QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL RINNOVO ANTICIPATO DEI CONTRATTI DI ALTE SPECIALIZZAZIONI
L'assessore al Personale, Marilena Pillati, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Michele Facci (Pdl) e Lucia Borgonzoni (Lega nord) sul rinnovo anticipato dei contratti di alte specializzazioni.
La domanda d'attualità del consigli...
Data:
:
L'assessore al Personale, Marilena Pillati, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Michele Facci (Pdl) e Lucia Borgonzoni (Lega nord) sul rinnovo anticipato dei contratti di alte specializzazioni.
La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (Pdl):
"Premesso che, come riportato dal sito Affari Italiani, con delibera di Giunta pg. 241337/2012 l'amministrazione comunale ha provveduto a rinnovare, in anticipo rispetto alla data di scadenza dell'incarico, il contratto a tempo determinato a 11 alte specializzazioni, fino al prossimo 30.6.2016, all'evidente scopo di aggirare gli effetti applicativi del provvedimento di spending review, che entrerà in vigore il 1.1.2013;
Chiede se non ritenga tale atto in palese contrasto con le finalità della norma di legge nazionale, e, soprattutto, con le ragioni di economicità che dovrebbero oggi contraddistinguere molte delle politiche amministrative degli Enti locali".
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visto l'articolo di stampa relativo al rinnovo dei contratti per i dirigenti di alta specializzazione, si chiede al Sindaco e alla Giunta, perché si è scelto di rinnovare i contratti ai dirigenti di alta specializzazione e non sino al 2016 e non di anno in anno;
quali conseguenze ci sarebbero state - in virtù dell'approvazione del decreto attuativo della spending rewiev - se si fosse scelto di rinnovare tali contratti solo sino al 2013;
se non ritenga che aver deliberato il rinnovo dei contratti comprensivo altresì della retribuzione del risultato sia una forzatura;
se il costo totale di tali rinnovi peserà in modo determinante sul bilancio del Comune di Bologna
se non ritenga poco corretto l'aver agito in tal modo rispetto agli altri dipendenti del Comune di Bologna che non sono riusciti nemmeno ad ottenere il premio di produzione degli anni passati;
a cosa servono tutti i proclami e le intenzioni esplicitate anche nel programma di mandato se poi si agisce in modo completamente difforme da quanto promesso soprattutto laddove si parla di "meritocrazia" nella pubblica amministrazione".
La risposta dell'assessore al Personale Marilena Pillati al consigliere Michele Facci:
"Il rinnovo degli 11 contratti a tempo determinato, contratti di diritto privato, ai sensi dell’art.110 comma 2 del D. Lgs. 165/2001 è stato motivatamente deliberato, a seguito di una precisa richiesta di rinnovo inviata all'Area personale e organizzazione da parte dei capi dipartimento, dei capi area e dei direttori di Settore cui gli 11 funzionari afferiscono, con il quarto aggiornamento della programmazione triennale del fabbisogno del personale di cui alla delibera di Giunta 158 del 31 luglio 2012 tenuto conto, tra l’altro, di quanto previsto dall’avviso di selezione iniziale e dalla delibera di Giunta 110 del 2011.
Pertanto, al fine di consentire la sottoscrizione dei contratti individuali di lavoro con decorrenza 1.1.2013 con validità fino al 30 giugno 2016 si sta procedendo a tutti gli adempimenti necessari.
Nello specifico, la delibera di Giunta P.G.N.241337/2012, che è stata approvata il 6 novembre 2012, diventerà esecutiva dopo 10 giorni dalla pubblicazione, che è stata il 9 novembre 2012.
Successivamente all’esecutività della delibera sarà necessario approvare una determinazione dirigenziale di impegno della spesa complessiva e, all’avvenuta esecutività della stessa, si provvederà alla redazione dei singoli contratti individuali di lavoro, alla loro sottoscrizione e alla registrazione nel sistema informatico del personale per gli adempimenti amministrativi e contabili conseguenti.
Quindi come si può desumere dall'elencazione di questi necessari adempimenti, i tempi tecnici richiesti sono congrui e motivati.
Ad oggi, pertanto, sussistono le condizioni per procedere ai rinnovi nel rispetto della normativa vigente e con tempi tali da non lasciare scoperte posizioni che vengono riconosciute come rilevanti per la realizzazione degli obiettivi strategici del mandato amministrativo.
