QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLE SALE DA POKER
L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto oggi, nella seduta di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sulle sale da poker.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (L...
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L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto oggi, nella seduta di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sulle sale da poker.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visti i recenti articoli di stampa relativi alla possibilità che nei prossimi mesi vengano create mille sale da poker in Italia, si chiede al Sindaco e alla Giunta se è intenzione dell'amministrazione emettere un'ordinanza che vieti la presenza di sale da poker in luoghi particolarmente sensibili quali scuole, ospedali, uffici pubblici etc, se è intenzione dell'amministrazione avviare una campagna informativa affinché i cittadini, soprattutto gli adolescenti, siano informati dei rischi che il gioco quali Poker Live, Texas Holdem, comporta".
La risposta dell'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo:
"Intanto ringrazio la consigliera Borgonzoni perché pone all'ordine del giorno un tema piuttosto importante e forse anche sottovalutato e che invece è bene portare all'attenzione vista la crescita esponenziale dei casi di ludopatia e di dipendenze da gioco. Ci tengo anche a segnalare come l'Amministrazione comunale e in particolare i settori che afferiscono alle mie deleghe da tempo dentro il più ampio ambito del lavoro sulle dipendenze, si occupano anche di ludopatia e contrasto alla dipendenza da gioco d'azzardo. Altresì le devo purtroppo dire come la normativa sul gioco e quindi le relative prescrizioni anche sulla presenza di sale da poker anche in luoghi particolarmente sensibili sono stati oggetti di continui emendamenti, evoluzioni che però come la cronaca anche giornalistica, delle ultime settimane, mesi, ha messo in evidenza, non si sono mai tradotte in una decisione definitiva, devo dire che questa amministrazione ha accolto con dispiacere il fatto che la scelta che il ministro Balduzzi aveva segnalato all'interno delle scelte del governo Monti da attuare nei decreti delle ultime settimane, sia stata poi ritirata e non abbia avuto conseguenze.
Anche la stessa Regione Emilia-Romagna è attualmente ferma in attesa di poter siglare, su questo tema, un accordo Stato-Regioni, sul tema complessivo della ludopatia che comprende anche il tema dei luoghi della presenza di sale da poker e da gioco in genere in luoghi particolarmente sensibili, e solo da lì, da questo accordo Stato-Regioni, possiamo avere delle linee guida di contrasto al fenomeno, almeno a livello preventivo, socio-sanitario.
La concentrazione o meno di sale da poker è un problema che ovviamente riguarda la parte della prevenzione da un lato, ma dall'altro dovrà ovviamente coinvolgere anche i settori Attività produttive e, diciamo così, in attesa di queste indicazioni, sia statali che regionali, prosegue il lavoro che richiamavo prima di contrasto e di attenzione alle dipendenze da gioco, ma non siamo nelle condizioni in questo momento di prevedere con un'ordinanza, una scelta autonoma dell'amministrazione, una decisione che prescinda da queste necessarie premesse.
Per quanto riguarda la campagna di comunicazione, in particolare per gli adolescenti, che lei richiamava, ci pare, nel lavoro che stiamo svolgendo con qualche soddisfazione da qualche hanno, ripeto, su questo tema, che proporre una campagna di comunicazione per adolescenti, possa essere inidoneo, sia a fronte dei milioni di euro a disposizione delle case, tipo Lottomatica e altre, le case da gioco insomma, che veicolano il messaggio contrario, che difficilmente una campagna informativa può contrastare, sia perché è assodato a tutti i livelli che le campagne di comunicazione dissuasive sugli adolescenti tendono a incentivare comportamenti contrari.
