Comunicati stampa

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QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL CIRCOLO ARCIGAY "IL CASSERO"


La Giunta considera il progetto "Il Cassero" di utilità generale per l'amministrazione. Nell'ambito del recente rinnovo della convenzione, un semplice atto amministrativo, l'amministrazione ha inserito, rispetto al passato, il pagamento i...

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La Giunta considera il progetto "Il Cassero" di utilità generale per l'amministrazione. Nell'ambito del recente rinnovo della convenzione, un semplice atto amministrativo, l'amministrazione ha inserito, rispetto al passato, il pagamento in toto delle utenze. Il progetto Gay Lesbian Center si articola in aree di intervento quali: benessere, salute, l'area bibliotecaria ed archivistica, culturale, artistico aggregativa, politica e comunicativa. Per quanto riguarda il sito, gestito da un esperto in prevenzione HIV, si è chiarito che un documento prodotto in Gran Bretagna è stato semplicemente tradotto in italiano. Per fare prevenzione in maniera più efficace, occorre usare un linguaggio chiaro e non spetta all'amministrazione fare censura.

Così, Alberto Ronchi, assessore comunale con delega alla Cultura, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (lega Nord) sul circolo Arcigay "Il Cassero".

La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (lega Nord):

"Vista la stampa cittadina che riporta le affermazioni dell'Assessore alla Cultura Ronchi sulle attività del Circolo Arcigay al Cassero, secondo cui "le attività del circolo hanno positive ricadute sulla cittadinanza", chiede al Signor Sindaco e alla Giunta: quali siano, esattamente, i motivi di esonero dal pagamento di un canone di locazione, per 275 mq di immobile e per un valore stimato, al 2007, di quasi 50000 euro annui e non stimato al valore di locazione attuale che, al pari, si chiede di conoscere, visto che è stata rinnovata la convenzione fino al 2015; in che cosa consiste il progetto "gay lesbian center" e qual è l'effettivo beneficio che tale progetto abbia avuto sulla città, in termini di valutazione economica, oltre che "culturale"; si chiede di sapere quale sia l'introito del bar gestito dalla associazione e di quello esterno, a carattere stagionale, visto che avevo i chiesto i bilanci e non mi sono ancora stati forniti; chi effettuerà i controlli per verificare che i progetti indicati dall'articolo 4 della convenzione siano effettivamente realizzati; quali siano stati i parametri utilizzati dall'Amministrazione per privilegiare i diritti delle associazioni sopra menzionate e se non si reputi corretto ed equo fornire un ausilio simile anche ad altre realtà della nostra città, socio culturali, che, invece, non godono dei medesimi favori, non avendo una simile risonanza mediatica, con (im)pari opportunità; se il Sindaco non ritenga opportuno chiedere la rimozione, dal sito della associazione, del paragrafo relativo alle droghe e perché non abbia preso immediata posizione sulla cosa, appena la notizia è stata ripresa dalla stampa quotidiana."

La risposta dell'assessore Alberto Ronchi:

"Secondo il vigente regolamento sulle libere forme associative è possibile concedere un immobile a titolo gratuito, quando il progetto che si realizza in quegli spazi ha utilità generale per l'Amministrazione. La Giunta considera il progetto "Il Cassero" di utilità generale per l'amministrazione.
Rispetto al Circolo Arcigay Cassero, la scelta fu fatta nel momento dell'assegnazione, nel 2001: sindaco Guazzaloca. Il provvedimento recentemente approvato è un rinnovo, previsto dall'ultima convenzione sottoscritta, per cui sono state mantenute le stesse condizioni sul canone d'affitto, ma abbiamo modificato quello che era già stato modificato dal sindaco Cofferati, perché Guazzaloca oltre a non far pagare l'affitto non faceva pagare neanche le utenze, mentre il sindaco Cofferati fece pagare metà delle utenze, questa amministrazione ha chiesto, secondo un provvedimento generale e all'interno della convenzione si era aggiunto questo, di pagare tutte le utenze.
Il progetto Gay Lesbian Center, come nell'allegato del provvedimento, si articola in aree di intervento quali: l'area del benessere, l'area della salute, l'area bibliotecaria ed archivistica, l'area culturale, l'area artistico aggregativa, l'area politica e quella comunicativa. Ciascuna area è caratterizzata da specifiche attività.
Il dettaglio del progetto è allegato alla determina che approva il rinnovo (P.G.N.28365/2012), quindi disponibile per tutti. Se è utile si consegna a mano una copia del progetto.
Il Bilancio 2010 (l'ultimo approvato) e tutti quelli precedenti sono disponibili e sono stati consegnati a tutti i consiglieri che l'hanno richiesto.
Non risultano richiesta da Borgonzoni e quindi non le è stato consegnato. Se è utile consegno a mano una copia dell'ultimo bilancio approvato, dove c’è l'articolazione delle spese secondo le disposizioni di legge.
Le convenzioni ed il loro contenuto sono regolarmente gestiti e controllati dal Settore di riferimento. In questo momento per questo caso specifico è il Settore Sistema Culturale e Giovani.
I diritti delle associazioni sono disciplinati dal regolamento specifico e dalla qualità dei progetti presentati, soprattutto rispetto all'interesse di utilità valutato dall'Amministrazione, cioè dalla Giunta e dalla maggioranza, che è sempre disponibile a valutare nuove opportunità.
Vengo alle ultime domande. Innanzitutto io vorrei capire per quale motivo se il circolo "Il Cassero" riceve contributi dalla regione e dallo stato, io dovrei dire alla regione e allo stato di non darli? Di mandarli a Modena, a Ferrara, a Piacenza? Siamo al paradosso: quando si parla di contributi pubblici, si parla di contributi che provengono per attività riconosciute non solo dal comune di Bologna, ma anche da altri enti territoriali. Siccome facciamo sempre la polemica che a Bologna non arrivano soldi, sarebbe paradossale che quando arrivano io dica no, non dateceli, dateli a qualcun'altro. Cerchiamo su questo di essere un po' più informati. Per quanto riguarda i contributi del comune, come ho già detto in commissione, noi diamo un finanziamento di 10.000 euro al festival Gender Bender, che è un'attività molto importante, che con soli 10.000 euro non si svolgerebbe, e quindi attinge anche dall'attività e dal denaro che proviene dal Cassero, lo sosteniamo perché è uno dei festival, all'interno del coordinamento dei festival del contemporaneo che caratterizza questa città, riconosciuto dalla regione, dallo stato e che spesso ha anche il patrocinio di importanti ambasciate europee. Forse dovrei dire alle ambasciate europee di non dargli il patrocinio.
Per quanto riguarda la questione del sito, tutto è stato chiarito in commissione: possiamo avere tutte le valutazioni del mondo, però intanto quel sito è curato da una persona che è riconosciuta a livello nazionale come esperta in quel campo, chiariamo questo, non è uno che passa di lì e si mette a giocare con il sito. E' stato chiarito che un documento prodotto in Gran Bretagna, capisco che la Gran Bretagna sia un paese molto avanzato da certi punti di vista, è stato tradotto in italiano. Io ritengo per fare prevenzione, bisogna chiamare le cose con il loro nome, cioè se facciamo della prevenzione rispetto a una serie di attività e di questioni, non è che possiamo parlare delle margherite, di fiori di campo. Capisco che c'è una tradizione in questo paese piuttosto ipocrita per cui le cose non si chiamano con il loro nome, ma con altri nomi, io ritengo invece come avviene in Inghilterra, che la prevenzione si debba fare chiamando le cose con il loro nome, e lì c'è questo tipo di approccio. Non ritengo necessario intervenire, esiste comunque una responsabilità dei contenuti in capo al titolare del dominio e qualora vi siano elementi di turbativa ci sono le autorità preposte, non rientrando la censura fra le funzioni del Comune. Sia chiaro: questa amministrazione comunale non fa censura. La censura è molto lontana dal nostro modo di vedere. Detto questo, noi stiamo facendo, come ha giustamente ricordato in un attimo di sincerità il consigliere Lisei, un polverone su questa vicenda, perché questo è un atto amministrativo, neanche un atto di Giunta, è giusto che il Consiglio faccia delle commissioni, faccia tutto quello che ritiene opportuno, ma io non fermo gli atti amministrativi. Perché uno dei principali problemi che abbiamo in questo paese è dare delle risposte in tempi non biblici e io ritengo che sia sbagliato avere dei soggetti che l'amministrazione, e questo è discutibile, considera importante, in una situazione non regolare. Siccome per la nota vicenda della riorganizzazione ci sono una serie di convenzioni che sono passate da degli uffici a degli altri uffici, siamo in ritardo. E io invece voglio dare delle risposte per tempo, perché è giusto rispetto a coloro che lavorano, è giusto per rispetto alla trasparenza ed è giusto perché l'amministrazione deve rispondere in questo modo. detto questo, ho dato mandato agli uffici di fare i rinnovi delle convenzioni secondo i regolamenti che sono stati approvati, quindi non c'è nulla fuori regola. Dopodiché, siccome sono i miei uffici amministrativi, non vado tutti i giorni a verificare l'operato, perché non è il mio compito: nel momento in cui ho dato mandato di lavorare in una certa direzione, vedo che lavorano, mi fido dei miei uffici. Quindi io, quel giorno, non sapevo che era già stata firmata la convenzione, ne sono stato informato successivamente. Non vedo che scandalo ci sia, visto che è un semplice atto amministrativo. E spero che adesso questa cosa sia chiarita una volta per tutte."

La consigliera Borgonzoni si è dichiarata insoddisfatta.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:15
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