Per quanto riguarda il D.L.95/2012, cosiddetto “decreto spending review”, lo stesso è stato convertito nella Legge 135 del 7 agosto 2012. Questo decreto prevede ai sensi del comma 8 dell’art.16, l’emanazione entro il 31.12.2012 di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, d’intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, nel quale dovrebbero essere stabiliti i parametri di virtuosità per la determinazione delle dotazioni organiche degli enti locali, tenendo prioritariamente conto del rapporto tra dipendenti e popolazione residente.
Ad oggi l'attenzione è stata concentrata sulle Amministrazioni statali e non risulta sia già stato avviato l'iter per la definizione di parametri per determinare la virtuosità degli enti locali, né per individuare criteri che tengano doverosamente conto delle dimensioni demografiche degli enti e in grado di pesare adeguatamente il livello gestionale dei servizi erogati direttamente ai cittadini. Né, da ultimo, è stato ancora chiarito se l'eventuale riduzione, in caso di superamento del 40% della media nazionale del rapporto tra dipendenti e popolazione residente, dovrà essere apportata al personale effettivamente in servizio o, come per le Amministrazioni statali, alle dotazioni organiche.
E' del tutto evidente pertanto che, in attesa di tale decreto, al quale come sempre si darà attuazione, l'Amministrazione comunale non intende in alcun modo bloccare l'attività e la funzionalità dell'Ente. Ovviamente, si ritiene scontato che il DPCM citato stabilirà che, nel caso un ente si trovasse nelle condizioni di dover applicare le misure di gestione delle eccedenze di personale previste dalla norma citata all'art. 2, comma 11 e seguenti, prima di attivare tali misure nei confronti del personale a tempo indeterminato dovrà interrompere gli eventuali contratti a termine. Il Comune di Bologna, consapevole non soltanto della citata probabilità ma anche del fatto che il quadro normativo in materia di personale è in continua evoluzione, inserirà a propria tutela una clausola risolutiva nei contratti individuali".
La risposta dell'assessore al Personale Marilena Pillati alla consigliera Lucia Borgonzoni:
"Voglio inanzittutto chiarire che gli 11 contratti di diritto privato di alta specializzazione sono, appunto, di "alta specializzazione" sono appunto di alta specializzazione, non sono figure dirigenziali, non sono dirigenti, credo che questo sia un elemento necessario visto come è stata formulata la domanda. Tali contratti sono stati rinnovati in base a quello che era riportato nell’avviso di selezione nel quale era espressamente prevista la possibilità di rinnovo fino al termine del mandato del Sindaco. Nella delibera di Giunta 158 del 31 luglio 2012, relativa alla approvazione del quarto aggiornamento della programmazione triennale del fabbisogno del personale, il rinnovo è stato previsto proprio fino alla conclusione del mandato, e lo voglio ribadire ancora una volta a seguito una richiesta di rinnovo che all'Area Personale e Organizzazione è stata inviata da parte dei capi dipartimento, capi area e direttori di Settore in cui queste 11 figure professionali afferiscono, che hanno motivato con solide e circostanziate argomentazioni la necessità di continuare ad avvalersi della competenza e della professionalità dei citati dipendenti per il raggiungimento di progetti strategici del Piano Generale di Sviluppo.
Per quanto riguarda la seconda domanda, considerato che il DPCM previsto dall'art. 16 comma 8 del D.L.95/2012 non è ancora stato emanato e, tenuto conto come ho già che l'attenzione del Governo è concentrata sull'art. 2 del Decreto, relativo alla riduzione del personale delle Amministrazioni statali, non è possibile anticipare quali saranno i parametri e i criteri puntuali per stabilire la virtuosità degli enti locali e le modalità di determinazione delle dotazioni organiche. Si ritiene che la scelta di rinnovare i contratti solo per il 2013 piuttosto che fino al termine del mandato non produca alcuna conseguenza "in virtù dell'approvazione del decreto attuativo della spending review". Non potrebbe essere comunque diverso perché, qualora il Comune di Bologna si trovasse malauguratamente nelle condizioni di dover gestire eccedenze di personale, prima di attivare tali misure nei confronti del personale a tempo indeterminato dovrà necessariamente interrompere i contratti a tempo determinato, sia che scadano nel 2013 che nel 2016.
Per quanto riguarda invece l'approvazione del rinnovo dei contratti comprensiva della retribuzione di risultato, non si tratta di una forzatura è una previsione necessaria. È evidente che la retribuzione di risultato verrà effettivamente erogata solo a seguito di valutazione positiva del raggiungimento puntuale degli obiettivi assegnati, ma la previsione della spesa è necessaria.