Il lavoro che noi stiamo facendo invece è un lavoro anche e sopratutto sugli adolescenti, costruito sul modello della Peer education, sul coinvolgimento cioè degli stessi studenti con anche dei momenti da svolgersi all'interno delle classi, delle scuole, responsabilizzando su questi temi, esattamente come facciamo sugli altri tipi di dipendenze, i ragazzi stessi che sono il miglior veicolo con i propri compagni di classe di un messaggio positivo e contrastante che può avere un'efficacia molto maggiore, crediamo , che campagne di comunicazione costose che, scontano i limiti che dicevo pocanzi.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visti i recenti articoli di stampa relativi alla possibilità che nei prossimi mesi vengano create mille sale da poker in Italia, si chiede al Sindaco e alla Giunta se è intenzione dell'amministrazione emettere un'ordinanza che vieti la presenza di sale da poker in luoghi particolarmente sensibili quali scuole, ospedali, uffici pubblici etc, se è intenzione dell'amministrazione avviare una campagna informativa affinché i cittadini, soprattutto gli adolescenti, siano informati dei rischi che il gioco quali Poker Live, Texas Holdem, comporta".
La risposta dell'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo:
"Intanto ringrazio la consigliera Borgonzoni perché pone all'ordine del giorno un tema piuttosto importante e forse anche sottovalutato e che invece è bene portare all'attenzione vista la crescita esponenziale dei casi di ludopatia e di dipendenze da gioco. Ci tengo anche a segnalare come l'Amministrazione comunale e in particolare i settori che afferiscono alle mie deleghe da tempo dentro il più ampio ambito del lavoro sulle dipendenze, si occupano anche di ludopatia e contrasto alla dipendenza da gioco d'azzardo. Altresì le devo purtroppo dire come la normativa sul gioco e quindi le relative prescrizioni anche sulla presenza di sale da poker anche in luoghi particolarmente sensibili sono stati oggetti di continui emendamenti, evoluzioni che però come la cronaca anche giornalistica, delle ultime settimane, mesi, ha messo in evidenza, non si sono mai tradotte in una decisione definitiva, devo dire che questa amministrazione ha accolto con dispiacere il fatto che la scelta che il ministro Balduzzi aveva segnalato all'interno delle scelte del governo Monti da attuare nei decreti delle ultime settimane, sia stata poi ritirata e non abbia avuto conseguenze.
Anche la stessa Regione Emilia-Romagna è attualmente ferma in attesa di poter siglare, su questo tema, un accordo Stato-Regioni, sul tema complessivo della ludopatia che comprende anche il tema dei luoghi della presenza di sale da poker e da gioco in genere in luoghi particolarmente sensibili, e solo da lì, da questo accordo Stato-Regioni, possiamo avere delle linee guida di contrasto al fenomeno, almeno a livello preventivo, socio-sanitario.
La concentrazione o meno di sale da poker è un problema che ovviamente riguarda la parte della prevenzione da un lato, ma dall'altro dovrà ovviamente coinvolgere anche i settori Attività produttive e, diciamo così, in attesa di queste indicazioni, sia statali che regionali, prosegue il lavoro che richiamavo prima di contrasto e di attenzione alle dipendenze da gioco, ma non siamo nelle condizioni in questo momento di prevedere con un'ordinanza, una scelta autonoma dell'amministrazione, una decisione che prescinda da queste necessarie premesse.
Per quanto riguarda la campagna di comunicazione, in particolare per gli adolescenti, che lei richiamava, ci pare, nel lavoro che stiamo svolgendo con qualche soddisfazione da qualche hanno, ripeto, su questo tema, che proporre una campagna di comunicazione per adolescenti, possa essere inidoneo, sia a fronte dei milioni di euro a disposizione delle case, tipo Lottomatica e altre, le case da gioco insomma, che veicolano il messaggio contrario, che difficilmente una campagna informativa può contrastare, sia perché è assodato a tutti i livelli che le campagne di comunicazione dissuasive sugli adolescenti tendono a incentivare comportamenti contrari.
Il lavoro che noi stiamo facendo invece è un lavoro anche e sopratutto sugli adolescenti, costruito sul modello della Peer education, sul coinvolgimento cioè degli stessi studenti con anche dei momenti da svolgersi all'interno delle classi, delle scuole, responsabilizzando su questi temi, esattamente come facciamo sugli altri tipi di dipendenze, i ragazzi stessi che sono il miglior veicolo con i propri compagni di classe di un messaggio positivo e contrastante che può avere un'efficacia molto maggiore, crediamo , che campagne di comunicazione costose che, scontano i limiti che dicevo pocanzi.