera che la madre del ragazzo ricoverato nel reparto di rianimazione del Maggiore ha pubblicato su un quotidiano locale".
La risposta dell'assessore alla Mobilità Andrea Colombo letta in aula dall'assessore Malagoli:
"In riferimento alla domanda d’attualità in oggetto, l’Assessore alla mobilità Colombo precisa quanto segue.
La realizzazione delle banchine di fermata nell’ambito del progetto Civis è stata prevista con molteplici finalità: 1) migliorare e facilitare l’accessibilità al servizio di trasporto pubblico, consentendo la salita e la discesa degli autobus “a raso”, cioè senza gradini o dislivelli, a beneficio di disabili in carrozzina, anziani, genitori con passeggini e comunque persone con difficoltà di deambulazione; 2) impedire fisicamente fenomeni di sosta in doppia fila, che riducendo la visibilità o costringendo a manovre di scarto dei veicoli parcheggiati mettono in pericolo i pedoni e i ciclisti, e, inoltre, ostacolano o rallentano la circolazione dei mezzi pubblici e privati contribuendo a creare congestione; 3) aumentare la sicurezza stradale, sia perché proteggono i pedoni spezzando in due fasi l’attraversamento di strade molto larghe come Irnerio, Mille, Marconi, Emilia e Mazzini, sia perché è dimostrato che la riduzione della carreggiata disponibile, sempre comunque entro gli standard di legge, determina una diminuzione della velocità da parte dei conducenti di auto e moto.
Alla luce di tali obiettivi, le banchine e le isole salvagente realizzate rimangono dunque utili a prescindere e anche in assenza del mezzo Civis, come d’altra parte dimostra il fatto che siano ormai da due anni quotidianamente utilizzate da centinaia di autobus normali e migliaia di pedoni e utenti del trasporto pubblico.
Per quanto riguarda l’incidentalità, non è possibile in tempi così stretti, quali quelli delle domande d’attualità, avere a disposizione dati che richiedono significative elaborazioni. Si può però citare un dato, già reso pubblico proprio un anno fa in occasione del question time del 11 novembre 2011, dal quale risulta che su 1941 incidenti verificatisi nel territorio del Comune di Bologna nel 2010, soltanto uno aveva coinvolto una banchina connessa al progetto Civis. Pertanto il livello di incidenza di tali strutture poste a centro strada sull’incidentalità dei veicoli a motore è marginale, mentre, viceversa, è significativo il beneficio per la riduzione degli investimenti di pedoni, che ora sono maggiormente protetti.
Infatti, pur non essendo stato possibile elaborare i dati relativi in specifico alle banchine Civis, sono invece disponibili, perché frutto di una elaborazione che c’è stato modo di aggiornare proprio di recente, i dati in merito all’incidentalità in sette strade dove negli scorsi anni sono state realizzate isole salvagente (ci si riferisce a via Zanardi, via Ferrarese, via della Barca nel tratto tra via Saragat e via A. Costa, via Dante, via Barbieri, viale Felsina, via Panzini). Ebbene, in tali archi stradali la realizzazione delle isole mediane, secondo i dati fino al 31 dicembre 2011, ha consentito di diminuire globalmente gli incidenti del -26%, a cui si accompagna un -35% feriti e un -50% morti, in riferimento complessivo, è importante precisarlo, a tutti gli utenti della strada. Per quanto riguarda in specifico i soli pedoni, si può portare in particolare l’esempio di via della Barca, nel tratto poc’anzi citato che era già stato attrezzato negli anni scorsi di isole salvagente (quindi non è quello in cui si è verificato il recente incidente), dove, confrontando il prima e il dopo, si è passati da 5 a un solo investimento di pedone.
Per quanto riguarda la visibilità delle banchine e delle isole salvagente, va precisato che tali strutture a norma del Codice della strada devono essere obbligatoriamente evidenziate, come standard minimo, da catarifrangenti posti al di sotto del cartello di obbligo di superare l’ostacolo a destra, prescrizione che naturalmente viene sempre rispettata nell’esecuzione dei lavori. In più il Comune di Bologna, al fine di migliorare ulteriormente la visibilità pur in assenza di obblighi di legge, di norma provvede anche ad installare o fasce catarifrangenti alla base del cordolo, o “occhi di gatto” anch’essi catarifrangenti posti sopra l’isola, o ancora, come avvenuto proprio con gli ultimi interventi realizzati, direttamente led luminosi di colore bianco o arancio che lampeggiano a ciclo continuo.
Da ultimo, desidero precisare che, a parte la pubblicazione avvenuta su un quotidiano locale, ho ricevuto direttamente la lettera della signora Colognesi, mamma del ragazzo coinvolto nell’incidente di via della Barca. Permettetemi di dire che è davvero ripugnante che qualcuno in città abbia cercato strumentalmente di far passare la risposta che ho dato al question time della settimana scorsa, i cui contenuti e toni erano evidentemente rivolti ai consiglieri comunali, come risposta alla madre. Ho risposto direttamente a lei in forma privata, con parole protette e lontane dalla bassezza delle polemiche politiche, e credo che, a proposito di umanità, quanto accaduto meriti maggiore silenzio e rispetto per il dolore e per la verità, in attesa degli esiti degli accertamenti che sono in corso".
La consigliera Scarano si è dichiarata non soddisfatta.