Il costo del rinnovo di tali contratti inciderà sul Bilancio dell’Ente come qualsiasi altra spesa ritenuta necessaria per il funzionamento dell’Ente e per l'efficacia della sua azione.
Dire se tale costo è "determinante" sul bilancio dell'ente richiede una valutazione che dipende evidentemente dalle valutazioni di chi la effettua. Voglio limitarmi ad evidenziare che la spesa annua per questi contratti è pari a poco più di 850mila euro e che il bilancio 2013 del Comune di Bologna, limitatamente alle spese correnti, si potrà attestarsi indicativamente attorno a 520 milioni di euro.
Per quanto riguarda invece la presunta correlazione tra il rinnovo degli 11 contratti a tempo determinato e il premio di produttività dei dipendenti a tempo indeterminato del comparto, ritengo che fare una correlazione fra questi sia una grande forzata. E' forse necessario ribadire, infatti, che l'impossibilità di erogare nel 2011 e negli anni successivi un incentivo superiore a quello erogato relativamente all'anno 2010 è derivante da una precisa disposizione di legge, per la precisione dall'art. 9 comma 2 bis del Decreto legge 78/2010 approvato dall'allora Governo Berlusconi, che rappresenta una delle leggi in assoluto più inutilmente punitive nei confronti dei dipendenti pubblici. A onor del vero, probabilmente la notizia è sfuggita alla consigliera, per quanto attiene la produttività 2012 dei dipendenti, il Comune di Bologna ha siglato qualche settimana fa, unico tra i capoluoghi di regione - e con l'esplicito obiettivo di valorizzare e premiare la produttività dei dipendenti comunali in un momento di grande criticità come quello che stiamo vivendo -, un protocollo di intesa sottoscritto da tutte le Organizzazioni Sindacali che consentirà di integrare il fondo decentrato 2012 con il 50% dei risparmi derivanti da interventi di razionalizzazione della spesa che, se accertati a consuntivo, potranno essere erogati ai dipendenti a seguito delle normali procedure di valutazione.
La meritocrazia è per l'Amministrazione comunale uno dei valori di riferimento che deve essere tradotto nella pratica quotidiana e non espresso attraverso vuoti proclami. I dipendenti ai quali verrà rinnovato il contratto non sono stati assunti sulla base dell'intuitu personae ma hanno sostenuto una selezione pubblica risultando i migliori tra i candidati e hanno dimostrato, nel corso del loro attuale incarico, quella competenza e professionalità che ha fatto sì che i loro dirigenti ne richiedessero il rinnovo dei loro contratti".
La domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (Pdl):
"Premesso che, come riportato dal sito Affari Italiani, con delibera di Giunta pg. 241337/2012 l'amministrazione comunale ha provveduto a rinnovare, in anticipo rispetto alla data di scadenza dell'incarico, il contratto a tempo determinato a 11 alte specializzazioni, fino al prossimo 30.6.2016, all'evidente scopo di aggirare gli effetti applicativi del provvedimento di spending review, che entrerà in vigore il 1.1.2013;
Chiede se non ritenga tale atto in palese contrasto con le finalità della norma di legge nazionale, e, soprattutto, con le ragioni di economicità che dovrebbero oggi contraddistinguere molte delle politiche amministrative degli Enti locali".
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visto l'articolo di stampa relativo al rinnovo dei contratti per i dirigenti di alta specializzazione, si chiede al Sindaco e alla Giunta, perché si è scelto di rinnovare i contratti ai dirigenti di alta specializzazione e non sino al 2016 e non di anno in anno;
quali conseguenze ci sarebbero state - in virtù dell'approvazione del decreto attuativo della spending rewiev - se si fosse scelto di rinnovare tali contratti solo sino al 2013;
se non ritenga che aver deliberato il rinnovo dei contratti comprensivo altresì della retribuzione del risultato sia una forzatura;
se il costo totale di tali rinnovi peserà in modo determinante sul bilancio del Comune di Bologna
se non ritenga poco corretto l'aver agito in tal modo rispetto agli altri dipendenti del Comune di Bologna che non sono riusciti nemmeno ad ottenere il premio di produzione degli anni passati;
a cosa servono tutti i proclami e le intenzioni esplicitate anche nel programma di mandato se poi si agisce in modo completamente difforme da quanto promesso soprattutto laddove si parla di "meritocrazia" nella pubblica amministrazione".
La risposta dell'assessore al Personale Marilena Pillati al consigliere Michele Facci:
"Il rinnovo degli 11 contratti a tempo determinato, contratti di diritto privato, ai sensi dell’art.110 comma 2 del D. Lgs. 165/2001 è stato motivatamente deliberato, a seguito di una precisa richiesta di rinnovo inviata all'Area personale e organizzazione da parte dei capi dipartimento, dei capi area e dei direttori di Settore cui gli 11 funzionari afferiscono, con il quarto aggiornamento della programmazione triennale del fabbisogno del personale di cui alla delibera di Giunta 158 del 31 luglio 2012 tenuto conto, tra l’altro, di quanto previsto dall’avviso di selezione iniziale e dalla delibera di Giunta 110 del 2011.
Pertanto, al fine di consentire la sottoscrizione dei contratti individuali di lavoro con decorrenza 1.1.2013 con validità fino al 30 giugno 2016 si sta procedendo a tutti gli adempimenti necessari.
Nello specifico, la delibera di Giunta P.G.N.241337/2012, che è stata approvata il 6 novembre 2012, diventerà esecutiva dopo 10 giorni dalla pubblicazione, che è stata il 9 novembre 2012.
Successivamente all’esecutività della delibera sarà necessario approvare una determinazione dirigenziale di impegno della spesa complessiva e, all’avvenuta esecutività della stessa, si provvederà alla redazione dei singoli contratti individuali di lavoro, alla loro sottoscrizione e alla registrazione nel sistema informatico del personale per gli adempimenti amministrativi e contabili conseguenti.
Quindi come si può desumere dall'elencazione di questi necessari adempimenti, i tempi tecnici richiesti sono congrui e motivati.
Ad oggi, pertanto, sussistono le condizioni per procedere ai rinnovi nel rispetto della normativa vigente e con tempi tali da non lasciare scoperte posizioni che vengono riconosciute come rilevanti per la realizzazione degli obiettivi strategici del mandato amministrativo.
Per quanto riguarda il D.L.95/2012, cosiddetto “decreto spending review”, lo stesso è stato convertito nella Legge 135 del 7 agosto 2012. Questo decreto prevede ai sensi del comma 8 dell’art.16, l’emanazione entro il 31.12.2012 di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, d’intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, nel quale dovrebbero essere stabiliti i parametri di virtuosità per la determinazione delle dotazioni organiche degli enti locali, tenendo prioritariamente conto del rapporto tra dipendenti e popolazione residente.
Ad oggi l'attenzione è stata concentrata sulle Amministrazioni statali e non risulta sia già stato avviato l'iter per la definizione di parametri per determinare la virtuosità degli enti locali, né per individuare criteri che tengano doverosamente conto delle dimensioni demografiche degli enti e in grado di pesare adeguatamente il livello gestionale dei servizi erogati direttamente ai cittadini. Né, da ultimo, è stato ancora chiarito se l'eventuale riduzione, in caso di superamento del 40% della media nazionale del rapporto tra dipendenti e popolazione residente, dovrà essere apportata al personale effettivamente in servizio o, come per le Amministrazioni statali, alle dotazioni organiche.
E' del tutto evidente pertanto che, in attesa di tale decreto, al quale come sempre si darà attuazione, l'Amministrazione comunale non intende in alcun modo bloccare l'attività e la funzionalità dell'Ente. Ovviamente, si ritiene scontato che il DPCM citato stabilirà che, nel caso un ente si trovasse nelle condizioni di dover applicare le misure di gestione delle eccedenze di personale previste dalla norma citata all'art. 2, comma 11 e seguenti, prima di attivare tali misure nei confronti del personale a tempo indeterminato dovrà interrompere gli eventuali contratti a termine. Il Comune di Bologna, consapevole non soltanto della citata probabilità ma anche del fatto che il quadro normativo in materia di personale è in continua evoluzione, inserirà a propria tutela una clausola risolutiva nei contratti individuali".
La risposta dell'assessore al Personale Marilena Pillati alla consigliera Lucia Borgonzoni:
"Voglio inanzittutto chiarire che gli 11 contratti di diritto privato di alta specializzazione sono, appunto, di "alta specializzazione" sono appunto di alta specializzazione, non sono figure dirigenziali, non sono dirigenti, credo che questo sia un elemento necessario visto come è stata formulata la domanda. Tali contratti sono stati rinnovati in base a quello che era riportato nell’avviso di selezione nel quale era espressamente prevista la possibilità di rinnovo fino al termine del mandato del Sindaco. Nella delibera di Giunta 158 del 31 luglio 2012, relativa alla approvazione del quarto aggiornamento della programmazione triennale del fabbisogno del personale, il rinnovo è stato previsto proprio fino alla conclusione del mandato, e lo voglio ribadire ancora una volta a seguito una richiesta di rinnovo che all'Area Personale e Organizzazione è stata inviata da parte dei capi dipartimento, capi area e direttori di Settore in cui queste 11 figure professionali afferiscono, che hanno motivato con solide e circostanziate argomentazioni la necessità di continuare ad avvalersi della competenza e della professionalità dei citati dipendenti per il raggiungimento di progetti strategici del Piano Generale di Sviluppo.
Per quanto riguarda la seconda domanda, considerato che il DPCM previsto dall'art. 16 comma 8 del D.L.95/2012 non è ancora stato emanato e, tenuto conto come ho già che l'attenzione del Governo è concentrata sull'art. 2 del Decreto, relativo alla riduzione del personale delle Amministrazioni statali, non è possibile anticipare quali saranno i parametri e i criteri puntuali per stabilire la virtuosità degli enti locali e le modalità di determinazione delle dotazioni organiche. Si ritiene che la scelta di rinnovare i contratti solo per il 2013 piuttosto che fino al termine del mandato non produca alcuna conseguenza "in virtù dell'approvazione del decreto attuativo della spending review". Non potrebbe essere comunque diverso perché, qualora il Comune di Bologna si trovasse malauguratamente nelle condizioni di dover gestire eccedenze di personale, prima di attivare tali misure nei confronti del personale a tempo indeterminato dovrà necessariamente interrompere i contratti a tempo determinato, sia che scadano nel 2013 che nel 2016.
Per quanto riguarda invece l'approvazione del rinnovo dei contratti comprensiva della retribuzione di risultato, non si tratta di una forzatura è una previsione necessaria. È evidente che la retribuzione di risultato verrà effettivamente erogata solo a seguito di valutazione positiva del raggiungimento puntuale degli obiettivi assegnati, ma la previsione della spesa è necessaria.
Il costo del rinnovo di tali contratti inciderà sul Bilancio dell’Ente come qualsiasi altra spesa ritenuta necessaria per il funzionamento dell’Ente e per l'efficacia della sua azione.
Dire se tale costo è "determinante" sul bilancio dell'ente richiede una valutazione che dipende evidentemente dalle valutazioni di chi la effettua. Voglio limitarmi ad evidenziare che la spesa annua per questi contratti è pari a poco più di 850mila euro e che il bilancio 2013 del Comune di Bologna, limitatamente alle spese correnti, si potrà attestarsi indicativamente attorno a 520 milioni di euro.
Per quanto riguarda invece la presunta correlazione tra il rinnovo degli 11 contratti a tempo determinato e il premio di produttività dei dipendenti a tempo indeterminato del comparto, ritengo che fare una correlazione fra questi sia una grande forzata. E' forse necessario ribadire, infatti, che l'impossibilità di erogare nel 2011 e negli anni successivi un incentivo superiore a quello erogato relativamente all'anno 2010 è derivante da una precisa disposizione di legge, per la precisione dall'art. 9 comma 2 bis del Decreto legge 78/2010 approvato dall'allora Governo Berlusconi, che rappresenta una delle leggi in assoluto più inutilmente punitive nei confronti dei dipendenti pubblici. A onor del vero, probabilmente la notizia è sfuggita alla consigliera, per quanto attiene la produttività 2012 dei dipendenti, il Comune di Bologna ha siglato qualche settimana fa, unico tra i capoluoghi di regione - e con l'esplicito obiettivo di valorizzare e premiare la produttività dei dipendenti comunali in un momento di grande criticità come quello che stiamo vivendo -, un protocollo di intesa sottoscritto da tutte le Organizzazioni Sindacali che consentirà di integrare il fondo decentrato 2012 con il 50% dei risparmi derivanti da interventi di razionalizzazione della spesa che, se accertati a consuntivo, potranno essere erogati ai dipendenti a seguito delle normali procedure di valutazione.
La meritocrazia è per l'Amministrazione comunale uno dei valori di riferimento che deve essere tradotto nella pratica quotidiana e non espresso attraverso vuoti proclami. I dipendenti ai quali verrà rinnovato il contratto non sono stati assunti sulla base dell'intuitu personae ma hanno sostenuto una selezione pubblica risultando i migliori tra i candidati e hanno dimostrato, nel corso del loro attuale incarico, quella competenza e professionalità che ha fatto sì che i loro dirigenti ne richiedessero il rinnovo dei loro contratti".